SALERNO – Chi esclamò “Quant’è bella giovinezza, che si fugge tuttavia! chi vuol esser lieto, sia: di doman non c’è certezza”era un signore che si chiamava Lorenzo de’ Medici, detto “Il Magnifico” e che evidenziava come l’entusiasmo giovanile può, a volte, far superare qualsiasi ostacolo della vita. Qualche secolo più tardi anche a Salerno c’è un giovane che gioisce, quasi come una soddisfazione di vita, perché il partito Forza Italia da un sondaggio pubblicato da Julie Tv, e reso dal quotidiano La Città, risulterebbe essere il primo partito del centro destra con una percentuale dell’8%. Il giovane di oggi non è certamente “il magnifico” ma si chiama molto più modestamente Vittorio Acocella (responsabile provinciale Formazione Forza Italia Salerno) e svolge la professione di ingegnere. E dopo aver gioito tra se e se per questo straordinario risultato ecco cosa ha scritto il giovane e volenteroso Vittorio: “Come riportato dalla rilevazione pubblicata in data odierna dal quotidiano “la Città” , indipendentemente da quali siano state la metodologia di rilevazione utilizzata e la tempistica della stessa, Forza Italia si conferma partito guida nell’elettorato di centrodestra a Salerno. All’interno della nostra classe dirigente possono esserci differenti visioni sulle strategie elettorali da mettere in campo per le prossime amministrative, ma appare chiaro a tutti che nell’area dei moderati a Forza Italia viene riconosciuto il ruolo di attore principale per la costruzione di una valida alternativa all’attuale Amministrazione comunale”. Beato Vittorio Acocella !! naturalmente chi si accontenta gode e può gridare allo straordinario inatteso successo. Al posto suo mi sarei, molto più moderatamente, messo a piangere sul disastro prodotto dai presunti leader del centro destra negli ultimi anni; è sufficiente pensare soltanto al fatto che tutti i partiti di c.d. messi insieme raggiungerebbero appena appena il 12% quando nel 2001, con Aniello Salzano, avevano raggiunto il 32,16% che mi sembra quasi il triplo della percentuale assegnata oggi ai superstiti di quello che fu il PdL (Popolo della Libertà). Nei panni di Acocella, da giovane qual è, non mi sarei nè stracciato le vesti e né esaltato più di tanto, ma avrei preso i due caporioni del c.d. e li avrei fatti “cap ‘e cap”, cioè li avrei sbattuti testa contro testa fino a far venire a tutti e due un forte mal di testa al solo pensiero di cosa hanno saputo combinare nel giro di qualche anno, cioè da quando nel 2010 è iniziata la grande scissione tra Edmondo Cirielli e Mara Carfagna. Ora il c.d. salernitano può soltanto raccogliere i cocci di quella stupida battaglia che non è, comunque, ancora finita e si sta riproponendo, in maniera davvero vergognosa, per la scelta del candidato sindaco unico; una scelta tardiva e compromessa dalle innumerevoli trattative che rispetto al recente passato è diventata un vero e proprio miraggio. Del resto lo stesso Vittorio Acocella non molto tempo fa aveva avuto una crisi di rapporti con la leader-schip di Forza Italia, invece è ritornato prudentemente sui suoi passi e si è rimesso in riga strombazzando un successo che non sta né in cielo e né in terra. Ovviamente dobbiamo prendere il sondaggio, fatto da Julie Tv su un campione di 1000 elettori, con tutte le molle del caso per una serie variegata di motivazioni che attengono l’affidabilità di simili sondaggi in sede locale, ma arrivare a pubblicare che il candidato “Napoli sindaco” si dovrebbe fermare intorno al 25% mi sembra davvero una grande patacca, anche perché non ci sarà il Mov. 5 Stelle nella partita che si presenta tutta in discesa per le falangi deluchiane. Una “balla megagalattica”, non c’è che dire, che comunque non è riuscita a far scomporre i partiti più di tanto, eccezion fatta per i giovani esponenti di questa o di quella fazione. Conosco Vittorio Acocella per la serietà che mette nel suo impegno politico, sono certo che lo fa anche senza secondi fini personali, ma l’entusiasmo per uno stracciato 8% proprio non ce lo vedo. Poi, vada come vada, tutto sarà affidato al segreto delle urne; uno dei pochi segreti che ancora reggono al logorio del tempo; un segreto che spesso è in grado di ribaltare qualsiasi pronostico.
direttore: Aldo Bianchini