Stevens: un assassinio che grida vendetta

Salvatore Pica

E’ una grande offesa per ogni Nazione assassinarne l’Ambasciatore, è come dire, ad esempio, ammazzo il Presidente. Questo è avvenuto ieri in Libia, ormai “Failed State”, (Stato fallito) alla mercè delle varie coalizioni di tribù che si fanno chiamare Sunniti, Sciiti o altro, che fanno leva dall’Egitto all’Iran sulla popolazione per alimentare un odio insito nell’ignoranza, come se lo sviluppo, l’evoluzione, di queste Nazioni si bloccasse all’improvviso e si tornasse a cinquecento anni fa. Si sospetta la mano di Al Qaeda, e non ne dubito perché va compreso che su una massa non esercita mai una sola coalizione ma si agisce in sinergia, strada dopo strada, gruppo dopo gruppo, casa per casa. Ho sempre detto, a quelli che mi hanno seguito in questa collaborazione su questo giornale, che il mondo islamico è un mondo diverso da noi, ossessionato dalla religione, della quale i potenti ne fanno un comodo scudo, attenti ai loro interessi e che usano le masse come fomento per assalti e violenze. Vi faccio un esempio, molte volte ci sono state “prese in giro”, chiamiamole così, nei confronti di Gesù Cristo, la Chiesa ha protestato, ma non ha spinto nessuno a guerreggiare. Si fa lo stesso con Maometto e loro minacciano stermini. Non sto dicendo che il Cristianesimo è migliore dell’Islamismo, affermo che noi siamo i famosi cinquecento anni più avanti e più consapevolmente moderati. Altro argomento è la morte del presunto successore di Bin Laden, uno pronto a fermare la “primavera araba”, un momento di svolta culturale per una gioventù repressa, dove si tentava di aprirsi ad una speranza di libertà, ma a queste persone non è permesso alcuna forma di cambiamento! In sintesi, ogni argomento è buono per palesare odio e volere a tutti i costi una guerra che può diventare inevitabile, imposta, affinché non  attraversino ancora di più questo Mediterraneo e diventino loro quelli che prevarranno. Che deve fare adesso il Governo Americano al quale rimprovero la disattenzione, il non aver saputo vigilare sull’incolumità dei suoi al Consolato, il non aver usato i Servizi di spionaggio, poiché è inaudito credere che bastava aiutare a liberare la Libia e tutto andava bene, il cioccolato lo potevano distribuire a noi, quando ci hanno liberati nell’altra guerra, non a questa gente!  Cris Stevens, Ambasciatore degli Stati Uniti d’America, aveva cinquantadue anni, alloggiava  -scusate la cattiveria-  in un Consolato fatiscente e con lui sono morte persone del suo staff. Obama, in piena campagna elettorale, ha una grossa gatta da pelare con i repubblicani e la disoccupazione, armarsi adesso è controproducente per la Nazione stessa però è doveroso per fermare quello che gli arabi vogliono, la devastazione dell’Occidente.

 

 

 

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