Antonio Cortese (giornalista)
SALERNO – Anche cercando sul web, notizie salernitane sulle fonti naturali di benessere latitano da due o tre anni. Sensibilizzazioni, interessamenti sulle sorgenti Vitologatti e Campione rimangono acque carsiche calpestate dalla routine quotidiana, dalle reclame di acque della plastica pubblicitaria. Perfino Assoindustria se ne occupò pochi anni fa, ma l’iniziativa sarà stata catalogata nel contenitore delle mode degli amarcord di questi anni. La scusa del disinteresse del popolaccio stava nel definirla “l’acqua dei morti” poiché possenti rivoli attraversano le lievi zolle a custodia dei cadaveri. Sta di fatto che quelle bottiglie una volta esauritesi hanno fatto alzare i livelli patologici del nordest salernitano: sicuramente è aumentato il traffico automobilistico ma se le polveri sottili offuscano l’abitato, da sole non possono essere colpevoli di tale impotenza idrica. Ultimamente il sindaco ha evidenziato l’importanza delle grandi opere e dei cantieri a garanzia dei cittadini; speriamo che la vera acqua del territorio torni a disposizione.
