SALERNO – ASSESSORA ADINOLFI, PER FAVORE, CI SPIEGHI I MISTERI DEL BILANCIO

 

 

da Alfonso Malangone

(Ali per la Città)

 

Prof.ssa Paola Adinolfi - assessora al bilancio del Comune di Salerno

Il Consiglio Comunale del 23/03 scorso ha deliberato di non applicare le norme sulla rottamazione delle cartelle esattoriali, fino a € 1.000, emesse nel periodo 2000-2015 (fonte: L. 197/2022, Finanziaria 2023). In sede di discussione, l’Assessora competente ha dichiarato che sarebbe stato un grave errore cancellare crediti per € 29 milioni in grado di assicurare incassi per almeno il 3% (fonte: laCittà). In verità, non si può dire sia un recupero importante, visto che corrisponderebbe ad appena € 870.000, magari anche al lordo delle spese. In ogni caso, avrebbe dovuto anche dire come si farà a coprire la differenza che rimarrà non riscossa, pari a circa € 28 milioni. Si vedrà. Tuttavia, c’è qualcosa che non torna nei suoi numeri perché, ricostruendo le principali Entrate locali al 31/12/2015, facendo salvo ogni errore per la elaborazione di dati estratti da centinaia di pagine, il totale dei crediti sarebbe di € 107.585.634,44 diviso tra: Spazzatura, € 60.666.540,10, Imu/Ici, € 5.123.725,99, Tosap, € 1.004.705,18, Affissioni pubblicitarie, € 1.330.604,43, Multe e Sanzioni, € 37.546.971,60, Fitti e canoni, € 1.913.087,14. Se le cifre fossero corrette, la differenza di € 78 milioni (cioè 107-29) potrebbe esprimere la quantità di crediti non incorporati in cartelle esattoriali e, quindi, rimasti privi delle azioni di recupero ed esposti al rischio della prescrizione. Una ipotesi, qui denegata, davvero inquietante, perché qualsiasi importo non incassato dovrà essere necessariamente posto a carico di tutti i cittadini anche con l’ulteriore incremento delle imposizioni, già aumentate per ripianare il Disavanzo di € 169,9 milioni fino al 2044. E, questo, è il primo dei misteri.

