Comune/SA: De Luca come Schettino sulla nave dei sogni !!

Aldo Bianchini

SALERNO – L’altra sera passando sul lungomare di Salerno ho avuto modo di guardare con più attenzione verso il Palazzo di Città e con quella sua insenatura e la variopinta illuminazione mi è apparso come un grosso bastimento in mezzo al mare. Il mio pensiero ha fatto subito “due + due” ed ha stabilito che non poteva trattarsi semplicemente di un bastimento in mezzo al mare, Salerno è una città europea e quindi merita una grande nave da crociera, come la Concordia  di infausta memoria. Un pregio estetico-urbanistico che Salerno si ritrova senza sforzo, solo che dovrebbe essere valorizzato al meglio, altro che la spocchiosa “S” per simboleggiare la Città nel mondo. Poi piano piano, avendo pensato alla Concordia e riflettendo su quanto sta avvenendo all’interno del Palazzo con l’assenza del sindaco dalla giunta del 2008 a rischio sanzioni da parte della Corte dei Conti, il mio pensiero è andato oltre ed ha accoppiato due figure importanti e per certi versi simili. Francesco Schettino e Vincenzo De Luca. Il primo sulla tolda della Concordia, la nave dei sogni; il secondo al timone del Comune dei sogni. Con un “comune denominatore”, l’abbandono della nave e del comune nel momento strategico, per motivazioni e presupposti diametralmente opposti, ovviamente !! Tutti i marinai del mondo si ispirano sempre ad una legge non scritta che impone al “comandante” di affondare con la nave, ebbene Francesco Schettino è stato anche capace di sconfessare un principio indefettibile della marineria di tutti i tempi: il sacrificio del comandante come gesto supremo di amore verso il mare e verso la propria nave che per nessuna ragione può scendere negli abissi freddi e bui delle profondità marine senza il suo comandante. Anche per questo è finito su tutte le pagine e su tutti gli schermi dei giornali e delle tv planetarie. Dall’altro lato c’è Vincenzo De Luca che grida in tv, da almeno vent’anni, le sue ragioni e la sua politica senza mai confrontarsi e senza mai dare ai suoi uomini anche la più piccola possibilità di mostrarsi e di parlare sui progetti (tanti di buona fattura !!) ideati e lanciati dal capo. Un capo che nel momento supremo non si immola, non si sacrifica, non si fa neppure minimamente scalfire da un’inchiesta che, probabilmente, non si fermerà con l’udienza prevista per le idi di marzo (il 18 per esattezza), perché ha lasciato il timone del “Comune dei sogni” al momento giusto nelle mani di sette dei suoi prodi assessori che non hanno avuto scelta ed hanno dovuto approvare il progetto idealizzato dal capo attraverso la stabilizzazione di nove “quasi dipendenti”. Ovviamente e contrariamente a Schettino il sindaco di Salerno non ha disubbidito a nessuna legge morale e non ha violato nessuna legge scritta; lui si è semplicemente assentato, più colpevoli di lui sono stati i sette  prodi assessori che, neppure in sua assenza, non hanno avuto l’ardire di non approvare quella “maledetta delibera n. 818” che oggi li ha fatti finire sulla graticola. Ma ovviamente la storia non finisce qui. Ci sono ancora due nodi da affrontare e da sciogliere, quello relativo ai dirigenti e quello di natura penale. Per i tre dirigenti interessati il giudice della CdC li ha, temporaneamente, esentati dal congelamento dei beni (sono dipendenti in servizio o in pensione e quindi è facile recuperare i soldi) ma sono, ovviamente, inclusi nella lista di quelli da sottoporre ad indagine conoscitiva e probabilmente seguiranno la sorte degli assessori per i quali, essendo di estrazione politica, era necessario sequestrare i beni al fine di recuperare l’importo. Per quanto attiene l’aspetto penalistico della vicenda c’è da attendersi a breve anche l’entrata in campo della Procura della Repubblica in materia di “assunzioni illegittime” nella pubblica amministrazione. Insomma una bella gatta da pelare.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *