MEMOLI: Napoli a braccia aperte

Aldo Bianchini

NAPOLI – La location è tra quelle più suggestive di tutta Napoli, le terrazze del Circolo Nautico Posillipo (uno dei più prestigiosi del mondo sul piano sportivo, il più medagliato d’’Italia e con il più alto numero di atleti olimpici della storia di questo Paese) degradanti verso il mare luccicante di Santa Lucia, l’imponenza delle strutture, il grande senso di ospitalità dei suoi dirigenti hanno connotato una serata eccezionale in cui messo da parte, una volta tanto, lo sport si è parlato di problemi veri quali l’immigrazione forzata e i risvolti drammatici di questo fenomeno sociale planetario. La ciliegina sulla torta è stata deposta dalla presentazione del libro dell’avvocato Salvatore Memoli “Fuori dalla clandestinità” che analizza il fenomeno dei migranti e che mette a nudo la piaga della Piana del Sele con tutte le sue contraddizioni sociali, politiche ed economiche. Il libro, ovviamente, analizza nel dettaglio anche la drammatica vicenda della scomparsa della signora Vincenza Basso Memoli e dell’indiano Sonu in quella calda e drammaticamente indimenticabile mattina del 12 luglio 2007. Il salone delle feste del CN Posillipo pieno di ospiti, tutti rigorosamente napoletani, ha accolto inizialmente con un po’ di distacco l’ospite d’onore salernitano, poi ha capito il dramma umano ed infine lo ha avvolto e travolto con grande affetto e partecipazione. Questa è anche, se non soprattutto, Napoli è questa, mi sono detto tra me e me osservando attentamente la platea, questa è la Napoli che qualcuno si ostina ancora a dileggiare, questa è la Napoli dalle tante sfaccettature, questa è la Napoli che è anche capace di capire e di amare, come nessun’altra città al mondo. Del resto l’incomparabile visione che regala dalle terrazze del CN Posillipo ne è la conferma più immediata e palpabile, a vista d’occhio. Quasi un moto di rabbia si insinua dentro di me, Salerno non ha mai espresso lo stesso calore e lo stesso interesse (se non per motivi mediatici nell’immediatezza dei fatti!!) per un uomo e per una famiglia che stanno vivendo un inferno ed un tumulto di pensieri giorno dopo giorno. Salerno, la propagandata città a dimensione europea, nella vicenda della scomparsa della signora Basso ha dimostrato tutta la sua provincialità. Peccato, un vero peccato. Le parole ferme, decise ma comunque velate dall’emozione, pronunciate da Salvatore Memoli hanno catturato e commosso l’attenzione dell’intera platea anche se Salvatore ha saputo fermarsi sulla soglia del vittimismo senza mai scadere nella retoricità. Grande interesse ha suscitato l’intervento di “suor Ines De Giorgi”, segretaria generale “Missione Effa tà” che sostenendo la condivisibile tesi che i popoli migranti vanno aiutati nelle loro terre d’origine ha emotivamente descritto le difficoltà inquietanti che sono costretti a vivere i bambini d’Africa. Il giornalista Gaetano Amatruda, portavoce del governatore Stefano Caldoro, ha rivisitato i punti salienti del libro di Salvatore Memoli. Ottimo il lavoro di raccordo e di presentazione svolto da Filippo Smaldone (consigliere alla cultura del circolo) e da Nino D’Agresti (addetto stampa). A tarda sera mi lascio alle spalle, con una certa tristezza, uno dei luoghi più celebrati dello sport napoletano e nazionale ma anche uno dei luoghi più incantevoli che un’attenta dirigenza ha trasformato anche in un punto di riferimento culturale e sociale.

One thought on “MEMOLI: Napoli a braccia aperte

  1. Grazie Aldo.Ricorderò per tutta la vita l’abbraccio di Napoli ed anche il mio grido angosciante di aiuto a questa città che conserva una forte dose di sincera umanita,al di là di tutto e di tutti.

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