Associazione Politica Culturale “don Luigi Sturzo”: la politica come vocazione

 da Nicola Sconza (Presidente)

PONTECAGNANO – La nostra è un’associazione Politica Culturale indipendente, che si propone di approfondire e divulgare la conoscenza organica della dottrina sociale cristiana, obbligato punto di riferimento per una buona gestione della società civile. Questa attività viene integrata dall’approfondimento e dalla diffusione dei principi etico politici, filosofici, sociologici ed economici elaborati da Don Luigi Sturzo.  Dottrina sociale della Chiesa e popolarismo Sturziano rappresentano pertanto il prezioso patrimonio culturale intorno a cui ruota tutta l’attività della nostra nascente associazione, nella convinzione che l’Italia potrà riprendere la strada dello sviluppo morale, sociale ed economico, solo se questo patrimonio verrà fatto riconoscere e messo finalmente a frutto. La nostra associazione, fondata da giovani, di cui io mi onoro di essere stato eletto Presidente, promuove e gestisce tutte le iniziative che ritiene necessarie per il conseguimento dei suoi obiettivi: l’organizzazione di conferenze, dibattiti, seminari, gruppi di studio e di ricerca, con particolare riferimento a temi economici e sociologici connessi a problemi della società moderna, disoccupazione, mobilità del lavoro e superamento del precariato, questioni che possono essere vissute per affermare il diritto a crescere all’interno di una comunità, o come un problema da risolvere attraverso la forza creativa della legge, soprattutto se manca una sufficiente visione sociale capace di cogliere le complessità del Paese. Cerchiamo di mettere al centro la dignità e il valore della persona, della famiglia, della cultura, della formazione, e dell’economia civile, realtà che la norma non può creare e neppure distruggere. Troppo spesso si chiede ai giovani di essere responsabili, ma si nega loro uno spazio fisico per elaborare le relazioni umane. Sappiamo che le istituzioni pubbliche e private italiane hanno una grande quantità di superfici inutilizzate, o scarsamente utilizzate, che potrebbero servire a quest’affermazione di crescita Associazione Politica Culturale “Don Luigi Sturzo” Via G. Carducci – c.a.p. 84098 Pontecagnano Faiano (SA) responsabile dei nostri giovani, al loro modo di prendere il rischio nella gestione di una realtà socio economica, di affermare la loro personalità in modo utile per la comunità locale. Sappiamo come i musei chiudano per mancanza di personale, le nostre ville comunali abbiano orari da sala da tè, le ex fabbriche e gli ex edifici militari siano tenuti vuoti per finalità speculative, la gran parte dei nostri beni culturali sia nei depositi, eppure non riusciamo a mettere in moto questi bacini di ricchezza attraverso il volontariato organizzato dei nostri ragazzi inserito in un ambito di azione profit per no profit. Non riusciamo a immaginare associazioni e cooperative giovanili capaci di gestire in modo economicamente valido questi beni. Preferiamo che superino i limiti della legalità ed entrino nella zona buia del conflitto permanente, invece che praticare la via della collaborazione con i corpi intermedi (associazionismo, volontariato, economia del terzo settore), liberando le capacità creative delle nuove generazioni in un processo di crescita civile ed economica che porterebbe nuovi impulsi alla vita nazionale. Favole ideologiche, consumismo, mercatismo dai facili costumi, ci hanno portato all’incapacità di saper cogliere il nuovo utilizzando i grandi temi della cultura civile italiana. Dobbiamo rivendicare l’essenzialità della lezione salesiana degli oratori, che per mezzo dell’accompagnamento alla responsabilità costruisce persone all’interno del contesto delle regole e attraverso l’amore caritatevole, e renderla sinergica alle spinte centrifughe dei centri sociali che sollecitano la crescita giovanile, attraverso una relazione di massa e la contestazione sociale, ad andare oltre i limiti di ogni regola. Questa sintesi sociale, assumendo la voglia di nuovo della propulsione giovanile nella forma del confronto e del rispetto amorevole con il prossimo, depotenzierebbe il pericolo di distruzione di “tanta bella gioventù”. In sostanza, dare un ruolo istituzionale alla forma di crescita dei giovani, attraverso un processo di responsabilizzazione che sia utile allo sviluppo legale ed economico della comunità locale. Giovani capaci in modo associato di prendersi cura di qualcosa (un bene monumentale) e di qualcuno (una persona marginale), provando a essere soggetti impegnati a esercitare diritti e doveri in modo democratico e legale. Se volete una nuova via alla globalizzazione fondata sul lavoro, giovani e sulla partecipazione sussidiaria tra corpi intermedi e istituzioni pubbliche. Si tratta di cambiare rotta nelle politiche per famiglia, scuola – università, e nel rapporto con l’economia civile. Dobbiamo avere nella mente e nel cuore un nuovo progetto sociale che metta questi beni comuni al centro dello sviluppo della comunità nazionale, proprio per liberare tutte le sane energie che sono all’interno dei nostri ragazzi e che una vecchia classe dirigente osteggia per paura del cambiamento, mentre una nuova leva finanziaria vuole bloccare nella veste di consumatori sfruttabili. Dal Big State senza volto democratico, alla grande società italiana fondata sul valore solidale e sussidiario dei corpi intermedi.  Con questo spirito, vogliamo iniziare un percorso associativo vero, per Pontecagnano Faiano e oltre.

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