Meno detrazioni per i titolari di polizze assicurative

Filippo Ispirato

Nell’articolo apparso il 6 settembre scorso si è parlato di abolizione dell’
Imu, almeno per l’anno in corso, come disposto tramite il Dl n. 102 del 31
agosto 2013 dal titolo “Disposizioni urgenti in materia di Imu, di altra
fiscalità immobiliare, di sostegno alle politiche abitative e di finanza
locale, nonché di Cig e di trattamenti pensionistici”.
Tra le misure varate per recuperare i mancati introiti finanziari derivanti
dall’Imu, sono state introdotte tutta una serie di misure restrittive e di
tagli alla spesa pubblica. Tra questi sembra stiano per essere tagliate in
maniera drastica le detrazioni fiscali per i risparmiatori che hanno
sottoscritto una polizza vita ed infortuni prima del 2000.
Tali risparmiatori potevano fino a ogg usufruire, al momento della
presentazione della dichiarazione dei redditi, di una detrazione dall’Irpef su
quanto versato per le suddette polizze fino ad un massimo di 1.291,14 Euro,
ovvero i vecchi 2.500.000 di Lire).
Lo scopo di questo tipo di prodotti assicurativi era quello di favorire il
risparmio privato, la previdenza complementare e alcuni tipi di protezioni
assicurative, visti i tagli del sistema sociale via via susseguiti nel corso
degli ultimi anni.
Il nuovo decreto prevede nello specifico il dimezzamento della detraibilità
delle polizze vita, che passerà dagli attuali 1.291,14 euro a 630 euro per il
periodo d’imposta in corso alla data del 31 dicembre 2013, per poi scendere
fino a 230 euro, a partire dal periodo d’imposta 2014.
Conti alla mano fra due anni i contribuenti italiani , titolari di questi
prodotti, si troveranno a dover pagare circa 200 Euro in più di Irpef vista la
mancata detraibilità di gran parte dei premi assicurativi versati. Se da un
lato, quindi, si avranno meno costi per la casa di proprietà con l’abolizione
dell’imu, dall’altro aumenteranno le tasse minori spese detraibili.
Da più parti si levano scudi contro questa decisione, che deve ancora andare a
regime; da una parte le compagnie assicurative, che non accetteranno di buon
grado questa opzione, in quanto questa tipologia di prodotti rappresentano un
pilastro del risparmio italiano che solo lo scorso anno ammontava a circa 70
miliardi di euro, dall’altra i singoli risparmiatori che vedranno aumentare la
tloro tassazione privata e troveranno meno conveniente investire in questi
prodotti assicurativi, che spesso potevano rappresentare una forma integrativa
di risparmio o di previdenza.

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