Progresso logistico e frazioni metropolitane.

 

 

da Antonio Cortese (docente – giornalista)

 

Dinamiche sociali, industriali e produttive da pochi anni specialmente superano quelle burocratiche o amministrative.

 

Salerno dispone di un baby aeroporto chiamato già a supportare le difficoltà di traffico passeggero e turistico  in una area metropolitana oramai bene a distinguersi da Battipaglia alla porta della costiera amalfitana che naturalmente é delineata quale parentesi di golfo geografica.

 

Se le capitali del turismo e non solamente della vita sociale e logistica annettono un continuum di abitati senza soluzione di praticabilità urbana e viaria, Salerno, anche se internazionalmente o a livello europeo non é nemmeno molto frequentemente presente nelle notizie generali costituisce comunque e forse in maniere ingenuamente esplicativa migliore un concetto necessario per l’individuazione delle zone nevralgiche nei vari settori della vita dello Stivale.

 

Volendo ricercare sul web “frazione metropolitana”, l’algoritmo capisce anch’egli della intuizione denominativa, rispondendo però comunque in burocratese informatico che per frazione si tende a prevalere risultati di ricerca che equivalgono anche al più antico censimento delle antiche civiltà.

 

Se Monza sta a Milano con scali aerei dislocati fuori da questa stessa logica in righe, o gli aeroporti di Roma e Napoli, meglio assemblati alla propria area urbana o capitale di appartenenza logistica, come per altri esempi internazionali, l’esempio del golfo salernitano rende meglio l’idea dell’ulteriore modifica o meglio ancora adattamento della realtà al vero e vivo contesto ed ambito di azione.

 

Quindi se i singoli comuni che satellitano un aeroporto, di cui la principale appartenenza municipale, possano essere  intesi oramai quali “frazioni metropolitane”,  si potrebbe aiutare il senso dell’evoluzione situazionistica delle stesse zone di ambito operativo.

A differenza delle autonomie nelle varie materie di competenza, una amministrazione matura più per responsabiltà di intervento e gestione del territorio, oggi ha bisogno di non farsi distrarre dalle nostalgie delle altrettante necessità di recupero delle minoranze storico geografiche legate appunto alle semplici classificazioni datate già nei più moderni elenchi. Cioè se é usanza riferirsi ad algoritmi che diano la stessa risposta o valore semantico, se si parli dell’ambito di Domodossola, Canicattì o panicuocolo sul mare, ugualmente se si voglia districare in un contesto urbano di gran lunga più complicato, significa confondere le distinzioni o specifiche richieste per mancanza oggettiva di considerazioni di cui i processori non dispongono ancora nei calcolatori.

 

 

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