Cemento/10: alla conquista di Salerno … la guerra tra ANCE e UCS

Aldo Bianchini

SALERNO – E’ sotto gli occhi di tutti ma, come spesso accade, in tantissimi fanno finta di non vedere, di non sentire e finiscono per non parlarne (come le tre scimmiette della Garzanti). Quasi come se quello che sta accadendo possa essere annoverato come un fatto naturale in una Città in progress sotto il profilo della programmazione dei medi e grandi lavori pubblici, almeno sotto il profilo dell’immaginario che fa molta presa sul collettivo. Insomma nella nostra Città accade proprio quello che Silvio Berlusconi ha smascherato come “sistema mondiale delle commissioni” (alias tangenti) con il quale bisogna confrontarsi; in questo caso tutti si sono rizelati ed hanno attaccato il leader del PdL reo di aver “naturalizzato le tangenti” in una sorta di “malcelata legalizzazione” non scritta ma esistente nei fatti; da noi, cioè a Salerno, accade pressappoco la stessa cosa e nessuno se ne accorge, neppure la magistratura. Eppure a Salerno è già accaduto ciò che in altri posti non è neanche nei pensieri più reconditi dei “grandi imprenditori del cemento”, tempo fa la storica ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) si è spezzata in due tronconi quasi come se anche per le “imprese del mattone” fosse necessario dividersi in due schieramenti alla pari della politica incapace di gestire il fenomeno degli appalti pubblici in maniera lineare, trasparente e legale. Sembrava una battaglia dialettica finalizzata soltanto all’acquisizione del pacchetto di maggioranza nel CdA, come già era accaduto verso la fine degli anni ’80 e di cui parlerò nella prossima puntata, ma alla fine non è stato così ed è nata addirittura un’altra associazione, la UCS (Unione Costruttori Salernitani), con un numero di iscritti di gran lunga inferiore a quello dell’ANCE ma con un potenziale politico alle spalle molto più forte e consolidato. Non deve sorprendere, come è accaduto a qualcuno, la presenza di Pietro Andreozzi (presidente prov. UCS) al meeting organizzato dall’Ance nei saloni del Mediterranea Hotel (struttura ricettiva che almeno fino a poco tempo fa faceva capo a Vittorio Forte, uno dei punti forti dell’UCS). La presenza di Andreozzi è leggibile solo sotto il profilo della convenienza strumentale in quanto il suo avversario capitale, Antonio Lombardi, sta intelligentemente lavorando ai fianchi della UCS essendo riuscito a cooptare l’attenzione e l’appoggio dei sindacati (Feneal Uil in testa con Luigi Ciancio) per proporre unitariamente delle regole certe per il futuro con slogan ad effetto: “Piano di rottamazione delle scuole insicure”,  “Se muore l’edilizia muore il Paese” per finire con il “Patto di legislatura”. In pratica l’ANCE, un pò per sua mission istituzionale ed in buona parte per l’impulso personale dato dal presidente Lombardi, ha pianificato una strategia difficilmente arginabile. Gli incontri istituzionali, gli accordi di programma, la pianificazione della legalità nelle scuole anche attraverso la diffusione  della cultura della sicurezza sui posti di lavoro (quest’ultimo progetto non ancora molto sviluppato, in verità !!) sono tutte cose che hanno impressionato e mandato, forse, in tilt i vertici dell’UCS che sta cercando di correre ai ripari con un certo ritardo perché le grandi scelte sono state già fatte e difficilmente l’ANCE potrà patteggiare una pace senza condizioni. Il presidente Antonio Lombardi, però, dovrà stare attento e non lasciarsi andare nelle spire del sindacato che è e rimane l’avversario storico delle imprese del cemento e che, soprattutto, vuole vivere di luce propria i momenti di maggiore contatto con le forze lavorative che tuttora sono disponibili a scendere in campo ed a braccetto con le imprese solo a patto che ci siano i sindacati. Ed io personalmente dei sindacati non mi fido da sempre, senza nulla togliere all’azione giusta ed indiscutibile dei sindacati in una fase strategica del nostro Paese, ma quella fase è passata da molto tempo e i sindacati sono rimasti e costituiscono un blocco monolitico (le divergenze sono soltanto strumentali !!) contro “il padrone”, chiunque esso sia. Ma questa, ovviamente, è solo una considerazione personale che non vuole essere neppure lontanamente un suggerimento o un consiglio per il presidente Lombardi che saprà certamente gestire da solo l’importantissimo momento.

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