Gambino/80: i rifiuti tossici

Aldo Bianchini

PAGANI – Mercoledì 7 novembre scorso tutti i giornali riportavano l’inquietante notizia relativa al fermo di un autocarro per il trasporto di rifiuti tossici. Il nucleo operativo ecologico (NOE) dei Carabinieri, guidato dal capitano Giuseppe Ambrosone, ha proceduto al sequestro del camion ed all’apposizione dei sigilli all’azienda dove si stoccavano detti rifiuti. Il tutto è avvenuto nel bel mezzo di Pagani. Ebbene che c’entra questo fatto con la vicenda Gambino e il processo Linea d’Ombra, si chiederà qualcuno. C’entra e come. Anzi posso aggiungere abbastanza tranquillamente che l’operazione condotta egregiamente dal capitano Ambrosone è inquadrata in una operazione più vasta direttamente connessa al processo Linea d’Ombra ed ai suoi protagonisti. Difatti in data 8 ottobre 2012 uno degli imputati nell’ambito di quel processo prende carta e penna e scrive direttamente al Comando del Nucleo di Polizia Tributaria di Salerno. L’esposto, composto da quattro fogli dattiloscritti, viene consegnato la mattina del 12 ottobre 2012. L’obiettivo della denuncia, ovviamente, sono i Panico, cioè i grandi accusatori di Alberico Gambino ed altri. Tra le altre denunce, l’ultimo capoverso della pagina n.3 è davvero inquietante. Si legge testualmente: <<Solo ed esclusivamente per dovere civico, vi informo di essere venuto a conoscenza che sotto le fondamenta del Pegaso vi è materiale tossico o inquinante. Tale circostanza mi è stata riferita da tale ….., dipendente e stretto collaboratore di ……,  che nei momenti di contrasto con il suo datore era solito venire a lamentarsi presso …… e in alcuni casi mi riferiva di condotte sospette che il …….. metteva in atto. Tale notizia è venuta a mia conoscenza pochi giorni prima del mio arresto, cosa della quale mi ero anche dimenticato, e solo le locandine di alcune testate giornalistiche sul problema dell’alto tasso tumorale in Campania mi hanno ricordato>>. Va da se che nelle carte in possesso del capitano Ambrosone possa esserci anche la denuncia che soltanto per un piccolo stralcio è stata da noi pubblicata. Ovviamente dovranno essere avviate tutte le procedure del caso che prevedono lunghi e laboriosi accertamenti al fine di valutare, preliminarmente, l’attendibilità della denuncia che è stata fatta per iscritto e successivamente, ma in maniera molto rapida, ad effettuare appositi “carotaggi” sotto la struttura del Pegaso. I carotaggi vengono effettuati con macchinari speciali in modo da non turbare i normali processi lavorativi delle aziende presenti nel centro; ma sono accertamenti che comunque devono essere fatti nel più breve tempo possibile. L’incolumità fisica della cittadinanza è cosa assolutamente primaria rispetto a tutto il resto. Sembra che a Pagani possa ripetersi la storia di Piazza della Libertà a Salerno. Ma a Pagani c’è un’aggravante costituita dall’operazione già messa a segno dal NOE con il fermo dell’autocarro pieno di rifiuti tossici e con i sigilli all’azienda. Questo potrebbe voler dire che a Pagani c’è, e forse da tempo, un traffico di “rifiuti tossici” altrimenti non si spiegherebbe l’aumento statistico dei casi tumorali riscontrati ufficialmente su tutto il territorio. Per quanto attiene il Pegaso la denuncia c’è e bisogna subito accertare la veridicità della stessa, anche per rasserenare gli animi di tutti.

One thought on “Gambino/80: i rifiuti tossici

  1. ASSURDO……..ASSURDO…….ASSURDO……..Caro Dott. Bianchini, io sono un pensionato di 70 anni e non so fino a che punto posso credere a tutto questo, anche perchè se fosse vero tutto ciò, non mi rendo ancora conto come faccia quell’essere a vivere, in questo caso non stiamo parlando di tentato omicidio…..ma di una vera è propria strage sulla pelle della collettività……una domanda che mi faccio sempre a cui non riesco a dare una risposta, ma prima che iniziasse questo processo gli inquirenti (CARABINIERI – PROCURA) si sono mai chiesti “chi fosse la famiglia Panico?” ” si sono mai chiesti il pradre in passato quello che ha fatto?” “si sono mai chiesti com’è fallita la Califano & Panico? si sono mai chiesti il primo scioglimento comunale per infiltrazione cammorristica, l’artefice chi è stato?” “si sono mai chiesti come trattavano i dipendenti?” caro Dott. Bianchini io vivo da 70 anni a Pagani è di sicuro, per certo, stiamo parlado di una famiglia non ben vista non solo sul territorio paganese ma anche al di fuori, a causa delle tante truffe. Giorni fa sono passato per il centro pegaso ed ancora oggi mi chiedo come abbia avuto le autorizzazioni per un distributore di carburante visto che non ci sono vie di fuga (anzi c’è un piccola stradina che non può essere considerata via di fuga) ed accanto al distributore delle abitazioni…..io credo che tutte queste domande non se le sono fatte o non se le sono volute fare perchè l’obbiettivo era un altro………cmq io spero che quello che ho letto non sia vero, però immaginado i Panico che persone sono, tutto può essere. Se fosse vero, spero che questa persona pagasse visto che fino ad oggi nonostate le tante bugie dette l’unica (LINEA D’OMBRA )IN TUTTO CIO E’ PANICO. I mie 70 anni mi fanno convincere sempre di più che questa famiglia è l’unica ad essere protetta dalla legge in quanto l’obiettivo è quello di vicere al processo linea d’ombra, infatti nonostante ha ammesso il suo reato di BANCAROTTA, è stato anche premiato con la scarcerazione e la cosa ancora più assurda è uscito a piede libero, ed i giornali parlavano di errore giudiziale………CHE VERGOGNA QUESTA LEGGE………MA LA GIUSTIZIA ESISTE??????

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