CSTP – PASQUINO: da Totò a Cammarota … cca’ nisciuno è fesso !!

Aldo Bianchini

 SALERNO – Raimondo Pasquino fa l’indiano. Ecco come il Rettore uscente dell’Università di Salerno e neo commissario straordinario del CSTP ha risposto ad una recentissima interrogazione che lo riguarda. “Per tranquillizzare il consigliere Cammarota voglio che sia chiaro che, per le attività svolte, non ho richiesto al Tribunale né al Cstp alcuna somma, neanche per le spese sostenute”. E’ stata questa, infatti, la replica di Pasquino alla doppia interrogazione del consigliere Antonio Cammarota rispettivamente all’assessore ai Trasporti di Comune e Provincia, sul compenso previsto per il suo nuovo ruolo di commissario giudiziale del Cstp.  Quale la fonte che ha dato avvio alla querelle. Ve la citiamo integralmente: E’ sufficiente consultare il sito www.agendapolitica.it, che, in riferimento a quell’incarico,, sottolinea tra l’altro: <<Non c’è nulla di ufficiale ma le cifre che si fanno intorno al compenso del commissario straordinario del CSTP Raimondo Pasquino sono da capogiro. Sia ben chiaro: è tutto previsto dalla normativa che collega l’indennità al valore del capitale sociale. E che l’azienda pubblica di trasporto abbia un ingente capitale sia immobiliare che mobiliare è un fatto abbastanza certo. Ed allora, quale sarebbe l’indennità di PASQUINO?  Lo ripetiamo, nulla di ufficiale, ma si parla di un compenso compreso tra 1.000.000 ed un 1.500.000 di euro. Somme incredibili, soprattutto se rapportate alle difficoltà economico-finanziarie dell’Ente di Piazza Matteo Luciani. Eppure la legge in vigore per le strutture commissariali di nomina ministeriale prevede queste cifre che sono un vero schiaffo alla miseria>>. Chiaro? Quella fonte (per chi sa leggere ed interpretarla correttamente), così come nessun’altra (incluso il nostro articolo di fondo del 7 settembre scorso OGGI PASQUINO SUPER RICCO GRAZIE ALLA CSTP di Salerno?), non ha mai riferito che Pasquino ha chiesto quel favoloso e assurdo compenso. E’ tutto previsto, infatti, è tutto legittimo. Ma Cammarota aveva chiesto ben altro, evidenziando “la carenza di risorse, il dramma dei dipendenti in odore di perdere il lavoro, le esigenze sempre più pressanti di cassa, che rendono non più tollerabile eventuale eccessivo dispendio di moneta pubblica” (fonte La Città), a fronte di un compenso così alto previsto. Previsto dal CSTP, non da Pasquino, per intenderci! Dichiarare, come fa il Rettore uscente della nostra Università e neo commissario giudiziale del Cstp (l’azienda di trasporto pubblica salernitana in crisi licenziamenti e cassa integrazione) di non avere chiesto nessun compenso, tanto meno uno così fuori luogo, è, quindi, solo una furbata linguistica, una maniera poco attenta per disorientare l’opinione pubblica o chi legge distrattamente le notizie di stampa, in polemica puerile e depistante con il consigliere Antonio Cammarota, Ci mancherebbe pure, Rettore Pasquino, che, in tempi di crisi e di licenziamenti, lei avesse chiesto una cosa del genere. Non è da lei, per chi la conosce almeno. Neanche il più giovane e ambizioso inesperto di carriera politico-amministrativa già inserito nei templi del potere lo farebbe. Piuttosto, se la fonte su quel compenso (www.agendapolitica.it) dice la verità, e non abbiamo motivo di dubitarne, diversa avrebbe dovuto essere la risposta del commissario giudiziale del Cstp. E, cioè, ad esempio: “Se questo è il compenso previsto per la mia carica – tra un milione e un milione e mezzo di euro – dichiaro pubblicamente di rinunciare almeno al 50% a favore dei dipendenti licenziati, licenziandi (Pasquino stesso pare che già abbia anticipato il taglio d quei posti di lavoro) e/o in cassa integrazione.” Questo sarebbe stato, questo sarebbe un bel dire. Non confondere con le parole la corretta interpretazione della interrogazione ineccepibile del consigliere Antonio Cammarota. Quindi, prof. Pasquino, non mortifichi più l’intelligenza dei salernitani, dei nostri lettori, della gente di una terra che, diversamente da quella napoletana (dove pure, nella sua onnipresenza ormai storica nei centri di potere che contano non ha mai avuto spazi reali: veda il ruolo marginale svolto nel Comune di Napoli, dove pure lei è il Presidente di quel Consiglio) le ha dato e le dà tante soddisfazioni non solo di immagine, e commenti lealmente, per quell’intelligenza acuta e concreta che le appartiene, le interrogazioni che la riguardano. Non in maniera volutamente confusa e depistante. Perché la gente alla fine capisce, perché, come direbbe Totò, “ccà nisciuno è fesso!”.

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