Siria: da Istanbul gli “Amici della Siria” lanciano un monito ad Assad

Maria Chiara Rizzo

E’ l’ora della svolta oppure l’ennesima manovra per guadagnare tempo. Certo è che Assad non abbandonerà il potere. Entro il 10 aprile prossimo il presidente siriano ha annunciato l’imposizione del cessate il fuoco, mentre il segretario di Stato americano, Hillary Clinton,  minaccia serie conseguenze, intervenendo alla ”Seconda Conferenza del Gruppo di Amici del Popolo Siriano”, tenutasi nei giorni scorsi ad Istanbul. L’obiettivo della riunione è quello di fermare la repressione violenta perpetrata dal regime di Assad contro il suo popolo che fino ad ora ha causato la morte di ben oltre 9 mila persone .

All’unisono, i circa 80 Paesi partecipanti al meeting hanno espresso parere favorevole nel dare un ultimatum al regime di Bashar Al Assad entro il quale dovrà adeguarsi ai sei punti stabiliti dal piano di pace elaborato da Kofi Annan.

Dalla riunione sono emersi la richiesta di una deadline per l’attuazione del piano-Annan, appoggi politici all’opposizione e l’avallo per la creazione di due gruppi di lavoro su sanzioni e sviluppo del paese in vista di un cambio di regime, mentre Erdogan sottolineava la necessità di rispondere nell’immediatezza in modo congruo alle legittime aspettative del popolo siriano. La Turchia teme che l’afflusso massiccio di profughi possa destabilizzare la zona lungo i confini con la Siria, dove sono state allestite tendopoli che accolgono più di 18 mila persone.

Il segretario di Stato americano ha annunciato l’arrivo di circa 12 milioni di dollari che serviranno a finanziare l’opposizione siriana, in aggiunta alle apparecchiature per le comunicazioni che l’America sta già fornendo al fronte anti- Assad. Anche Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi hanno allocato una ingente somma di danaro per fornire aiuti ai ribelli. Invece, dal suo canto, Burhan Ghalioun, il capo del Consiglio Nazionale Siriano (CNS) che è stato riconosciuto come “ un legittimo rappresentante di tutti i siriani e organizzazione-ombrello sotto il quale i gruppi siriani d’opposizione si stanno riunendo”, ha fatto forti pressioni per la creazione di corridoi umanitari in Siria, annunciando che il CNS retribuirà con stipendi fissi tutti gli ufficiali e i soldati dell’ esercito libero siriano.

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