De Luca: tempus regit actum !!

 

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Per il titolo dell’editoriale di oggi ho preso a prestito (non oneroso !!) una bella espressione latina che l’ottimo avvocato Luciano Provenza (consigliere comunale di Campania Libera) ha utilizzato per meglio spiegare e rendere comprensibile il suo voto contrario alla messa in stato di incompatibilità del vice ministro De Luca. Insieme ad altri tre, Luciano Provenza, è stato il protagonista assoluto (come spesso gli accade !!) del Consiglio Comunale dell’ 8 luglio scorso e probabilmente molti consiglieri della sua stessa maggioranza (un po’ per invidia e un po’ per spicciola sufficienza) non hanno per nulla capito il ragionamento “in punta di diritto” portato avanti dal collega giornalista Luciano Provenza che per me è e rimane un ottimo avvocato prestato al giornalismo e, in definitiva, anche alla politica. Il ragionamento del consigliere Provenza non fa una grinza sul piano squisitamente giurisprudenziale, un ragionamento che si snocciola sulla base di attente riflessioni e citazioni giuridiche ma anche sulla base di chiare considerazioni di natura ben diversa dall’astrazione giuridica e che attengono allo stato-sociale di una Città che è stata quasi incapsulata e compressa in un’equazione intoccabile: De Luca sta a Salerno, come Salerno sta a De Luca. L’amico Luciano non lo dice espressamente ma il suo ragionamento spinge l’attento osservatore verso queste conclusioni. Vincenzo De Luca, del quale io non sarò mai servo sciocco così come non lo sarà Luciano, tra i tanti difetti che ognuno di noi possiede ha avuto la scaltrezza e l’abilità (come nessuno in precedenza) di ridisegnare l’intera città sulla base del suo modello immaginario di governo della cosa pubblica, fino al punto da renderla quasi schiava dei suoi voleri e indissolubilmente legata a lui; il Crescent è un caso emblematico, come il Partenone lo fu per Pericle; ecco perché l’equazione di cui sopra. L’ho scritto già una volta e lo ribadisco: De Luca si è mosso su Salerno e per Salerno come Pericle si mosse per la “sua Atene”. E come accadde per quella città, dopo il defenestramento del grande dittatore, la stessa grande crisi depressiva potrebbe verificarsi per Salerno se davvero la città venisse abbandonata dal suo grande mentore. Io non sono mai stato d’accordo su questo modello di “amministrazione” ma il mio parere conta davvero pochissimo. Se si accetta questo ragionamento si capisce anche perché spesso ci sembra di constatare, di toccare con mano i balbettii non solo della “poco agguerrita” opposizione ma addirittura della stessa magistratura; entrambi sanno benissimo di avere a che fare con una entità mostruosamente grande ed operativa, anche se apparentemente arrogante (del resto lo era anche Pericle !!), che ha una presa diretta sulla gente e che si cala alla perfezione nell’immaginario di una città stanca dei “chiacchierifici” del passato. Il ragionamento “in punta di diritto” portato avanti da Luciano Provenza si incastra alla perfezione nel quadro politico-amministrativo-economico-sociale-giudiziario che ho appena descritto. Ecco perché i “consiglieri comunali” farebbero bene a studiare con molta attenzione l’intervista rilasciata da Provenza al collega Andrea Pellegrino di “Cronache del Salernitano”, solo così capirebbero cosa vuole veramente dire Luciano con la sua citazione <<tempus regit actum>>. Infatti soltanto “la legge del tempo” (come fu per Pericle !!) potrà regolare e disciplinare questo passaggio traumatico di consegne. Perché badate bene, amici lettori, per la Città di Salerno non è la stessa cosa della Provincia. Edmondo Cirielli non aveva legato con il territorio (se non con autorità senza autorevolezza) e né aveva vincolato il territorio al suo modello di governo perché, nonostante le chiacchiere e le dispense, non ha mai avuto un modello di governo insostituibile e neppure il carisma di De Luca. Tanto è vero che la Provincia di Salerno, che piaccia o meno, è retta benissimo da un personaggio come Antonio Iannone che non è stato mai eletto dalla gente; ciò a dimostrazione della facile sostituzione di Cirielli. Il dopo De Luca non è cominciato, anche se in tanti profetizzano per lui vacanze romane o un governatorato napoletano, ci vorrà ancora del tempo, molto tempo perché la storia personale, umana e politica di De Luca è indissolubilmente legata alla città di Salerno. Del resto se questo stato di cose dovesse durare fino alla fine di quest’anno per lui si aprirebbe la possibilità di un nuovo ciclo decennale di sindacato. Oggi come oggi a Salerno non c’è nessuno che possa sostituire Vincenzo De Luca alla guida della Città. Lo dice uno che con De Luca non ha mai avuto e non avrà mai alcun tipo di rapporto.

2 thoughts on “De Luca: tempus regit actum !!

  1. Ancora in attesa di una risposta del Sig. Bianchini ad una mia informativa di replica al suo attacco nei miei confronti circa la mia sudditanza nei confronti di De Luca e del mio essere voltagabbana nei riguardi di argomenti riguardanti la città di Salerno, soprattutto nell’ambito dello sport, esprimo tutta la mia meraviglia nel constatare che il succitato abbia, improvvisamente, cambiato parere sull’operato del nostro beneamato Sindaco. Non saranno, certamente, state le parole dell’apprezzabilissimo Avv. Provenza a far sì che il nostro pseudo-giornalista abbia sterzato a 360 gradi su un argomento scottante che riscalda l’ambiente salernitano da alcune settimane. E’ possibile che si sia accorto solo adesso, lui, attento osservatore di quanto accade nella nostra città, che, dopo De Luca, il diluvio? Come mai questa improvvisa intuizione che a Salerno non c’è NESSUNA espressione politica capace di prendere in mano una situazione certamente difficile, gestibile solo da chi, facendo anche i suoi bravi errori, ha dimostrato di avere, a differenza di tutti gli altri, capaci solo di criticare, una idea di sviluppo della città, condivisibile o meno che sia? Mi viene da dire: GATTA CI COVA!!!!!! Alfonso Siano

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