LA VOCE DEL PADRONE/1: da Berlusconi (Milan, Mediaset, Mondadori, ecc.) a Lambiase (TV Oggi), da Budetti (Lira Tv) a Lombardi (Ance Channel), per finire ad Ammaccapane (Italia/2 Tv e Televallo) … la storia è sempre la stessa … con l’unica eccezione di Calabrese (Quarta rete Tv)

Aldo Bianchini

SALERNO – Villa San Martino ad Arcore, sabato 9 novembre, va in scena la scena materna, anzi paterna. Al tavolo delle mille e una notte sono seduti in tre: Silvio, Adriano e Fedele, esattamente come trentaquattro anni e otto giorni prima (1° novembre 1979) quando l’antennista di Segrate (Adriano) portò in dono a Silvio, con l’avallo di Fedele la “rete televisiva nazionale” già bella e pronta; frutto anche quell’operazione, forse, di pressioni e ricatti sui poveri titolari di tv locali che non avevano più soldi per pagare la salate fatture emesse da Elettronica Industriale dell’antennista Adriano. Una frase sembra che abbia chiuso il discorso tra i tre: <<Tengo famiglia, caro Adriano, tu che faresti ?>>. Nessuna risposta; ovvio che le famiglie vanno rispettate, sempre, comunque e dovunque. Ma da parte di chi invoca questo sacrosanto principio ci vorrebbe, sempre-comunque e dovunque, almeno una forma improntata al massimo rispetto della controparte per non scadere nel famoso “Portaborse” di Lucchetti, animato da uno spietato Nanni Moretti, quando il ministro Botero dice al suo più fedele collaboratore <<Sebastiano, io ti voglio bene, ma è cambiato tutto … devi capire che tu non conti più un cazzo !!>>. Potrei chiudere, con questa frase, la storia che mi accingo a raccontarvi a puntate, una per ogni nome inserito nel lungo e insolito titolo; ma ho deciso di andare avanti; d’altronde ho l’età giusta e l’esperienza necessaria per farlo, innanzitutto perché tutti quei “signori” (si fa per dire !!) indicati nel titolo non mi hanno dato mai niente ed in secondo luogo perché non ho mai consentito loro di darmi il benservito come, invece, ha fatto l’immarcescibile Silvio Berlusconi con l’amico di sempre, Adriano Galliani, che nel ’79 lo fece “re delle televisioni” e nell’86 gli salvò il Milan dallo sfacelo. Ma chi se ne frega, <<e’ figlie so’ figlie e so tutt’eguale !!>> (da Filumena Marturano di Eduardo de Filippo del 1946), oppure la più drammatica affermazione <<’e figl so piezz ‘e core e nun s’anna lassà>> (Mario Merola nel film del 1981), ma chi se ne frega di tutto il resto. Oltretutto nella fattispecie meneghina volano decine e decine di milioni per tacitare chiunque; da noi volano soltanto maleducazione e scorrettezze. “”Scurdàmmoce ‘o passat”” direbbe a questo punto Felice Caccamo che per decenni ha imitato alla grande  il povero Adriano Galliani anche sulle stesse frequenze televisive che l’antennista aveva donato all’imperatore dell’etere. Ma di fronte all’ineluttabilità delle affermazioni di Eduardo e di Merola dobbiamo tutti arrenderci, e difatti si è arreso anche il poderoso ed a volte ingombrante Adriano che ha governato il Milan per oltre un quarto di secolo, che ha lavorato a Mediaset ed a Fininvest anche se su di lui pesa come un macigno il giudizio spietato di Gianni Rivera (vera bandiera vivente del Milan d’altri tempi): <<Non riesco mai ad infastidirmi per le parole di Galliani. La sua incompetenza è evidente>>. Nelle more, però, c’è stato anche il Milan di Sacchi, Capello, Gullit, Van Basten e Dejan Savicevich che hanno vinto di tutto e di più offrendo spettacolo e divertimento. Ora Lady B imperversa e spara a zero su tutti trascurando un passato fatto di glorie indimenticabili e di punti neri come al Velodrome di Marsiglia nel ’91 quando Adriano fece uscire la squadra dal campo. Ma come si fa a scordarsi, in un attimo, del passato, di tutto il passato. Lo spiega brillantemente Aldo Grasso sul Corriere: <<La favola insegna che i meriti dei padri ricadono sempre sui figli, mentre le colpe precipitano sugli antennisti: è l’Italia dei competenti>>. Ma Barbara va avanti e calpesta tutto e tutti e prepara la nuova corazzata con Maldini, Albertini e Fenucci. Come andrà ? Per andare andrà, per conoscere gli esiti bisognerà aspettare. Molte circostanze inerenti il caso Barbara-Adriano-Silvio sono simili a quelle di cui ai personaggi citati nel titolo, almeno per me e per le esperienze che con loro ho vissuto, anche se qui da noi di competenti ce ne sono davvero pochi. E’ stato questo a spingermi a raccontarle queste storie, anche se a darmi la spallata decisiva è stato un commento di Enzo Musto su un mio articolo dedicato al caso dei falsi invalidi della “Baldi connection”; come dire che a volte le dritte giuste possono arrivarti da chi meno te le aspetti. Alla prossima.

One thought on “LA VOCE DEL PADRONE/1: da Berlusconi (Milan, Mediaset, Mondadori, ecc.) a Lambiase (TV Oggi), da Budetti (Lira Tv) a Lombardi (Ance Channel), per finire ad Ammaccapane (Italia/2 Tv e Televallo) … la storia è sempre la stessa … con l’unica eccezione di Calabrese (Quarta rete Tv)

  1. Desidero ancora una volta felicitarmi con te per le innegabili qualità professionali che dimostri nel difficile e delicato comparto del giornalismo d’inchiesta e per il codice linguistico che utilizzi.
    Ritornerò su questa pagina per seguire con interesse le successive puntate che credo ti vedranno addirittura protagonista.
    Anche la pubblicazione della sentenza pronunciata a favore del prof. Ingenito acquisisce una sua particolare importanza e consente di avere un quadro meno parziale del giornalismo d’oggi.
    Cordialmente,
    Ambrogio Ietto

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