Baldi connection/4: la grande onda mediatico-giudiziaria, tutti vogliono Cirielli

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Come tutti i giorni, l’altro ieri, mi sono fermato davanti l’edicola di Torrione per l’acquisto della mazzetta di giornali. Un signore dopo avermi riconosciuto in maniera molto diretta mia ha sibilato in faccia: “E’ inutile che vi impegnate a difenderli, questi li fregheranno tutti. Forse farebbe bene l’on. Cirielli a presentarsi in Procura perché è lui che vogliono, altro che storie”. Sono rimasto impietrito dinanzi a tanta semplicità e oculatezza nella disamina della situazione che sta accadendo nel centro-destra ed in particolar modo nella città metelliana che sembra essere diventata il covo della banda bassotti. Inspiegabile, per non dire incomprensibile, l’atteggiamento dell’on. Edmondo Cirielli che aveva costruito e messo in mare una vera e propria corazzata (non la Potionkin !!) politico-istituzionale e che ora  ha lasciato abbandonata a se stessa, senza timoniere, nel bel mezzo di un oceano in tempesta. E’ strano come la storia si ripete; venti anni fa accadde la stessa cosa con i timonieri Carmelo Conte e Paolo Del Mese, la nave andava alla deriva e loro sembravano estasiati alla vista di un ipotetico mare piatto che non arrivò. Sinceramente non so che dire, pur volendo ragionare in termini squisitamente politici la risposta è difficile. Come faccia Cirielli a non capire che è Lui che vogliono è cosa davvero indecifrabile. Per carità io non ho la certezza assoluta di quello che dico ma i fatti che accadono sembrano portare tutti in quella direzione: Edmondo Cirielli. Ma la cosa che più mi meraviglia e mi indigna al tempo stesso è come sia possibile che una ventina di consiglieri comunali di Cava de’ Tirreni, tutti perquisiti ed assolutamente non difesi dal loro capo diretto (il sindaco !!) continuino a mantenere in piedi l’amministrazione e ancora non se ne sono andati dalla Casa Comunale. Non credo che continuino ad insistere per il gettone di presenza, sarebbe molto riduttivo ed anche schifoso; di certo non è così. E allora perché aspettare ancora; a questo punto dovrebbero dimettersi in massa e inviare le loro dimissioni al Prefetto ed al Procuratore della Repubblica. L’assalto, come dicevo nel titolo, viene da lontano ed è sponsorizzato in pieno dalla stampa; una storia che si ripete ciclicamente, una storia che investe Cava de’ Tirreni scuotendola fin dalle fondamenta. Nessuno più è credibile dopo quella brutta esperienza del siluramento di Alfredo Messina (anche lui pagò le sue colpe !!); da quel momento nessuno più ha trovato pace né a destra e neppure a sinistra. C’è bisogno di una rivoluzione epocale, come quella che tentarono inutilmente, gli uomini della Potionkin; insomma la  rivoluzione che Cirielli aveva promesso il giorno stesso del suo insediamento a Palazzo Sant’Agostino è già saltata. Ormai sulla stampa, come avevo scritto ieri, appare di tutto e di più: “Mi scoccio di lavorare, fammi un certificato”, questa la frase che più mi ha colpito e sulla quale ritornerò nei prossimi giorni. Una frase che non vuol dire nulla;  scagli la prima pietra che nel corso della sua vita lavorativa non ha mai chiesto, anche per una sola volta,  ad un medico un certificato per non andare a lavorare. L’errore che i politici storicamente ripetono spesso ed in maniera sconcertante è quello di fidarsi delle persone sbagliate, sempre e comunque. Anche per Giovanni Baldi c’è la persona sbagliata messa al posto sbagliato, alludo a Vincenzo Musto (già consigliere di circoscrizione a Salerno) che stando alle rivelazioni filtrate dall’inchiesta sarebbe il principale degli accusatori del medico cavese, forse proprio quello che la Procura aspettava dopo le ripetute denunce di Monetta e di altri. La fantomatica ricostruzione dei fatti messa in piedi da Musto è stata come un toccasana per l’intera inchiesta che sembra essere stata avviata da almeno un anno (sempre stando alle indiscrezioni giornalistiche di questi giorni). Ma chi è Enzo Musto e, soprattutto, quale affidabilità e credibilità ha garantito agli inquirenti per mantenere in piedi un castello di accuse allucinanti e, a mio parere, poco credibili. Cercherò di chiarire la figura Musto già nel prossimo articolo.

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