CRISI: cosa ci aspettiamo dal governo Conte, parla il direttore della BCC di Buonabitacolo, Angelo De Luca.

 

 

Aldo Bianchini

 

Dr. Angelo De Luca - direttore generale Bcc Buonabitacolo

SALERNO – Prendo spunto da un ottimo approfondimento del dr. Lorenzo Peluso (direttore responsabile di “Quasimezzogiorno.it”) per potermi addentrare nel mondo delle difficili previsioni su quali potrebbero essere le iniziative che il nuovo governo andrà ad assumere per far fronte alle aspettative che buona parte degli italiani sperano di concretizzare da decenni, soprattutto gli italiani del mezzogiorno e del sud.

Il direttore Peluso ha, con grande maestria giornalistica, condotto quasi per mano il direttore generale dr. Angelo De Luca (Bcc di Buonabitacolo) lungo gli impervi sentieri della politica e dell’economia, che sono poi l’asse portante di ogni Paese democratico.

Qual è, dunque, la cosa più importante per il sud ? Secondo il direttore De Luca non c’è dubbio nell’affermare che

  • E’ la dotazione infrastrutturale del Mezzogiorno la prima priorità che il governo dovrà affrontare per dare risposte al Sud. La grande ricchezza del Mezzogiorno, fatta di capitale umano, di patrimonio naturale e di grande qualità sociale necessità di una visione nuova da parte della politica di governo per recuperare il ritardo accumulato negli anni. Il Sud ha bisogno di un grande impegno governativo e di una forte mobilitazione di risorse ed energie. Temi di primissimo piano sono lo sviluppo delle tecnologie digitali, l’intermodalità del sistema dei trasporti che finalmente dovrà vedere progetti concreti di riqualificazione del sistema strade, ferrovie, porti, aeroporti. Il lavoro, che è la priorità per il sud non lo si realizza promettendo lavoro, ma viceversa realizzando le condizioni utili a far si che le imprese del territorio crescano e dunque creino lavoro”.

 

Parole assolutamente condivisibili quelle pronunciate dal dr. Angelo De Luca (direttore generale della Bcc Buonabitacolo); parole che non consentono di dissentire, e difatti non dissento, de che invece aprono ad utili considerazioni per un eventuale dibattito.

I temi ricordati e portati sul tavolo da De Luca, è giusto ricordare, sono problemi importantissimi ma anche antichissimi, che accompagnano la “questione meridionale” fin dal momento dell’unità d’Italia; e dal quel momento sono passati, oserei dire invano, circa 160 anni.

Avv. Prof. Giuseppe Conte mentre illustra il suo programma di governo alla Camera dei Deputati

E allora cosa fare per sbloccare il gap elevato a sistema ? E’ sempre Angelo De Luca a spiegarlo:

  • E’ un sistema circolare questo che parte dalla necessaria urgenza di formazione di qualità, non fittizia e strumentale, ma semplicemente formazione mirata e studiata al superamento delle difficoltà di qualità di manodopera specializzata e lavoro qualificante. A questo occorre aggiungere un sistema di defiscalizzazione mirato a tamponare e contrastare lo spopolamento dei piccoli borghi. Incentivi fiscali e risorse ai comuni; snellimento e diversificazione normativo che agevoli i “piccoli” che è chiaro non possono essere soggetti a norme che li equiparano a grandi realtà economiche. E’ una ricetta semplice questa ed immediata, si fa persino fatica a capire come sia tanto lontana dalle visione dei governanti.

 

I governanti e la loro azione, anche questo è un tema ricorrente che ci ha accompagnati per oltre un secolo della nostra storia recente. Il direttore generale De Luca, nelle sue conclusioni, è anche buono e tenero verso i governanti e si limita a chiedere a se stesso perché la politica fa tanta fatica a capire la visione, l’unica, utile per il superamento delle difficoltà che tuttora permangon o tra Nord e Suda del Paese che dovrebbe, invece, essere uno e indivisibile.

Ma come si fa a superare questo gap molto evidente ?

  • Offrendo opportunità, lavoro e sviluppo ai giovani del Sud, loro sapranno fare il resto perché i nostri giovani non hanno davvero nulla da invidiare a nessuno, se non le opportunità. Il superamento della distanza culturale e sociale nord-sud, e dunque economica, parte dall’assunto che se il Sud cresce, decolla, allora il vantaggio del Mezzogiorno, ritorna utile alla crescita delle regioni meridionali che però trascineranno anche lo sviluppo del Centro e del Nord, riducendo in prospettiva anche i ritardi che si manifestano rispetto alle aree più avanzate d’Europa. L’Italia ha la grande fortuna di avere la porta di accesso al Mediterraneo, fattore economico questo che non è stato mai fatto pesare in Europa. E’ il Sud l’approdo economico di merci e scambi, vero l’unico bacino del mondo che ancora ha potenzialità: l’Africa. E’ dal Sud che la logistica deve garantire collegamenti con l’Asia e con il Medio Oriente. E’ il sud la porta d’Europa ma questo non siamo mai riusciti a capitalizzarlo in Europa. Questo il punto di partenza per il rilancio del sistema economico del paese Italia. Questo ci aspettiamo dal governo Conte”.

 

Ottima questa parte finale dell’approfondimento del direttore generale della Bcc Buonabitacolo; difatti come si fa a non tener conto che i mercati africani sono al centro dello sviluppo mondiale e che l’Italia, soprattutto nella sua parte meridionale, è il giusto anello di congiunzione tra l’intera Europa, l’Africa e il resto del mondo.

Del resto è tutta l’intervista confezionata dal direttore Peluso che è molto interessante perché le riflessioni del direttore della Bcc Buonabitacolo hanno anticipato le dichiarazioni che il nuovo presidente del consiglio dei ministri avv. Giuseppe Conte ha reso poche ore fa nell’aula di Montecitorio

Queste dinamiche politico-economico-commerciali dovrebbero essere il filo conduttore del nuovo governo.

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