Il Garante della Privacy ha avviato una istruttoria nei confronti di OpenAI, la società statunitense che ha annunciato il lancio di un nuovo modello di intelligenza artificiale, denominato “Sora”.

 

da Pietro Cusati (giurista- giornalista)

Considerate le possibili implicazioni che il servizio “Sora” potrebbe avere sul trattamento dei dati personali degli utenti che si trovano nell’Unione europea e in particolare in Italia, Il Garante della  Privacy ha avviato una istruttoria nei confronti di OpenAI, la società statunitense che ha annunciato il lancio di un nuovo modello di intelligenza artificiale, denominato “Sora”.Il Garante  ha chiesto ad OpenAi di fornire una serie di chiarimenti. in grado, da quanto annunciato, di creare scene dinamiche, realistiche e fantasiose, partendo da poche istruzioni testuali.La società dovrà precisare se il nuovo modello di intelligenza artificiale sia un servizio già disponibile al pubblico e se venga o verrà offerto ad utenti che si trovano nell’Unione Europea, in particolare in Italia. OpenAI dovrà chiarire al Garante una serie di elementi, le modalità di addestramento dell’algoritmo; i dati raccolti ed elaborati per addestrarlo, specialmente se si tratti di dati personali; se tra questi vi siano anche particolari categorie di dati,convinzioni religiose, filosofiche, opinioni politiche, dati genetici, salute, vita sessuale; quali siano le fonti utilizzate .Nel caso in cui il servizio venga o verrà offerto a utenti che si trovano nell’Ue, il Garante ha chiesto in particolare alla società di indicare se le modalità previste per informare utenti e non utenti e le basi giuridiche del trattamento dei dati forniti di quanti accedono al servizio siano conformi al Regolamento europeo. Nel mese di novembre del 2023, Il Garante per la protezione dei dati personali avviò  una indagine conoscitiva sui siti internet pubblici e privati per verificare l’adozione di idonee misure di sicurezza adeguate ad impedire la raccolta massiva di dati personali a fini di addestramento degli algoritmi di intelligenza artificiale  da parte di soggetti terzi. L’indagine conoscitiva ha riguardato tutti i soggetti pubblici e privati, operanti quali titolari del trattamento, stabiliti in Italia o che offrono in Italia servizi, che mettono a disposizione on-line dati personali liberamente accessibili anche dagli “spider” dei produttori di algoritmi di intelligenza artificiale.È nota, infatti, l’attività di diverse piattaforme di IA, le quali attraverso il webscraping raccolgono, per differenti usi, enormi quantità di dati anche personali pubblicati per specifiche finalità ,cronaca, trasparenza amministrativa ecc., all’interno di siti internet gestiti da soggetti pubblici e privati.

 

 

 

 

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