IL GREGGE: Salerno e il vento delle vocazioni

 

Aldo Bianchini

S.E. Mons. Luigi Moretti

SALERNO – Per capire meglio la genesi del movimento religioso denominato “L’opera del Gregge del Bambino Gesù” bisogna necessariamente fare alcuni passi indietro nel tempo e nella storia dell’arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno.

“Il Gregge” (così definito nell’accezione quotidiana) nasce dall’esperienza spirituale della Signora Caterina Tramontano (Procida 15.10.1911 – Napoli 29.10.1996), sposa e madre esemplare. Nel solco della sua testimonianza di vita cristiana, caratterizzata da una straordinaria carità apostolica; l’Opera del Gregge del Bambino Gesù si è spontaneamente e gradualmente sviluppata dall’anno 1939 ad oggi, aggregando, attraverso l’intreccio dei rapporti familiari, laici e consacrati in varie città: Napoli, Procida, Ischia, Caserta, Torino, Eboli e Salerno ….  Come tutti i movimenti religiosi Il Gregge ha un suo preciso carisma:  offrire, come realtà associativa ecclesiale, il proprio contributo a questo progetto di nuova evangelizzazione e di misericordia perché i lontani siano affascinati dall’amore di Dio, siano sventati i pericoli di conflitti e disgregazione nell’ordine temporale, si sviluppino i germi di bene presenti nel mondo e questo – come auspica Lumen Gentium 36 – raggiunga più efficacemente il suo fine nella giustizia, nella carità e nella pace. (fonte sito web ufficiale de Il Gregge).

Tutto funziona alla perfezione dal 1939 fino verso la fine degli anni ’90, un rapporto meraviglioso tra il movimento e la Curia retta dall’arcivescovo don Gerardo Pierro (sempre sostenuto dal suo segretario particolare don Comincio Lanzara) che all’improvviso si sfalda, si incrina e l’arcivescovo arriva quasi alla scomunica ritenendo quel movimento al di fuori del dogma della chiesa che prevede assoluta obbedienza da parte del clero nei confronti del vescovo e degli altri gradi ecclesiastici. Una guerra senza esclusione di colpi tra i responsabili del movimento “Il Gregge” e la Curia che portò agli inizi del 2000 a denunce penali e religiose incrociate che minarono fin dalle sue fondamenta la Curia, si temette addirittura l’arresto per i due supremi capi della Curia, fortunatamente si arrivò “soltanto” alla decapitazione dell’arcivescovo e del suo segretario; decapitazione sancita dalla Curia Romana con l’arrivo a Salerno di S.E. Mons. Luigi Moretti nel 2010 che, apparentemente, per motivi di salute venne sostituito il 24 maggio 2019 dall’attuale arcivescovo S.E. Mons. Andrea Bellandi che, dopo qualche anno di studio attento della querelle “Il Gregge – Curia”, qualche settimana fa ha deciso di commissariare per decreto il movimento “Il Gregge” ricordando a tutti che già Mons. Moretti aveva approvato lo statuto dell’associazione e che essendo scaduti i termini appariva necessaria una totale revisione dello stesso.

Fatalmente, come accade molto spesso nella Chiesa, le ragioni dello scontro tra Il Gregge e la Curia rimarranno sepolte nei meandri segreti che la stessa Chiesa trascina con se da oltre due millenni.

Noi umili mortali possiamo soltanto avanzare delle ipotesi; tra le tante quella che più è circolata come veritiera (anche se mai provata) c’è quella che vuole attribuire alla guerra la denominazione di “lotta tra due caste” ben definite; da una parte quella che per la vicenda faceva capo all’arcivescovo Pierro e dall’altra quella costituita da un gruppo corposo di sacerdoti (quasi tutti animatori de Il Gregge) capeggiati a turno da alcuni nomi prestigiosi (come quello di Don Franco Fedullo, ma non solo) che erano arrivati nel sacerdozio spinti da quello che in tanti indicano come “il vento delle vocazioni” soffiato sulla città di Salerno tra gli anni 70 e 80 grazie alla presenza nella “Chiesa di San Domenico e Santa Maria della Porta” di “padre Salvatore Pagano” un religioso domenicano che molto brillantemente l’avv. Salvatore Memoli in un articolo del 31 gennaio 2022, dopo la morte di don Fedullo, così descriveva: “… Il suo incontro con Dio lo ebbe negli anni universitari. Ebbe grandi sacerdoti con cui confrontarsi, tra tutti l’indimenticabile Padre Salvatore Pagano, un religioso domenicano che catalizzava l’attenzione di molti giovani che lo seguivano con grande affetto ed il teologo don Bruno Forte, oggi Arcivescovo di Chieti, dal quale apprese la forza del dialogo di fede con gli altri …”.

S.E. Mons. Andrea Bellandi

Deceduto già da qualche anno, padre Salvatore Pagano, non solo catalizzò l’attenzione di molti giovani aspiranti sacerdoti (scelti con cura e metodo scientifico tra le varie professioni) ma cercò di catapultarli verso il movimento de “Il Gregge” che si ispirava all’esperienza spirituale di Caterina Tramontano; aderirono in massa i nuovi sacerdoti che, fatalmente, nel momento della guerra tra Il Gregge e la Curia si ritrovarono quasi tutti dalla parte dei vertici del movimento che, questo è innegabile, spesso fu animato più da interessi personali che da fede religiosa nel voler rimettere in ordine una Curia che, secondo loro, andava allo sbando.

Non è il caso qui di fare nomi e cognomi tanto li conoscono tutti; e dopo la travolgente vittoria, la conquista della Curia e la morte prematura di alcuni suoi esponenti di spicco l’attuale associazione de Il Gregge, anche a seguito all’operazione chirurgica condotta da Don Andrea Bellandi, sembra essere ritornata a quella missione spirituale voluta da Caterina.

Il seguito della storia nella prossima puntata.

 

One thought on “IL GREGGE: Salerno e il vento delle vocazioni

  1. […nel momento della guerra tra Il Gregge e la Curia si ritrovarono quasi tutti dalla parte dei vertici del movimento che, questo è innegabile, spesso fu animato più da interessi personali…] e’ talmente vera questa affermazione che solo chi ha rinnegato di farne parte oggi occupa ruoli di rilievo e non solo a Salerno 😉

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