Una domenica sportiva…nera

di Barbara Filippone

 

5 ottobre giornata nera per lo sport… tante, troppe cose sono accadute perché si possa restare senza parlarne. Calcio, moto, automobilismo, per ragioni diverse se n’è parlato.La più tragica delle notizie ha riguardato De Cesaris, ex pilota  F1,  morto in sella alla sua moto. L’ex pilota dei bolidi da pista, 55 anni, nativo di Roma, ha perso il controllo della moto che conduceva ed è finito contro la barriera in cemento che delimita le corsie del Grande raccordo anulare di Roma in quel tratto. Il decesso è avvenuto dopo l’impatto contro il jersey in cemento quasi istantaneamente, ancora in corso le indagini, può darsi che all’origine dell’incidente ci sia stato un malore di De Cesaris oppure semplicemente un’avaria improvvisa del mezzo. Ma non è finita perché nel Gran Premio di Formula 1 di Suzuka, in Giappone, è rimasto coinvolto il pilota Jules Bianchi pilota francese della Marussia che è andato a scontrarsi con  la gru che stava recuperando la Sauber di Sutil; naturalmente qui scattano le polemiche nella mancata adeguatezza dei soccorsi e delle comunicazioni che avrebbero evitato lo schianto in quanto la presenza di quella gru o ruspa doveva essere segnalata; ma se  così è stato bisogna accertare come mai Bianchi se l’è ritrovata davanti… il pilota sta ancora lottando fra la vita e la morte, ha subito un intervento chirurgico alla testa e in queste 48 ore si conoscerà il suo stato di salute…25 anni troppo pochi per lasciarci. Una gara dunque che non sarebbe neanche dovuta iniziare, le condizioni climatiche hanno inficiato la gara sin dall’inizio e nulla di tutto ciò sarebbe accaduto se qualcuno si fosse preso l’onere di rimandare la gara visto che nelle ore precedenti erano stati informati che proprio nell’orario della gara ci sarebbe stato maltempo. Dopo 46 giri la gara non è più ripresa al costo quasi di una vita. Ma le polemiche più accese hanno coinvolto il calcio,  dove per fortuna non ci sono notizie tragiche di morte o di incidenti bensì solo di cattivo arbitraggio o di accuse reciproche che hanno riguardato la partita di inizio campionato più attesa, quella fra Juventus e Roma. E mentre in una domenica calcistica si assiste all’ecatombe del Palermo che nonostante il successo in B non riesce a dimostrare la grinta che lo ha riportato in A e subisce una sconfitta di troppo con l’Empoli in una partita delle 12,30 che ha sempre portato male alla squadra siciliana, e alla sconfitta di un Inter che non ha ancora trovato la sua identità,  né gioco o carattere che si è vista rifilare tre goal dalla Fiorentina, la partita che ha monopolizzato l’attenzione è stata quella delle 18,00.

Una sfida che vede le due capolista faccia a faccia, in uno scontro calcistico che è sempre andato oltre il gioco, quasi a volere ribadire per forza la supremazia di una squadra sull’altra. Ma la partita ieri è stata intensa, al limite della sfida, dove i giocatori, tutti, se la sono giocata fino in fondo. Polemiche per rigori non dati, o riconosciuti, goal fuori gioco e tutto a favore dei bianconeri. Naturalmente i romanisti a partire da Totti hanno attaccato brutalmente le decisioni dell’arbitro Rocchi, il quale come ha anche dichiarato Walter Sabatini, direttore sportivo della Roma: «(…)Riconosciamo però il verdetto del campo e la sconfitta, onore alla Juventus e sappiamo che l’arbitro oggi è stato molto sfortunato». Tutto qua. Perché si deve necessariamente gridare allo scandalo, alla corruzione, alle accuse di chi avrebbe fatto cosa… rubare per esempio. Totti: «La Juve dovrebbe fare un campionato a parte: con le buone o le cattive vince sempre». Le partite si sa, trovano spesso delle interpretazioni diverse ma giocare è un’altra cosa, fare goal determina un risultato e al di là di gridare che la Juventus dovrebbe avere un campionato a parte ce ne passa. Mi dispiace per Totti che ammiro come giocatore, ma nei momenti decisivi non riesce ad avere la classe di personaggi del calibro di Del Piero, Zanetti o Maldini che hanno saputo affrontare questi episodi sempre con estrema classe. La parte di partita comunque più spiacevole al di là del risultato è stato il gesto di Manolas, romanista, nei confronti di Morata della Juve in seguito al fallo subito. La sua reazione, è stata eccessiva e nonostante il nervosismo che aveva oramai avvelenato l’incontro credo che un calciatore, chiunque egli sia, non dovrebbe dimenticare di essere visto da milioni di tifosi; non si può poi pretendere che i tifosi abbiano un atteggiamento sano se gli stessi giocatori in campo hanno reazioni non tollerabili. Lo sport, l’agonismo è importante e il buon calcio è sicuramente tutt’altra cosa… dimentichiamoci di questa domenica sportiva e preghiamo che bianchi ce la faccia. Tutto il resto si può risolvere.

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