Maresca: è ancora polemica

Aldo Bianchini

SASSANO – La vicenda della querelle, l’ennesima, tra il Codacons del Vallo di Diano e il Comune di Sassano si inasprisce sempre più ed assume toni grotteschi, anche nei vari capannelli di chiacchiericci. Per dovere di chiarezza è meglio dire che la querelle in generale viene da tempo promossa da Roberto De Luca (responsabile del Codacons Vallo di Diano) contro l’attuale sindaco di Sassano Tommaso Pellegrino, sotto le forme più svariate a cominciare dalla banca di Credito Cooperativo per finire al mondo dell’informazione. La stampa pubblica le notizie, è giusto e doveroso, ma in questo ambito il ruolo della stampa dovrebbe essere non soltanto quello di pubblicare la notizia, ma di pubblicarla integralmente (senza omissis di comodo, vedi La Città del 14.12.11) e di dare alla stessa un minimo di spiegazione logica senza falsi e fuorvianti infingimenti. Per quanto attiene il conferimento della cittadinanza onoraria ho già scritto il mio pensiero, così come ho scritto su alcune delle ragioni che hanno mosso il Codacons. Siccome sul Codacons del Vallo di Diano e su come esso viene utilizzato mi sono già espresso diverse volte in passato non vorrei cadere in contraddizione e finire per non essere capito. L’azione del Codacons, secondo il mio giudizio, si muove sempre su una lama di rasoio che segna una sottile linea di demarcazione tra le vere  esigenze e istanze della gente comune, cioè dei consumatori, e gli interessi personali e politici di chi è chiamato a gestire l’associazione che ha caratura nazionale. Anche lo stesso statuto del Codacons, per questo aspetto, è molto generico e carente e quindi non è possibile, per tabulas, stabilire quando questa linea di demarcazione viene scavalcata o strumentalizzata. Nella fattispecie della cittadinanza al valoroso giudice Catello Maresca mi viene naturale un dubbio. Fermo restando il mio convincimento debbo, però, riconoscere che conferire la cittadinanza ad un magistrato certamente non toglie niente alla comunità, cioè non si appalesa chiaramente un danno alla comunità ed ai suoi cittadini, anzi può aggiungere (e nel caso di Maresca lo aggiunge) un valore in più anche all’immagine stessa di una comunità in evoluzione. Detto questo mi sembra che l’insistere su una questione del genere in maniera pervicace sembra come si volesse fare politica utilizzando uno strumento, il Codacons, che nella politica non deve mai entrare. Se poi a ciò si aggiunge la ripetuta storiella che in Parlamento l’attuale sindaco (che è stato deputato dal 2006 al 2008)  ha cercato di far ritirare delle interrogazioni contro alcune ditte (di presunta provenienza casalese) per consentire alle stesse l’effettuazione dei lavori, la cosa diventa sospetta per non dire inquietante. In primo luogo perché il presunto intervento di Tommaso Pellegrino in Parlamento era finalizzato a ridurre i tempi e favorire le imprese sassanesi o del Vallo che dovevano andare ad occupare l’area industriale, ed in secondo luogo i dubbi crescono perché il Codacons sembra non aver mosso un dito contro quell’appalto e/o contro chi quell’appalto lo ha gestito, ammesso e non concesso che in quell’appalto ci sia stato lo zampino dei casalesi. Alla luce di tutto questo appare con chiarezza, almeno per quanto mi riguarda, che probabilmente da parte del Codacons in questa vicenda del “boschetto” che si trascina da un paio di anni c’è una sostanziale strumentalizzazione politica. E la politica, questo l’ho già scritto, la si fa candidandosi e sottoponendosi al giudizio degli elettori. Oltretutto, per chiudere, ammesso che il Codacons faccia politica bisogna prendere atto che fa una pessima politica in quanto con la reiterazione della storiella dell’intervento parlamentare non fa altro che gettare ingiustamente fango e discredito non soltanto su una singola persona fisica ma sull’intera comunità sassanese che con le vicende dei casalesi non ha proprio nulla a che fare. Anche perchè è tuttora in fase di indagini preliminari un’inchiesta da parte della Procura di Sala C. che ha già avvisato un ex parlamentare (Giuseppe Fronzuti) e certamente non ha assolutamente coinvolto nella vicenda anche l’ex parlamentare Tommaso Pellegrino che, invece, il Codacons vorrebbe trascinare nella bagarre giudiziaria.

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