La tutela delle persone vulnerabili ha rappresentato il tratto caratterizzante dell’attività del Garante per la Privacy nel 2020,la protezione dei dati ha rappresentato uno strumento di difesa della persona e di riequilibrio dei rapporti sociali.

 

Dr. Pietro Cusati (giurista-giornalista)

Roma,2 luglio 2021. La necessità di assicurare  un funzionale trattamento dei dati ,in particolare di quelli sulla salute e  il rispetto dei diritti delle persone.Il Prof. Pasquale Stanzione ,Presidente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, ha presentato la relazione relativa all’attività svolta nel 2020,  un anno caratterizzato  dall’impatto dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19, su tutti i settori della vita nazionale e dal massiccio ricorso a piattaforme on line. Per il Garante per la Privacy il 2020 è stato  un anno impegnativo ai fini del progressivo adeguamento al Regolamento Ue da parte dei soggetti pubblici e privati. Il Garante per la Privacy è intervenuto lo scorso anno anche a tutela dei minori nei confronti di Tik Tok, la piattaforma usata  da giovanissimi per condividere video e immagini. Il Garante ha chiesto e ottenuto misure per la verifica dell’età di chi si iscrive alla piattaforma al di sotto dell’età minima prevista e ha lanciato una campagna informativa, insieme a Telefono azzurro, per richiamare i genitori a vigilare sull’iscrizione dei propri figli ai social network. E’ stato attivato un canale di emergenza per aiutare le persone che temono la diffusione di foto o video intimi senza il loro consenso. L’Autorità Garante  ha avviato una campagna di sensibilizzazione a tutela delle vittime di cyberbullismo .Nel settore della giustizia il Garante per la Privacy ha preso atto con favore del recepimento, in sede parlamentare e tramite atti di alcune procure, delle indicazioni fornite a suo tempo sui captatori informatici (trojan), anche riguardo all’esternalizzazione delle intercettazioni. Ha sottolineato inoltre la necessità di porre mano alla riforma sull’acquisizione dei tabulati telefoni. In ambito penitenziario, ha istituito una fattiva collaborazione con il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, congiuntamente al quale ha richiesto l’adozione di garanzie a tutela della riservatezza dei colloqui dei detenuti.Nel settore della sanità il Garante ha svolto un’intensa attività intervenendo a dare chiarimenti e prescrizioni  a medici, strutture sanitarie e soggetti privati, sul corretto trattamento dei dati dei pazienti e sulla vaccinazione dei dipendenti durante la pandemia. Ha contribuito alla definizione di precise garanzie per l’utilizzo dell’App Immuni, facendo in modo che il sistema di conctact tracing digitale fosse basato sull’adesione volontaria delle persone e i dati utilizzati dal sistema di allerta fossero pseudonimizzati. Ha dato parere favorevole sulla semplificazione delle modalità di trasmissione alle farmacie delle ricette mediche. Ha dato, da ultimo, il via libera alle “certificazioni verdi”, ottenendo che venissero assicurate precise garanzie a tutela dei dati delle persone.Per quanto riguarda la pubblica amministrazione  il Garante ha richiamato le amministrazioni ad evitare diffusioni illecite di dati personali e a contemperare obblighi di pubblicità degli atti e dignità delle persone.  Ha fissato precise regole per l’esercizio del diritto di accesso civico e ha chiesto più tutele per chi denuncia illeciti con lo strumento del “whistleblowing”. Per il nuovo censimento permanente, l’Autorità ha chiesto garanzie per rafforzare la tutela dell’ingente mole di informazioni raccolte, in particolare migliorando le tecniche di pseudonimizzazione dei dati.L’Autorità Garante per la Privacy ha dato il via libera ad una serie di importanti provvedimenti del Governo, come il “cashback” ,a favore dei consumatori che effettuano acquisti con strumenti di pagamento elettronici, la “lotteria degli scontrini”, il “bonus vacanze” e il “bonus mobilità”. Per quanto riguarda la fatturazione elettronica, ha ribadito la necessità che il sistema garantisca la proporzionalità e la selettività nella memorizzazione dei dati dei contribuenti. Nel mondo del lavoro il Garante ha tutelato i lavoratori dei call center e delle piattaforme di delivery. E riguardo allo smart working ha chiesto al Parlamento che venga assicurato ai lavoratori il diritto alla disconnessione.In merito al reddito di cittadinanza l’Autorità Garante per la Privacy ha dato parere favorevole all’incrocio dei dati per i controlli dell’Inps su beneficiari del reddito di cittadinanza. Sul fronte della tutela dei consumatori il Garante è intervenuto contro  il telemarketing aggressivo con l’applicazione di pesanti sanzioni .Un capitolo importante ha riguardato il rapporto tra privacy e  diritto di cronaca . Il Garante è intervenuto più volte per stigmatizzare gli eccessi di morbosità e spettacolarizzazione di vicende tragiche e per assicurare le necessarie tutele, innanzitutto nei confronti delle vittime di abusi sessuali, e dei minori. Si è, inoltre, rafforzata ulteriormente l’attività a tutela del diritto all’oblio, garantendo comunque la salvaguardia degli archivi on line dei giornali.Nell’ambito del Comitato europeo per la protezione dei dati (Edpb), che riunisce le Autorità di protezione dati dell’Ue, il Garante ha contribuito all’adozione di numerose linee-guida, raccomandazioni e pareri su tematiche complesse, come l’utilizzo della geolocalizzazione per la lotta alla pandemia da Covid-19; i ruoli di titolare e responsabile del trattamento; la certificazione dei trattamenti; il diritto all’oblio; le tutele ulteriori per i trasferimenti di dati verso Paesi extra-Ue; l’adeguatezza del livello di protezione dei dati nel Regno Unito dopo la Brexit.Il Garante partecipa, inoltre, ai meccanismi di cooperazione (“sportello unico”) e coerenza previsti dal Regolamento Ue. Nel corso del 2020 è proseguito anche il lavoro svolto sull’interazione tra Regolamento europeo e Direttiva in materia di privacy e comunicazioni elettroniche.

 

 

 

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