“Il parto fisiologico in Campania” … di Pietro Cusati

Pietro Cusati

NAPOLI – La Regione Campania , con la legge n.2,del 2 marzo 2006, è stata una delle prime regioni in Italia che ha disciplinato il parto fisiologico nelle strutture sanitarie pubbliche e private, al fine di ridurre il ricorso improprio al parto chirurgico.  Infatti , il parto cesareo, notoriamente, non ha prodotto vantaggi in termini di salute.  Il legislatore regionale del 2006 ha ritenuto, giustamente, che l’elevata incidenza dei tagli cesarei rappresentava un problema di ordine sociale provocando il distacco della gestante dal proprio ambiente familiare, trasferendo ‘’l’evento nascita’’ da un fisiologico inserimento nel contesto sociale e familiare ad un patologico isolamento della donna. Con  la legge regionale del 2006, la Regione Campania, ha inteso promuovere da parte della donna partoriente una  scelta consapevole circa le modalità secondo le quali deve svolgersi il parto, una volta che il medico abbia indicato l’opzione più idonea secondo il proprio giudizio professionale e scientifico ed anche con l’obiettivo di definire compiti, funzioni e requisiti da possedersi da parte di tutti i protagonisti del sistema. Le norme prevedono corsi di preparazione al parto da ostetriche appositamente formate, la formazione e  l’aggiornamento obbligatorio degli operatori del servizio sanitario regionale e l’attivazione della carta dei servizi, strumento utile alla informazione della paziente sui servizi offerti, sugli indici di qualità assistenziale della struttura, sull’opportunità di un parto fisiologico. La legge definisce parto fisiologico ‘’la spontanea modalità di evoluzione dei tempi e dei ritmi della nascita’’. Durante la degenza la donna è informata e consultata tempestivamente circa le procedure cui lei e il bambino sono sottoposti, la loro utilità, efficacia e necessità e le condizioni di salute proprie e del neonato. La donna, a richiesta, prende visione della cartella clinica ostetrica pediatrica. Sono consentite, senza limiti di orario, le visite del partner o di altra persona a scelta della donna, anche in presenza del neonato. L’Assessore Regionale alla Sanità, con cadenza annuale, presenta al Consiglio Regionale della Campania una relazione sulla base dei dati forniti dalle aziende sanitarie. Si auspica, altresì, una  più vasta e capillare informazione sanitaria, attraverso le tecnologie informatiche e gli uffici di relazione con il pubblico, URP,   per ridurre anche i tempi e le attese che intercorrono tra la richiesta delle prestazioni sanitarie di base e specialistiche e la loro effettiva erogazione.

Note: Dott. Pietro CUSATI – Direttore Amministrativo Tribunale di Sala Consilina. Giudice Tributario presso la Commissione Tributaria Provinciale di Salerno. pietrocusati@tiscali.it

 

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