“Mai più” violenze sui minori

 

Da Giuseppe Napoli

BARONISSI – Vittima e carnefice seduti in stanze comunicanti, separate soltanto da uno “specchio magico” (o semiriflettente) come quello usato dalle forze dell’ordine per gli interrogatori e per il riconoscimento di sospetti da parte del testimone. Il minore da una parte. Il presunto pedofilo, dall’altra, che si riflette nella vetrata mentre prova a raccontarsi, magari convincendosi a non farlo mai più.

Diciotto segnalazioni e 55 interventi nei primi due mesi di lavoro dell’equipe del progetto “Mai più!” relativo al trattamento dei minori vittime di abusi sessuali coordinato da Ivana Porta e finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento Pari Opportunità).

«È una grande sfida per la nostra Amministrazione – ha sottolineato il sindaco Giovanni Moscatiello durante la presentazione del report svoltasi stamane – una responsabilità che gli enti locali dovrebbero assumere per creare una vera rete socio-sanitaria orizzontale in grado di definire reali percorsi di recupero e reinserimento dei minori. Abbiamo un dovere morale da adempiere per tutelare e proteggere tanti minori vittime di violenze sessuali, ed oggi con questo progetto innovativo la leva che abbiamo è quella di prendere per mano le vittime in un percorso di recupero e reinserimento: solo così possiamo restituire loro una vita normale».

Attività clinica dell’Equipe Specialistica Multidisciplinare (E.S.M.)     

Numero segnalazioni pervenute. Interventi richiesti. Professionisti attivati.

Nel I bimestre 2013, l’Equipe Specialistica Multidisciplinare ha ricevuto e trattato complessivamente 18 segnalazioni ed ha effettuato 55 interventi specialistici.

I segnalatori sono in particolare gli operatori sociali presenti sul territorio, gli avvocati, i docenti ed i familiari della vittima.

Nel 42% le richieste di intervento sono state attivate in primis dai servizi sociali, a cui segue nel 28% dei casi la segnalazione da parte del genitore. Gli studi legali e i docenti hanno attivato il servizio nel 7% dei casi.          

Il numero dei professionisti dell’E.S.M., attivati per gli opportuni interventi clinici e di tutela nei confronti dei minori in condizioni di pregiudizio e in caso di sospetto abuso sessuale, è pari a 10: mediatore familiare, criminologo, psicodiagnosta, psicologo, psicoterapeuta, esperto in tecniche di diagnosi del bambino maltrattato e della famiglia, assistente sociale, tutore del bambino,  avvocato penalista e avvocato civilista.

Le richieste di intervento clinico, giuridico e socio-sanitario ricevute da parte dei segnalatori sono:                                                     valutazione psicodiagnostica del minore, valutazione psicologica del minore, mediazione familiare, terapia di sostegno al minore e alla famiglia, psicoterapia del minore e della famiglia, sostegno alla genitorialità, integrazione con l’E.S.M. e consulenza legale.

STATISTICHE DEI CASI ANALIZZATI.

Le segnalazioni pervenute all’E.S.M., nel primo bimestre di attività, riguardano minori con un’età media di 7 anni, solo in un caso, è interessato un minore di 3 mesi.

L’età delle vittime registrate è quindi compresa tra meno di 1 anno e 15 anni.                                          

Il 57% dei casi è rappresentato da bambini di sesso maschile, di cui il 50% frequenta le scuole elementari, il 21% le scuole medie inferiori, il 14% la scuola dell’infanzia e nido, il 7% le medie superiori. 

Un dato rappresentativo è lo stato civile dei genitori dei bambini segnalati in condizioni di pregiudizio. Nel 78% dei casi, infatti, i genitori vivono un evento molto stressante, quale la separazione, che incide negativamente sul benessere fisico, psicologico e sociale del minore perché aumenta i fattori di vulnerabilità (o potenzianti) transitori di uno o entrambi i genitori e parimenti diminuiscono i fattori di compensazione (o protettivi) transitori e/o duraturi.

 

GLI AUTORI DELL’ABUSO ED I LUOGHI DELLA VIOLENZA.

Delle segnalazioni pervenute all’E.S.M. il 35% dei casi è ascritto a maltrattamenti in famiglia, nel 21% a presunto abuso sessuale ed il 7% da maltrattamento psicologico e violenza assistita.

Gli autori della violenza: padre e insegnante.

Si tratta di figure di riferimento molto vicine al bambino o al nucleo familiare: nel 64% dei casi il presunto reato è commesso dal padre. Nel 71% dei casi la violenza si consuma tra le “mura domestiche” e nel 14% a scuola.

Progetto “Mai Più!”. L’Equipe Specialistica Multidisciplinare per la diagnosi, la cura e la tutela dei bambini (E.S.M.)

Il Progetto “Mai Più!”. L’E.S.M. L’integrazione con il Territorio.

Il Sindaco del Comune di Baronissi, Giovanni Moscatiello, ha promosso la sottoscrizione del Protocollo di Intesa Interistituzionale per il trattamento dei minori vittime di maltrattamento, abuso e sfruttamento sessuale a cui hanno aderito:

–          Piano sociale di Zona Ambito S2

–          Azienda Sanitaria Locale Salerno

–          Azienda Ospedaliera Universitaria ”San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”

–          Questura di Salerno

–          Provincia di Salerno

–          Università degli Studi di Salerno

–          Università L.U.de.S.

–          Comitato UNICEF

–          Camera dei Minori di Salerno

–          Ordine dei Medici di Salerno

–          Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Campania

–          Ufficio Scolastico Regionale della Campania

–          Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Salerno

–          Camera Penale di Salerno

–          Osservatorio Nazionale sul Diritto di Famiglia

–          Camera Civile di Salerno

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