Torre del Cuore: due medici possono mettere a rischio un’intera azienda ospedaliera ?

 

Aldo Bianchini

SALERNO – La risposta alla domanda posta nel titolo è rapida e secca: “NO, due medici non possono mettere a rischio un’intera azienda ospedaliera come quella del Ruggi che è il cuore pulsante della provincia di Salerno ed anche in parte delle Regioni Basilicata e Calabria”.

E lo dico senza enfasi accusatoria nei riguardi di un cardiochirurgo e della sua specializzanda, ma più semplicemente come ex dipendente pubblico (e i due medici sono dipendenti pubblici !!) ben conscio che una patologia importante poteva portarlo all’allontanamento dalla sede di lavoro con grave compromissione dello stipendio dopo i sei canonici mesi di assenza dal lavoro, e non soltanto ad una generica esenzione dal vaccino in un momento di guerra sanitaria globale.

Da quanto fin qui detto appare chiaro il mio discorso che è diametralmente opposto a quello dei tre dirigenti dell’AOU Ruggi (direttamente il manager dell’azienda ospedaliera universitaria Vincenzo D’Amato, il capo del dipartimento cardio-toraco-vascolare Giancarlo Accarino e il primario del reparto di cardiochirurgia d’urgenza Severino Iesu) che per comprensibilissime ragioni umane, più che organizzative, cercano ora di

La dichiarazione resa a Il Mattino dal prof. Severino Iesu

arrampicarsi sugli specchi per giustificare soprattutto il cardiochirurgo (già pupillo del prof. Di Benedetto). E’ vero che il medico è esentato fino a dicembre dalla vaccinazione, ma è altrettanto vero che i tre dirigenti hanno l’obbligo di chiarire, senza violare la privacy, perché le patologie sofferte dal medico che gli avrebbero impedito di entrare in sala operatoria da cinque anni, hanno, invece, consentito all’azienda di tenerlo comunque in servizio. Punto. Se, poi, i tre dirigenti credono di convincere l’opinione pubblica (fortemente allarmata) che bastano i tamponi per stare sicuri in una struttura ad alto rischio siamo davvero tutti fuori strada.

Il 6 maggio scorso ho perso mio fratello a causa, anche, del covid contratto presso il presidio ospedaliero di Mercato S.S. dopo essere stato nel Ruggi e approdato infine nel Da Procida; sulla base di quanto emerso in questi giorni i miei dubbi sulla serietà organizzativa dell’azienda ospedaliera universitaria aumentano.

Ma di chi ci dobbiamo fidare ? Su questo non si deve scherzare neppure per un millesimo di secondo; se il medico non entra in sala operatoria ma va in giro per i reparti non si capisce perché non sia stato allontanato e perchè tutta la Torre del Cuore (onore e vanto cittadino) è stata esposta ad un rischio di contagio altissimo, ammesso che ilo contagio non ci sia stato.

La domanda più ricorrente sul web è racchiusa molto bene nella domanda posta da tale Francesco Ferrigno su “laboratorio politico” alle ore 8.16 del 9.12.21: “Scusate dubbio mattutino dopo la lettura della rassegna stampa: ma se il medico della torre cardiologica era esentato dal vaccino per patologia quale intervento ha fatto la direzione sanitaria per evitare il contatto con il pubblico , i colleghi e il personale del reparto? Nessuno se era in sala operatoria. Ma era in reparto. Aveva contatti con pazienti, colleghi e personale, penso che la direzione sanitaria dovesse fare qualcosa. Perchè hanno fatto il tamponamento di massa?”.

Nell’attesa di una qualche risposta va precisato, per dovere deontologico, che la notizia era stata data, in perfetta solitudine, dal quotidiano online “leCronache” dell’ 8 dic. scorso, con un piccolo e insignificante errore dell’autrice del pezzo; il cardiochirurgo non si chiama L.C..

 

One thought on “Torre del Cuore: due medici possono mettere a rischio un’intera azienda ospedaliera ?

  1. Caro direttore,lo scorso anno,proprio in questi giorni, mio marito era nel reparto cardiologia per l’ennesimo,delicato intervento al cuore. Per fortuna fu dimesso dopo solo due giorni…ed il giorno dopo il reparto fu chiuso perché,con molta disinvoltura era stato ricoverato un paziente,proveniente dall’Ospedale di Eboli ,risultato “POSITIVO”, cosa rilevata solo dopo il ricovero del paziente!!!
    Drammatica la superficialità,rispetto al Covid, in un Ospedale, che ,pare,sia il vanto della Sanità e del Presidente della Regione.

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