Portualità: non si capisce più nulla … a Napoli !!


Aldo Bianchini
SALERNO – Le ultime notizie provenienti da Napoli danno l’esatta dimensione di come non funzionano le cose nella metropoli partenopea e non soltanto per la politica. In ambito di portualità arriva l’ennesima notizia di un commissariamento che segue l’ultimo commissariamento ma con un nome nuovo, tanto per accontentare qualche altro settore della politica e continuare a non risolvere il problema. In questo Vincenzo De Luca ha perfettamente ragione anche se di colpe anche lui ne ha, soprattutto per quello strappo immotivato e senza senso con il ministro Maurizio Lupi quando l’anno scorso ebbe l’incarico di viceministro che, anche senza deleghe, poteva davvero essere utile alla Città. Poteva esserlo se, con l’esuberanza obbrobriosa del suo carattere, non avesse cercato ed ottenuto lo scontro pieno e senza regole civili con il ministro che alla fine, ovviamente, ha vinto e lo ha spedito a casa. Per uno strano effetto politico ora ci prova il governatore Stefano Caldoro a dialogare con il ministro Lupi per cercare di ottenere un qualcosa in favore di chi potrebbe trovarsi come rivale nella prossima campagna elettorale regionale; sinceramente è il massimo, un uomo di destra che deve rimediare alle manchevolezze di un uomo di sinistra facente parte di un governo nazionale di sinistra. L’unica cosa sensata l’ha detta, forse, l’imprenditore Agostino Gallozzi quando ha affermato che “il mantenimento delle Autorità Portuali di Napoli e Salerno non sarebbe di alcun ostacolo alla creazione di un comune distretto logistico multi-portuale come previsto dalla stessa riforma Lupi”. Il problema, però, come sempre è in agguato: chi mettere ai vertici di questo futuro comune distretto ? Con la politica politicante che ci ritroviamo non è certo agevole dare una risposta. Ci prova a darla con la sua solita integrità manageriale l’attuale presidente dell’autorità portuale salernitana, Andrea Annunziata: “”Basta fare polemiche e guerre. Si discuta dei problemi e di come risolverli … Io sono uomo di stato, un manager del governo e quello che mi dicono di fare io lo eseguo””. Parole importanti quelle di Annunziata, ma sotto certi aspetti anche impegnative che lasciano immaginare (ma qui lavoro più di esperienza che di conoscenza diretta e concreta !!) una “governance” della portualità campana tutt’altro che rimandata alle calende greche, un fatto che potrebbe aprire la strada a quella che io auspico come la decisione migliore per un governo nazionale che vuole davvero cambiare le regole della gestione della cosa pubblica. Del resto verso questa soluzione porta anche un’altra dichiarazione del presidente Andrea Annunziata: “”Ho fatto tanti mestieri, il sottosegretario, il vice ministro, ora il presidente dell’autorità portuale. Sono un manager dello Stato, il mio compito è governare e gestire lo scalo portuale, non entro nel merito delle decisioni del governo, non spetta a me …””. E un governo, mi chiedo, cosa può volere di più da un manager pubblico che ha preso in mano un porto che era quasi sull’orlo dell’implosione e ne ha fatto, in pochi anni e senza tante chiacchiere da marciapiede, un gioiello ammirato ed invidiato anche in campo internazionale, un gioiello che nel suo piccolo ha sfoderato soltanto nel 2013 il 30% in più di container, il 15% in più di autovetture (a sostegno di Melfi e Cassino) e con un numero di crocieristi in costante aumento. Oltretutto proprio qualche giorno fa dal porto di Salerno è partita la prima crociera di Costa (per Barcellona, La Valletta, Tolone, Porto Empedocle, Livorno e Savona) che ha dato il via ad una stagione completamente nuova e tutta da esplorare per lo scalo marittimo del capoluogo di provincia. E’ vero, è proprio giunto il momento di dire basta alle guerre intestine e affidarsi ad un manager di grande esperienza e di grande trasparenza come Andrea Annunziata.

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