Insediamento del nuovo Presidente del Consiglio di Stato, Franco Frattini, e inaugurazione dell’anno giudiziario del Consiglio di Stato.

da Pietro Cusati

 

 

 

 

 

 

Roma, 22 Febbraio 2022, ‘’Il problema della “paura della firma” va affrontato con misure specifiche, ma anche con una strategia a tutto campo di riqualificazione, formazione e ricambio generazionale della pubblica amministrazione.’’ L’insediamento del nuovo Presidente del Consiglio di Stato, Franco Frattini ha coinciso  con la relazione annuale sull’attività della Giustizia amministrativa. Il precedente Presidente  Filippo Patroni Griffi è stato eletto Giudice della Corte Costituzionale. Franco Frattini ,nato a Roma il 14 marzo 1957 ,è stato  Ministro degli Affari Esteri e della Funzione Pubblica, Deputato ,membro della Commissione Affari Costituzionali , Consigliere di Stato,Avvocato dello Stato, presso l’Avvocatura Generale dello Stato,  Magistrato del T.A.R.  Per il neo -Presidente del Consiglio di Stato Franco Frattini il PNRR sarà anche l’occasione per alcune riforme strutturali. Giustizia, pubblica amministrazione, concorrenza, fisco, semplificazione e razionalizzazione normativa. È un’occasione irripetibile e la forte determinazione del Governo in questo senso va altamente apprezzata. Ma le riforme non potranno ignorare, anzi dovranno affrontare i perduranti fattori di crisi del sistema pubblico,  poiché spesso chiamano in causa la Giustizia amministrativa. Da un lato, una legislazione spesso ipertrofica e confusa nelle previsioni, quanto debole nelle capacità attuative. Dall’altra, un’amministrazione con troppe paure, con un approccio prevalentemente legalistico e formale, che tende a rinunciare all’esercizio di una corretta discrezionalità. Nel suo intervento il Presidente del Consiglio Mario Draghi a nome del Governo e suo personale ha ringraziato  la giustizia amministrativa, dai Tar al Consiglio di Stato, per l’attività che ha svolto in anni così difficili. Dopo i traumi della pandemia, le giurisdizioni devono impegnarsi ulteriormente nella direzione di una maggiore efficienza e velocità di risposta, mantenendo però il necessario rigore.Grazie alle loro indiscusse professionalità, il Consiglio di Stato, il Tar, e l’intero sistema di giustizia amministrativa possono contribuire in modo deciso all’ammodernamento del Paese. Il miglioramento della giustizia , anche quella amministrativa, è uno dei presupposti della ripresa del Paese.I tempi della giustizia amministrativa italiana sono oggi competitivi con quelli di altri paesi europei nelle materie di maggior impatto su società ed economia, come gli appalti o le dismissioni di imprese e beni pubblici , regolate da riti accelerati. Tuttavia, dobbiamo fare ancora meglio, soprattutto nelle procedure ordinarie, per garantire ai cittadini risposte certe e chiare in tempi rapidi , anche con una maggiore omogeneità tra le sentenze. E dobbiamo consolidare una visione della giurisdizione, specie amministrativa, sempre più consapevole dell’impatto economico delle proprie decisioni. Questa consapevolezza non deve essere un condizionamento dei giudizi, ma un utile elemento di conoscenza. Il giudice deve applicare le norme a una realtà che è mutevole e per farlo deve comprendere e conoscere quella realtà.Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza valorizza il ruolo della giustizia amministrativa e la rafforza per incrementarne la produttività e aiutarla a ridurre l’arretrato. Sono certo che l’intera magistratura amministrativa sarà all’altezza di questa sfida , per garantire la ragionevole durata del processo, anche per quanto riguarda il nuovo contenzioso. L’obiettivo del Governo è semplificare, migliorare, chiarire le procedure di un settore fondamentale per l’economia del Paese. Secondo il neo- Presidente del Consiglio di Stato Franco Frattini, l’inflazione legislativa richiede uno sforzo mirato di semplificazione e codificazione che va guidato dal centro. In Francia, la Commission supérieure de codification ha superato i 30 anni di attività, ma ha ormai codificato, con un lavoro costante e coerente, la grande maggioranza delle leggi francesi. Occorre iniziare immediatamente, ad esempio in tema di appalti, che costituiscono un vero e proprio test case, con l’urgenza delle scadenze del PNRR e l’esigenza di rimozione del goldplating e di riduzione delle prescrizioni, responsabilizzando le stazioni appaltanti che nel frattempo andranno ridotte e riqualificate. Vi è già la valutazione favorevole del Governo – e sono grato al presidente Draghi – sulla richiesta al Consiglio di Stato di redigere, per gli appalti e altre materie rilevanti, codici organici: si apra, così, una nuova stagione di codificazione. L’Istituto sarà pronto a fare la sua parte, con i metodi nuovi elaborati dalla sua giurisprudenza, tra cui l’ascolto delle amministrazioni e degli operatori coinvolti. Penso spesso che l’Italia dell’economia abbia davanti a sé straordinari margini di crescita e miglioramento se saprà fare della sua pubblica amministrazione una vera e propria amministrazione servente, capace di parole chiare e di risposte veloci per la crescita del Paese. Molte misure non dovranno essere normative ma operative, concrete, monitorate nel tempo. Con una duplice consapevolezza, più volte ripetuta nei pareri di questo Consiglio. Che la pubblicazione di una legge sulla Gazzetta Ufficiale segna l’inizio, e non la conclusione, del processo di riforma. E che le riforme camminano sulle gambe delle donne e degli uomini destinati a implementarle. Senza un’adeguata attenzione al “fattore umano” ogni sforzo rischia di vanificarsi.

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