Muro Lucano: la biblioteca Vincenzo Lordi

 

Aldo Bianchini

MURO LUCANO (PZ) – Il salone delle feste pieno di gente, un parterre di prim’ordine, una organizzazione perfetta, la presenza dell’ultranovantenne preside Vincenzo Di Leo (mitico e severo docente e uomo di grande cultura) molto applaudito da tutti gli astanti, la giusta e doverosa commozione dei presenti e soprattutto della prof. Maria Antonietta Lordi, hanno fatto da naturale cornice all’inaugurazione dell’undicesimo Anno Accademico dell’Università delle Tre Età ma anche, se non soprattutto, all’inaugurazione della biblioteca intitolata al compianto prof. Vincenzo Lordi (morto il 4 marzo 2015 alle veneranda età di 94 anni).

Una biblioteca costruita, libro dopo libro, con grande fatica materiale e con grande tenacia dal presidente dell’Unitre “Cosimo Ponte”  e grazie alla professionalità ed al rigoroso controllo analitico dedicato alla stessa biblioteca dalla scrittrice Chiara Ponte (autrice, tra l’altro, di due grossi lavori storico-letterari “Muro Lucano, storia, arte, cultura” e “Storia di una regina, Giovanna I d’Angiò”; lavori che hanno arricchito e impreziosito l’enorme bagaglio letterario su Muro Lucano).

Ma ritorniamo alla parte più suggestiva della serata di sabato 26 ottobre 2019; nel salone delle feste della società operaia, sede dell’Università delle Tre Età (UNITRE), aleggiava lo spirito del prof. Vincenzo Lordi e sembrava quasi vederlo seduto in  mezzo al folto pubblico, in religioso silenzio anche Lui per seguire gli interventi dei relatori guidati con garbo e stile dalla giornalista Gherarda Cerone (una professionista davvero speciale, ma sprecata in un contesto provinciale e ristretto, anche se professionale, come quello di Muro Lucano).

Ha aperto la cerimonia dedicata al prof. Lordi il presidente della Unitre Cosimo Ponte che, visibilmente commosso, ha ricordato alcuni degli aneddoti che hanno caratterizzato in positivo la sua diretta conoscenza con il docente-scrittore che è sempre stato “semplice, umile e generoso”; da carabiniere addetto al servizio di ordine pubblico ebbe modo, diversi anni fa, di fermare nei pressi della stazione di Bella-Muro l’autovettura con a bordo “don Vincenzo” e da quell’incontro venne fuori un’amicizia sincera durata fino agli ultimi giorni di vita dello scrittore.

Con scioltezza, semplicità, ma incisiva autorevolezza ha salutato i presenti anche il giovanissimo sindaco di Muro Lucano, Giovanni Setaro, che ha esaltato la figura dell’uomo della brughiera (così ho definito don Vincenzo in un precedente articolo) anche sotto il profilo della disponibilità e della solidarietà che ha sempre espresso e praticato verso il prossimo.

Io personalmente, chiamato ad esprimere il mio pensiero ho raccontato alcuni episodi che nel corso della mia infanzia avevano disegnato e caratterizzato la figura, quasi ascetica, di quell’uomo che noi ragazzi degli anni ’50 vedevamo come un personaggio sicuramente al di fuori e molto lontano dal nostro immaginario.

Da sinistra: Maria Antonietta Lordi - Giovanni Setaro - Cosimo Ponte - Gherarda Cerone - Aldo Bianchini - Giuseppe Autunno

La relazione tecnica (se così si può dire) l’ha svolta in maniera impareggiabile il prof. Giuseppe Autunno (già dirigente scolastico); una relazione a dir poco perfetta, esaustiva e, per certi versi, affascinante, tanto da aver calamitato l’attenzione di tutti i presenti che più volte hanno applaudito con convinzione. Giuseppe Autunno ha tracciato, con un rapido passaggio sulle 10 opere di Vincenzo Lordi, anche un suggestivo profilo letterario dell’autore che ha messo al centro dei suoi lavori sempre, e comunque, l’amore in senso lato: per il prossimo, per la vita, per la società e, dulcis in fundo, per le donne.

E, infine, è toccato a lei, Maria Antonietta Lordi, docente, ricordare il suo papà; lo ha fatto con una iniziale straripante commozione ma anche con leggiadra leggerezza in un clima assolutamente non appesantito. Lo ha fatto soprattutto con le parole che le sgorgavano dal cuore nel segno di un profondo amore per il compianto genitore che a tratti l’ha guardata e anche calorosamente applaudita dal fondo della sala. Molto probabilmente anche Lei ha avvertito la sua spirituale presenza ed è passata da una lettura commossa del genitore ad un dialogo quasi diretto ed a viso aperto dimostrando immensa comprensione filiale per un padre che certamente, dato il suo carattere rivoluzionario e riformista, non è stato un padre facile, ma che sicuramente è stato un padre che ha amato immensamente la sua compagna di vita e l’intera famiglia, fino all’ultimo respiro. In fondo alla sala, in carne e ossa, il fratello Decio con lo sguardo assentiva e dialogava senza parlare con la sorella che si ricaricava nello slancio dialettico in ricordo del carissimo papà.

Commovente anche il taglio del nastro per l’apertura ufficiale della biblioteca che, con un bagno di folla, è stata benedetta da “don Mimmo Pitta”; mentre le fotografie ufficiali della manifestazione sono state scattate dal notissimo e prestigioso Galdino Zaccardo (fotografo e scrittore).

A tutti i presenti, infine, è stata distribuita una splendida brochure commemorativa contenente tre splendide litografie di Mario Glorioso, pittore e creativo autodidatta di Palermo che ha realizzato, tra gli altri, 12 murales per Matera Open Future 2019, per Sant’Angelo Le Fratte e per Muro Lucano.

Sullo sfondo di tutta la serata è rimasto Lui, Vincenzo Lordi, amante della sincerità della vita, in ogni  sua espressione; lontano da tutto ciò che suona odio o vendetta, lontano da ogni risentimento e da ogni rancore; preso soltanto ed unicamente dal senso della pietà e del perdono”.

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