FESTIVAL SANREMO 24: sceneggiate altro che buona musica

 

da Gregorio Fiscina su facebook

Gregorio Fiscina (organizzatore eventi musicali)

Si è  concluso con tanto rumore il  Festival di Sanremo che ,purtroppo, la buona musica    cede sempre più il posto  all’effimero e al look piu’ stravagante possibile. La vera  canzone Italiana che non ha avuto e non ha eguali nel mondo, è  scaduta a livelli di cabaret. Fortunatamente, salvandosi da una prevista  votazione “giovanile”, Angelina Mango ha dato dignità  alla musica capace di esprimere sentimenti ed emozioni di grande intensità. Spiace per quanto accaduto al napoletano Geolier in ordine alla presa di posizione “razzista” nei suoi confronti , ma francamente ritengo che il suo brano, seppure interessante, non  possa competere con quello della vincitrice. L’errore e’ stato a monte, considerando i followers e non musica e testi capaci di lasciare il segno. Sintomatico il fatto che Gigliola Cinquetti, dopo 60 anni la sua Non ho l’età,  ha coinvolto interamente il pubblico dell’Ariston.

Da non sottovalutare neanche il premio Bigazzi per il miglior testo al brano Mariposa, cantato dalla Mannoia e scritto da Alfredo Rapetti in arte Keope,  figlio di Mogol, poeta capace di far vibrare i sentimenti come corde di violino, disincantato dai Festival di Sanremo di questi ultimi anni. Onore al merito ad Angelina Mango e a suo fratello Filippo per aver musicato il brano.Con lei vince la buona musica che ha avuto nel papà  uno degli interpreti più  prestigiosi e orgoglioso per aver confermato che il sud resta un bacino importante di chi conta e canta.

 

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