Israele: graffiti inneggianti alla violenza contro i palestinesi

Maria Chiara Rizzo

Graffiti e atti di violenza contro palestinesi e arabi israeliani non resteranno impuniti. La polizia locale si sta cimentando in una minuziosa indagine allo scopo di scovare artefici degli atti violenti contro i musulmani. Ed è proprio questa caccia all’uomo, o meglio agli uomini, che ha scatenato dei veri e propri scontri esplosi nei giorni scorsi in Cisgiordania tra coloni ebrei e poliziotti israeliani. Un centinaio di coloni ebrei si sono scagliati contro la polizia locale che indagava sugli artefici di atti violenti contro gli arabi. I poliziotti erano andati a perquisire l’abitazione di una coppia sospettata di essere l’autrice di una serie di graffiti antimusulmani dipinti il 18 aprile scorso dietro le mura della moschea di Oum al Faham, situata nel nord di Israele. A quanto pare atti del genere, inneggianti all’odio razziale e religioso e fomentanti le frange più estreme, sono diffusi in tutto il paese e, secondo la polizia locale, sarebbero addirittura in aumento. 

Domenica scorsa, su un cantiere a nord ovest di Gerusalemme, sono stati ritrovati altri graffiti come “ il prezzo da pagare”, mentre il sabato precedente un oliveto appartenente a una famiglia palestinese, a sud della Città Santa, è stato devastato e decine di piante sono state sradicate. Ormai il macabro slogan “il prezzo da pagare” è diffusissimo ed è usato da coloni estremisti e da attivisti di estrema destra che compiono razzie e aggressioni ai danni non solo dei palestinesi, ma anche delle autorità israeliane addette alla sicurezza, in segno di dissenso e ribellione a decisioni governative prese dalle istituzioni israeliane, che, secondo gli aggressori, lederebbero gli interessi degli ebrei, e ad azioni attribuite ai palestinesi. In una dichiarazione alla radio, il ministro di giustizia israeliano, Tzipi Livni, ha tenuto a precisare che si tratta di gruppi di “terroristi” ben distinti che avrebbero il duplice fine di “trasformare la società israeliana in società in cui regna l’odio”. Inoltre, con tono rassicurante, Livni ha annunciato una riunione di urgenza con il ministro della sicurezza interna , Yitzhak Aharonivich, a cui parteciperanno anche i responsabili della polizia, della sicurezza interna e dell’esercito, per la messa a punto di un piano in grado di stroncare questa ondata di violenza che ha nel mirino i palestinesi e gli arabi israeliani.

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