La green economy che avanza: ricavato biodiesel dal grasso “esausto”

Filippo Ispirato

Mentre la nostra regione è alle prese con l’emergenza ambientale, in particolare nelle provincie di Napoli e Caserta, definite le terre dei fuochi per via dei roghi in aperta campagna di rifiuti di ogni tipo senza nessun rispetto per l’ambiente e la popolazione che abita quei territori, la Green Economy negli Stati Uniti fa passi da gigante giorno dopo giorno anche senza incentivi pubblici, come accade invece solitamente in Italia.

L’Università del Connecticut ha sperimentato un nuovo modo di produrre biodiesel utilizzando un particolare tipo di grasso di colore marrone, chiamato Brown Grease in inglese, che è un insieme di grassi vegetali, olio esausto, di grassi animali che assumono solitamente una consistenza semi solida e che viene recuperato dal de-grassatore del trattamento delle acque reflue.

Dopo l’olio di colza, l’olio di soia e  l’olio esausto (definito anche grasso giallo) la nuova frontiera dei carburanti bio è quella del cosiddetto “grasso Marrone”. Sebbene possa sembrare disgustoso, questo materiale di risulta, se combinato con altri olii ed opportunamente trattato, può essere utilizzato e scisso per produrre biodiesel e gas generato dai biosolidi trattati.

Dai primi studi ed esperimenti condotti i ricercatori dell’università americana stimano di poter ricavare da ogni chilogrammo di “grasso marrone” ben 5,7 litri di biocarburante e di altrettanto gas di sintesi.

In tal caso sarà possibile ridurre in maniera sensibile l’uso di petrolio e gas naturale, fonti tradizionalmente esauribili, e si potrà utilizzare il Brown Grease per produrre energia evitando di doverlo incenerire o dissotterrare come avviene al giorno d’oggi. Non solo, ma sono allo studio dei processi per estrapolare dalla materia grassa tutti i metalli pesanti in essa contenuti, quali cadmio, arsenico, piombo o mercurio ad alto potenziale cancerogeno, per produrre del combustibile completamente pulito; sostanze che fino ad oggi rimanevano nel grasso marrone e che venivano inceneriti inquinando l’aria delle zone limitrofe agli inceneritori.

Un sistema ecocompatibile ed anche economico: gli impianti di trattamento di acque reflue negli Stati Uniti, ad esempio, potranno produrre biodiesel in autonomia per il funzionamento del loro impianto, risparmiando la spesa di carburante, e allo stesso tempo non dovranno più pagare gli impianti di incenerimento per lo smaltimento del grasso marrone prodotto.

Questo progetto di ricerca, arrivato ormai alla sua fase finale, rappresenta un importante passo in avanti nel campo dell’economia verde e deve essere da esempio e da lezione per le nostre amministrazioni ancora alle prese con il problema irrisolto della gestione dei rifiuti; obiettivo della green economy è creare ricchezza in maniera professionale, ecocompatibile e sostenibile nel tempo.

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *