VALLO di DIANO : i ravioli del governatore De Luca e le riflessioni di Crepet

 

Aldo Bianchini

===VALLO di DIANO, sottovalle del Cervati – Sulla rete gira in maniera virale un video di Paolo Crepet (psichiatra, sociologo, educatore, saggista e opinionista italiano, ospite frequente di varie trasmissioni televisive nazionali) nel contesto del quale il notissimo personaggio riprende il verbo “conversare” (parlare,intrattenersi, discorrereconfabularechiacchierarecomunicaredialogareragionarecolloquiare, scambiare qualche parola, fare quattro chiacchiere, parlare del piú e del meno) e lo analizza nei suoi contenuti espressivi e lo divide in due semplici parole “CON” e “VERSARE”.

Il pratica lo psichiatra riprende il discorso comune a quasi tutti gli italiani che da sempre al verbo “con-versare” hanno dato un senso logico che fin dalla sua apparizione nella dialettica globale ha significato lo stare insieme, il raggrupparsi, lo scambiarsi opinioni e, forse, anche prendere qualche decisione sull’onda influenzante di un buon bicchiere di vino da mescere in tanti bicchieri da 8 per litro.

Difatti, a ben pensarci, l’italiano medio (e non solo) conferisce al momento conviviale intorno ad un tavolo con un buon bicchiere di vino, da miscelare con un lauto assaggio di primi piatti tradizionali, un’importanza decisiva per ogni momento non solo di aggregazione ma anche, se non soprattutto, di punto decisionale per grandi e piccoli problemi; se tutto questo, poi, lo si aggancia alla politica ecco che il piatto è ben servito ed anche gustato.

E’ notorio da decenni che il governatore Vincenzo De Luca è un buongustaio e che a tavola riesce a dare il meglio di se allontanandosi in maniera siderale da quello schematico clichè che lo vuole sempre arrabbiato, con lo sguardo truce, con i denti digrignanti e con la battuta fulminante sempre pronta; a tavola il governatore-kaimano si scioglie, quasi si squaglia, ascolta molto, parla il giusti necessario e poi, se c’è da decidere, decide ovviamente soltanto e sempre lui.

Nel Vallo di Diano il governatore si ferma spesso, di ritorno dalle sue trasferte in quel di Scalea;  qui nel Vallo vive il suo vero ed unico amico di sempre, il sanzese Michele Giffoni (detto Peppe …. l’impertinente), con il quale spesso si è accompagnato in passato da Sabino (titolare del ristorante Bella Mbriana di Sanza) per degustare oltre ad un buon bicchiere di vino locale anche i famosi “ravioli con la pettola”; questa volta, però, il bravo e fedele Giffoni gli ha consigliato (e lo ha materialmente accompagnato) l’agriturismo “Orchidea” ottimamente gestito da Antonella Abbruzzese e family; un agriturismo che nel nome ricorda il prestigio della Valle delle Orchidee che nel giro di pochi anni è andato via via assumendo la vera leadership di tutto il comprensorio in materia di gastronomia locale applicata al turismo.

Per la cronaca la conviviale dell’Orchidea si sarebbe svolta qualche giorno fa, in occasione della visita ufficiale di De Luca a Montesano per il premio lla pasticceria Manilia, con la presenza di alcuni noti personaggi politici della zona senza distinzione di colore partitico; non li cito ( e non pubblico le foto che facilmente trovate su FB) perché la notizia non è la loro presenza “alla tavola del re Vincenzo” ma la motivazione politica che avrebbe mosso il fedele Giffoni nella scelta accurata e selezionata dei protagonisti della tavolata: parlare del Vallo e di quello che va fatto per il suo rilancio culturale – economico – lavorativo – strutturale – sportivo e politico.

Rimane, dopo la tavolata, la speranza che questa ennesima “degustazione collegiale” (con tanti scolaretti dipendenti dalle labbra deluchiane) dei prodotti tipici locali non rimanga fine a se stessa e non venga ricordata come una semplice serata gastronomica.

Comunque un interrogativo circola nei circoli (scusate la ripetizione) bene informati; si racconta che a Sanza presso la Bella Mbriana De Luca abbia mangiato ben sedici ravioli con la pettola, non è dato sapere quanti ne ha mangiati presso l’Orchidea di Sassano; sembra, però, che il duce (pardon il governatore) abbia pronunciato parole di encomio verso l’ottima cucina di Antonella, con la promessa di un ravvicinato ritorno anche per verificare l’operatività politico-amministrativa dei commensali; ovviamente sotto lo sguardo amichevole di Peppe il sanzese impertinente.

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