Se si esaminano le stesse voci dopo la revisione approvata con delibera di Giunta n. 105 dello scorso 19/04, si rileva che negli ultimi due anni, cioè 2021 e 2022, gli importi si sono ridotti per un totale di € 86 milioni a causa di ‘variazioni negative’ rivenienti dall’azzeramento di poste ritenute, forse, non più recuperabili. Cioè, mentre si è deliberato di non aderire alla Legge per i crediti fino al 2015, si è ‘volontariamente’ deciso di cancellarne una quantità enorme anche con date più recenti. Per questo, una domanda è spontanea: “come è possibile siano divenuti privi di valore Residui Attivi più ‘freschi’ esaminati, approvati, deliberati e certificati anche dall’Organo di Revisione”? Analizzando, poi, le voci che costituiscono gli € 86 milioni ‘spariti’, emerge che alla Spazzatura sono stati ‘sottratti’ € -40.639.485,23 (!), a Imu/Ici € -6.194.997,70, a Tosap € -53.423,84, alle Affissioni € -480.550,10, a Multe e Sanzioni € -38.178.819,45 (!), ai Fitti € -1.034.154,93 (fonte: Bilancio). Oltre ad essi, sono stati ridimensionati anche gli incassi preventivati dall’impianto fotovoltaico di Eboli, per € -5.270.489,25, dalle Vendite Immobiliari, per € -443.173,10, dai proventi da aree mercatali e impianti, per € -16.739,60, e da altri ancora. Certo, può essere ci siano stati degli errori nella quantificazione dei crediti per Spazzatura, Imu/Ici e Tosap, che sono calcolati a tavolino utilizzando archivi anagrafici, immobiliari e catastali possibilmente non aggiornati, ma l’entità delle cifre è tale da alimentare qualche perplessità sulle procedure di elaborazione e contabilizzazione dei carichi impositivi. Così, la ‘perdita’ di € 40 milioni di Spazzatura e di € 6 milioni di Imu/Ici meriterebbero una spiegazione, almeno per la tanto dichiarata trasparenza. E’ davvero sorprendente, invece, la cancellazione dei crediti per Affissioni pubblicitarie, Multe e Fitti, comprovati da fatture, verbali dei Vigili e contratti nei quali sono citati ‘precisamente’ debitori e importi dovuti. Per queste voci, i mancati pagamenti sono rilevabili con una ‘facile’ verifica dei tabulati informatici e le azioni di recupero possono essere immediatamente avviate dagli Uffici preposti. E, quindi, una seconda domanda è pure spontanea: “perché Multe per € 38 milioni sono divenute irrecuperabili”? Sarebbe un dovere chiarire la causa dell’annullamento di migliaia e migliaia di verbali. Non è accettabile che con una registrazione contabile, nota solo agli addetti ai lavori, si possa impoverire la Città nel silenzio generale, coprire probabili inefficienze e relative responsabilità. Costituisce un sicuro affronto, infine, l’azzeramento di sanzioni per ‘abbandono rifiuti’ pari a € 417.131,06. Cioè, mentre i cittadini sono accusati di essere incivili e zozzoni e mentre si attivano i controlli da parte delle ‘guardie ambientali’ per scoprire i ‘cafoni’, che pure ci sono, vengono ‘stracciati’ i provvedimenti assunti a carico di chi avrebbe davvero sporcato la Città. Chissà che i beneficiari di tutte queste ‘sanatorie volontarie’ non abbiano festeggiato sparando anche i ‘tracchi ’. E, questo è il secondo dei misteri.

Al 31/12/2022, i tabulati prodotti con la collaborazione pure dei Revisori dicono che, a causa di nuove partite contabilizzate e nonostante le riduzioni sopra citate, i totali aggiornati sono cresciuti fino a € 107.891.786,05 per Spazzatura, a € 44.241.091,91 per Imu/Ici/Irpef, a € 58.422.926,27 per Multe e Sanzioni, a € 5.107.540,06 per Fitti/Canoni, a € 2.781.528,40 per Affissioni pubblicitarie, a € 1.362.888,45 per Tosap. Solo queste voci sommano per € 219.807.761,14. Se si incassassero, si ripagherebbe tutto il Disavanzo e avremmo pure il resto. Ma, per quello che si è detto, altre domande vengono spontanee: “chi è in grado di garantire che siano cifre ‘vere’, ‘certe’ e ‘reali? E’ credibile un accumulo di crediti per Spazzatura di € 107 milioni, per Ici di € 44 milioni e per Multe di € 58 milioni? E, perché non si incassano? I Revisori cosa dicono”? E, questo, è il terzo dei misteri.

Il Bilancio di una Comunità è il documento fondamentale per una corretta gestione nel rispetto di una sana condizione finanziaria. Dovrebbe, quindi, essere ‘comprensibile a tutti’, dovrebbe evidenziare i punti di forza e di debolezza, confortare sulla solidità dell’Ente e dare certezze su un futuro di crescita economica e di sviluppo sociale. Un Bilancio non avrebbe ‘dignità’ se fosse una ‘accozzaglia’ di numeri manovrati per far ‘quadrare i conti’. Questo, è il quarto mistero. Purtroppo, quello più serio. Forse, una parola da parte dell’Assessora al Bilancio sarebbe opportuna, avendo il compito della sua elaborazione e assumendone la conseguente responsabilità. Anche morale.

Alfonso Malangone – Ali per la Città – 10/05/2023

P.S.: i valori riportati sono stati acquisiti da fonti diverse disponibili sul web. Si fa salvo ogni errore di calcolo e di interpretazione dei dati.

 

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