LUIGI: una morte fuori da ogni logica

 

Aldo Bianchini

Luigi Marino, vittima di un terribile incidente

MONTESANO/MARCELLANA – Il lungo corteo funebre ha tagliato come se fosse burro una folla incredibilmente attonita e silenziosa, poi l’esplosione di un lungo e irrefrenabile applauso; questo il momento toccante dell’ultimo atto di una tragedia che non doveva mai accadere e che, invece, è accaduta, scaraventando i genitori e tutto il resto della famiglia in un dolore senza fine ed ancor più drammatico proprio perché non ha una spiegazione logica ed accettabile. Anche l’intera comunità montesanese è rimasta scossa, e il sindaco ha ordinato opportunamente il lutto cittadino.

Al centro della tragedia un bambino di tre anni, Luigi Marino, di Montesano sulla Marcellana strappato alla vita ed ai sogni che la stessa vita gli stava aprendo davanti con tutte le speranze che la vita può offrire ad un bambino sano, sveglio, bellissimo e amatissimo sia dai due giovani genitori che dai nonni e dagli zii, ma anche da tutti quelli che hanno avuto modo di conoscerlo anche se per brevissimo tempo.

Non sapeva Luigi, non poteva saperlo, che la sera del 4 settembre scorso (mentre felice sgambettava al seguito dei suoi genitori) la sua vita si sarebbe improvvisamente spezzata a causa di un incidente assolutamente imprevedibile ma nascosto temibilmente nelle prime ombre di una calda serata di fine estate.

Dalla vita alla morte, un attimo, un passaggio tanto veloce da apparire quasi infinito nello svolgimento della sua dinamica micidiale; la mamma e il papà con gli occhi sbarrati stanno ancora guardando quel piccolo corpicino schiacciato sotto quella maledetta cisterna piena d’acqua e non sanno e non possono vedere che il loro adorato bambino già sta correndo sui prati verdi del paradiso celeste. I prati verdi piacevano tantissimo a Luigi ed amava percorrerli davanti casa sotto gli occhi della mamma; quella sera, purtroppo, qualcosa è andato storto e qualche casella non si è fermata nel posto giusto e la tragedia ha trovato campo libero per manifestarsi in tutta la sua violenza sulle carni ancora immacolate di Luigi.

A distanza di otto giorni da quel ferale momento Luigi è sempre il protagonista assoluto mentre avvolto in una piccola bara bianca esce dalla chiesa di San Pietro di Montesano Scalo per avviarsi verso la sua ultima dimora; il sipario si sta chiudendo, la gente accorsa numerosa lo intuisce e ripropone spontaneamente un lungo e scrosciante applauso che, per ironia della sorte, penetra senza pietà nella carne adulta dei due giovani genitori e di tutti i familiari ferendola fin dentro le cellule più nascoste.

Anche il Vescovo di Teggiano-Policastro, padre don Antonio Maria De Luca, lo ha voluto salutare con parole semplici e toccanti che hanno trascinato non solo i genitori ma l’intera comunità in uno sconforto infinito che ha trovato una pace apparente soltanto nelle lacrime che sono spontaneamente scese dagli occhi di tutti. “Un angelo è volato via ed è tornato alla casa del Signore”, queste le prime parole del Vescovo, parole che hanno scosso la coscienza di tutti.

E pensare che qualche settimana fa, il giorno 10 agosto scorso, quel bambino ormai chiuso per sempre nel suo sudario, correva avanti e indietro davanti la casa dei nonni materni (Felice e Caterina) per il matrimonio dello zio Enzo; fasciato in un vestitino da signorino con tanto di farfalla aveva avuto ed aveva svolto alla perfezione il compito di portatore delle fedi nuziali dei promessi sposi; lo rivedo felice, sorridente, impettito mentre percorre speditamente il lungo corridoio della chiesa di Sant’Anna di Monte San Giacomo  tenendo stretto il cuscino sul quale sono adagiati gli anelli.

E’ questa l’ultima immagine che voglio conservare nel profondo del mio subconscio del piccolo e bellissimo Luigi; rifiuto decisamente anche soltanto l’idea che possa essere rinchiuso per sempre in una piccola bara bianca.

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