Caimangate/16: camminando dal Grancano a Piazza della Libertà … fino a Pompei

 Aldo Bianchini

SALERNO – Ogni tanto qualche espressione colorita e sarcastica di Vincenzo De Luca mi piace, anche se il personaggio in se rimane ostico e non facilmente digeribile. <<Ora andremo a piedi a Pompei>> è questa l’esternazione del sindaco che mi è piaciuta molto, non tanto e non soltanto per i suoi aspetti coloriti e sarcastici ma perché riassume in se tutta la drammaticità del rapporto tra “opere pubbliche – ctu e pm”. Ovvero quando sulle opere pubbliche si abbattono le relazioni dei consulenti tecnici dell’ufficio (CTU) del pm è sufficiente una parola inserita in maniera poco chiara (è sempre difficile capire se volutamente o per mero errore !!) che l’opera è bella e fritta per almeno un decennio. Non entro volutamente nel merito dell’ultimo (in ordine di tempo) sequestro dell’intera Piazza della Libertà sequestro firmato dal gip Massimiliano De Simone (in accoglimento della richiesta dei pm Maria Carmela Polito e Guglielmo Valenti) sulla scorta della relazione del CTU docente universitario prof. Nicola Augenti il quale ha messo in evidenza che <<i fenomeni di cedimento strutturale interessano non solo il settore 2 ma tutti e quattro i settori dell’impalcato e del sottostante parcheggio>>; da qui la trasformazione del sequestro probatorio (già effettuato a febbraio scorso) in sequestro preventivo che è cosa molto più seria del precedente. Il resto della cronaca recente la lascio agli altri; io preferisco approfondire il tema centrale del problema che è quello dei “rapporti tra PM e CTU” ai fini della valutazione seria e coscienziosa di un’opera strutturale pubblica che potrebbe rischiare di rimanere una tragica incompiuta (come giustamente ha dichiarato Anna Ferrazzano che condivido pienamente); si può essere contro o a favore ma se un’opera è a metà strada sarebbe un sacrilegio lasciarla per anni e anni così come la si vede oggi. Per quanto attiene al rapporto PM-CTU, ovviamente senza alcun riferimento al rapporto di che trattasi tra i pm Polito/Valenti e il ctu Augenti, esso storicamente è stato sempre contrassegnato da una supremazia dei Pm rispetto ad una sudditanza dei CTU. Ai fini di una sana e meditata riflessione riporto qui di seguito soltanto tre casi, scelti tra i più clamorosi della storia giudiziaria della nostra circoscrizione. Il primo risale all’epoca della Fondovalle Calore il cui processo ha segnato un’epoca. In quel caso i due CTU del PM, che avevano giudicato non esecutivo il progetto prefigurando smottamenti e crolli ed arrivando finanche a confondere i “tombini” (sottopasso stradale) con quelli delle fognature, furono prima smentiti dal prof. Lamberti (perito di parte) e poi dalla sentenza. Il secondo caso, più clamoroso per via dei numerosi arresti da Giordano a Salzano fino a Bonavitacola, quello inerente il “trincerone ferroviario” che si concluse con l’assoluzione di tutti gli imputati nonostante i CTU avessero avallato la tesi della Procura. Il terzo caso rasenta la pura follia e riguarda il “viadotto Grancano” di Fratte, quella bretella che unisce l’A3 alla Tangenziale e che attraversa i palazzi del centro abitato ad un’altezza tra il secondo e il terzo piano. In quel caso il CTU riferì che si era in presenza di “imminente pericolo di crollo”. Ebbene è sotto gli occhi di tutti che la Fondovalle Calore la stanno realizzando, che il Trincerone regge a qualsiasi tempesta e che il Viadotto Grancano sopporta il passaggio di decine di migliaia di auto e camion ogni giorno alleviando il traffico in entrata ed in uscita dalla città in maniera vistosamente positiva. Però il viadotto Grancano è rimasto lì per oltre dieci anni prima di poter essere completato, il Trincerone è stato fatto soltanto grazie alla caparbietà di De Luca e la Fondovalle si dibatte ancora (dopo circa trent’anni) tra rinvii e chiacchierifici politici. Ho seguito sempre e con molta attenzione questi casi giudiziari e mi sono convinto di un fatto importante: quando cominciano questi sequestri sulla base di certe relazioni tecniche è il segno che qualcosa comincia ad arrivare al capolinea, soprattutto per il potere dei personaggi politici del momento (la Fondovalle per i “compassi d’oro”, il Trincerone per Giordano e l’intero PSI, il Grancano per Francesco Curci). Non glielo auguro per nessuna ragione ma vengo preso dal dubbio che Piazza della Libertà invece di essere il mausoleo sarà la caduta di Vincenzo De Luca anche se continuo a pensare che, oggi come oggi, l’inchiesta più pericolosa rimane quella per il presunto falso tesseramento del PD che ora sembra sotto la cenere. Una soluzione, comunque, ci sarebbe; a De Luca l’ha offerta, forse involontariamente, Peppe Zitarosa dagli scranni dell’opposizione: istituire subito una commissione d’inchiesta. Poi, per ogni eventualità è assolutamente giusto che lo stesso De Luca, insieme al suo staff, organizzi presto una camminata a piedi fino a Pompei, non si sa mai, ogni miracolo è possibile.

One thought on “Caimangate/16: camminando dal Grancano a Piazza della Libertà … fino a Pompei

  1. Egregio dott. Bianchini,
    ultimamente, noto un velato (inconscio?) disgelo da parte sua nei confronti di De Luca. Mi sbaglio?
    O forse l’ obiettività da lei professata è reale?
    Ad ogni modo, cordiali saluti.

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