Scienza e marketing (Tutto quello che avreste voluto sapere etc. part two)

Valerio Rossi Albertini

La scienza è in affanno, anche quella applicata. Pochi fondi, poca considerazione. A maggiorragione la fisica fondamentale, che spiega, ma non produce; che riempie il cervello di idee, ma nonla pancia di bolo alimentare.Per ovviare a questo inconveniente non del tutto trascurabile, gli scienziati hanno cominciato adusare le tecniche del lava così bianco, che più bianco non si può. Il marketing come mezzo persostenere e promuovere le attività intellettuali tra le più degne dell’uomo. Altro che calzini sporchi,eppure così va il mondo…All’atto dell’inaugurazione dell’acceleratore LHC, nel quale è stato prodotto il Bosone di Higgs,alcuni insinuarono la possibile creazione di un mini buco nero che avrebbe potuto inghiottire in unvortice a spirale progressivamente più ampia, i ricercatori del CERN, le carpe del lago di Ginevra, icapitali trafugati nei caveau delle banche Svizzere, l’Europa e il mondo intero. In pratica, un“girogiro tondo, casca il mondo, casca la terra… dentro al buco nero…”.Al mercato rionale di San Lorenzo a Roma, preoccupatissime massaie, mentre rovistavano nelbanco delle patate, andavano ragionando se fosse quello il vero significato della profezie dei Maya,come inconfutabilmente attestato dai sommi monumenti di civiltà che essi ci hanno tramandato. IlCalendario del Lungo Computo, le Piramidi a gradoni dello Yucatan, le pitture rupestri della Sierrade San Francisco e, su tutti, il Voyager di Robert Jacobbus.Poi è venuto il momento della scoperta del Bosone di Higgs, la Particella di Dio. Non la comparsasotto forma di una piccola bilia che si vede rotolare, come qualche anima candida potrebbingenuamente supporre, ma in forma di un bozzetto sul profilo di una linea quasi piatta, in una posizione che la teoria non può prevedere. E’ come quello che telefona alla comunità dei Trovatelli Ottimisti e si sente rispondere: “Pronto. Sei tu, papà?”. Magari è proprio lui, ma alla prima telefonata è un po’ difficile affermarlo… Personalmente sono propenso a credere che il ricercato n.1, sia finalmente caduto nelle maglie della giustizia scientifica, ma attenzione all’effetto neutrinopiùvelocedellaluce. A volte, un solo passo falso può pregiudicare anni di duro lavoro e screditare il serio impegno di tanti ottimi colleghi. Comunque, anche in questo caso, la macchina pubblicitaria ha fatto bene il suo lavoro. La “Particella di Dio” è una bella trovata, non si può negare. Su facebook, una signora mi ha chiesto se, avendo trovato finalmente la Particella di Dio, adesso abbiamo la prova certa della Sua esistenza. Non fa una grinza. Se trovi un orologio, ci deve essere da qualche parte l’orologiaio che l’ha fatto. La dimostrazione di esistenza data da Higgs si aggiungerebbe quindi a quelle precedenti nella storia del pensiero. Higgs come San Tommaso d’Aquino e Sant’Anselmo d’Aosta: Santo subito! Va bene, ammettiamo che il Bosone di Higgs sia proprio il bozzetto di prima e che con questa scoperta riusciamo a far quadrare il puzzle della fisica delle particelle. Abbiamo scovato, identificato ed inserito il tassello mancante, di cui si supponeva la presenza, nel cuore del disegno. Ora sappiamo che i pezzi erano stati messi nella giusta posizione e mancava solo quello che stava nascosto sotto il tappeto. Tuttavia il disegno che abbiamo completato non rappresenta l’affresco completo dell’infinitamente piccolo. Nella migliore delle ipotesi è una parte. Per continuare le ricerche ci vorranno mezzi ancora più potenti. Quando si ha tanta energia in corpo si possono fare tante cose. Dire, fare, baciare etc. Quando si ha tanta energia in un acceleratore come LHC, si possono creare tante particelle. Quindi per produrne altre, eventualmente congetturate al pari di quella di Higgs, o del tutto sconosciute, serve più energia. Ma un acceleratore con più energia deve essere più grande, perchè non si trasportano i carichi di un Tir con un’Ape e, purtroppo, i costi sono proporzionali alla dimensione. LHC è costato diversi miliardi di euro (circa 6), uno sostanzialmente più grande potrebbe costarne decine di miliardi. Chi va a dire ai tartassati cittadini europei che devono stringere la cinta di un altro buco per poter capire se la gravità di Newton sia sorella della luce e dei nuclei? Se c’è un volontario, faccia un passo avanti. Sarebbe un’ottima causa per cui immolarsi ed avrà il mio sostegno morale, sincero ed incondizionato, ma nessuno dei miei 25 lettori chieda a me di farlo. A meno che…. a meno che non si escogiti una formula magica che convinca anche lo scettico più incallito o il precario più disincantato, facendo capire loro che la soluzione alla crisi passa anche attraverso lo sviluppo di questa scienza, che lascia lungo il suo percorso tesori inestimabili di tecnologia, da sfruttare poi per il comune vantaggio. Vediamo un po’. Dopo l’onnivoro buco nero e la divina particella di Higgs, vogliamo provare a mettere in giro la voce che, se la nuova teoria fosse provata, ci renderà tutti belli e felici come Belen e Stefano De Martino?

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