Energia fotovoltaica: la panacea allergica per gli irresponsabili.

 

da Antonio Cortese (docente)

Transazione.4  e Industria.4 due piani politici in liquido amniotico. Non si sa più di quali altre amnesie i programmi elettorali deficitino nelle propagande politiche di mezza europa. In Italia il passaggio al fotovoltaico é pieno di bastoni fra le ruote della “transizione” tecnologica con orpelli burocratici che ne fanno tralasciare i buoni propositi. Da anni i pannelli solari hanno reso logicamente e intelligentemente autonome molte aziende di successo  che cavalcano la concorrenza su i piagnulenti imprenditori che in grandi aziende spendono costi di consumo mensili impennati pari invece al solo semplice installo di un impianto di fotocellule.

I pochi fortunati non ne fanno propaganda perché conviene loro che i vecchi dinosauri del mercato crollino per inseguire zio Tom e l’amico Jerry in un bisticcio che più idiota di così non si è visto ancora sulla Warner Bros Pictures. Alla crisi energetica ci si aspetterebbe una reazione da un chicchessia che prometta nel prossimo governo di eliminare gli orpelli al fotovoltaico ma invece, non solo non propongono nella maggioranza alcuna soluzione, ma perdono tempo e fanno perdere tempo alle genti discorrendo sull’inevitabiltà del ciclo economico globale in corso e promettono pazienza, speranza e altre virtù teologali andando a rubare un po’ di retorica nelle chiese come fanno i chierichetti indisciplinati nel cassetto dei lumicini. Già che si parla tanto di Russia, che coi piani quinquennali ha creato nel corso della storia un impero anche senza più gli Zar ma con un socialismo pragmatico che piace assai ai cinesi, l’unico che ha parlato di un piano decennale é stato Giuseppe Conte  che ha parlato di “potenziamento e stabilizzazione decennale di transizione 4.0”, grazie a un’estensione del sistema dei crediti d’imposta sperimentati con il superbonus 110% e, nella sezione dedicata all’agricoltura, …e di un non meglio definito potenziamento del piano Transizione 4.0 che aumenti gli investimenti per il settore agricolo.”. Fa bene perché é il solo che pensa e dedica al settore primario italiano tutte queste parolacce tecnocratiche.

 

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