POLLA : GRANDE SUCCESSO PER IL LIBRO “IL PRIMO RE BORBONE”. PROSSIMAMENTE SARA UTILIZZATO NELLE SCUOLE PER CONOSCERE LA STORIA LOCALE

Angela D’Alto

POLLA – A tre mesi della pubblicazione e presentazione del libro dal titolo “Il primo re Borbone” e con sottotitolo” Il Solitario della Polla”, scritto da Vitantonio Capozzi, dipendente ASL in pensione, con la passione per la storia locale, il romanzo storico- leggendario sta riscuotendo un grande successo ed è stato richiesto e catalogato presso la Biblioteca Nazionale Di Roma e i più importanti Archivi Di Stato del meridione come Avellino, Salerno, Materdomini, Benevento, Campobasso, Isernia. Prossimamente sarà letto anche nelle scuole di Polla, per far conoscere la storia locale. Il nuovo libro di Vitantonio Capozzi, è l’ennesimo successo della editoria valdianese, fatta da autori e scrittori preparati con opere letterarie storiche, frutto di un lungo lavoro di ricerca e di studio in vari archivi di Stato, soprattutto di Salerno e Napoli. Il libro, da subito, in poche frasi, cattura l’attenzione del lettore con la sua scrittura piena, ritmata, capace di evocare figure del passato con forza, tridimensionalità e ricche di una verità che le fa sentire vicine al lettore. Questo romanzo storico è pieno di una vibrante passione, di una relazione amorosa, che va oltre il buon senso, oltre le convenzioni, oltre i limiti imposti da una società rigida e votata all’obbedienza. Il libro prende vita da alcuni manoscritti di un erudito napoletano dell’800, Tommaso Aurelio De Felice, raccolse in un libro edito nel 1859, varie leggende, quelle più diffuse, che le tradizioni locali del Regno delle due Sicilie avevano tramandato fino ai suoi giorni. Tra le leggende trascritte dallo studioso spicca quella de “Il Solitario Della Polla”. Riassumendo brevemente il suo contenuto, il racconto rievoca una vicenda realmente accaduta. Siamo nel Principato Citra, all’epoca del regno della regina Giovanna II^ d’Angiò (1430 circa), succeduta alla sorella Giovanna I^, che, a sua volta, aveva ereditato il governo del regno dal fratello Ladislao. La regina, consigliata dai nobili di corte, va in sposa al borbone, di origine francese, Giacomo II^ della Marche. Tra i due, dopo appena un anno di matrimonio, si apre una crisi relazionale, a causa dei tanti e quotidiani intrighi di corte e delle continue vicende amorose, che la regina tesseva con vari pretendenti. Il re Giacomo, preso dallo sconforto per cotanto disonore, decide di allontanarsi dalla corte napoletana per rifugiarsi in un paese del Principato Citra, Polla. Vi si racconta come, venduto per cinquantamila ducati il suo feudo tarentino, Il marito della sovrana si ritirasse sulla montagna adiacente a Polla in vista della “cave” dalle quali il Tanàgro era assorbito, e del breve lago che le acque non interamente smaltite dagli inghiottitoi formavano intorno. Sopra un’isoletta circondata dallo specchio lacustre trascorreva in una torre i suoi giorni, condannata alle soglie della giovinezza a una prigionia senza fine, una innocente fanciulla, la figlia del barone di Sala che, allontanandola, aveva inteso distornare da sé e dalla sua discendenza un’oscura predizione udita quando ella nacque. Sboccia così per un incontro fortuito un tenero amore fra l’esule Augusto (nel racconto questo è il suo nome) e la relegata Clarice che, morto l’unico fratello e poi il padre, viene ritirata dallo zio, signore di Sannicandro, il quale, allo scopo di assicurarsi tutta l’eredità del feudo fraterno, persegue il segreto disegno di darla in moglie ad uno dei selvatici figli cresciuti nella solitudine del suo castello in mezzo alla più fitta boscaglia.

La fanciulla imprigionata per l’opposizione dimostrata nella più tetra segreta tra quelle torve mura, evade per una circostanza fortunata e torna ai luoghi del suo amore, quand’ecco la regina Giovanna, a cui il marito aveva invano chiesto lo scioglimento del vincolo matrimoniale appare sulla soglia della cappella del castello di Sala mentre Augusto e Clarice sono davanti all’altare, e ne impedisce le nozze. È allora che la sventurata sposa si ritira in convento. Scomparsa dai luoghi ogni traccia del Solitario, ci soccorre a questo punto la storia che accenna al monarca romito in Francia, morto in concetto di santità. Per gli appassionati di storia e leggende, può acquistare il libro, a Roma presso le librerie 4-3-3 di viale dei 4 venti, 28 e viale Marconi, 277, a Sala Consilina presso le librerie di Carlo Esposito e Trotta, a Sant’Arsenio presso la cartolibreria di Amabile Arsenio, ad Atena Lucana Scalo presso la cartolibreria di Michele Gentile, a Prato Perillo di Teggiano presso cartolibreria di Russo Giuseppe Paolo, a San Rufo presso l’edicola di Pagano, a Padula presso cartolibreria Alexia, via Nazionale. Aspettando il prossimo libro di Vitantonio Capozzi, vi auguriamo una buona lettura.

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