Ascea: sequestrata dalla finanza una struttura alberghiera

 Noemi Giulia Sellitto

ASCEA – La sezione operativa navale della Guardia di Finanza di Salerno, con la collaborazione dei militari della brigata della Guardia di Finanza di Casalvelino e della Soprintendenza per i beni ambientali e paesaggistici di Salerno, ha compiuto un sequestro di immobili nel noto villaggio turistico ”Le Palme”, situato ad Ascea. Un efficiente controllo alla struttura ha permesso di scoprire un gran numero di irregolarità: è stato rinvenuto, infatti, un cantiere edile con lavori in corso per la realizzazione di una struttura di 300 metri quadri, sprovvisto dei necessari titoli autorizzativi. Per tal motivo, è stato posto sotto sequestro. Gli illeciti più significativi sono stati registrati in un’area di oltre 30.000 metri quadrati, su cui vi erano tre lotti di unità abitative, appositamente create per ospitare i turisti nella stagione estiva. Queste ultime erano state dichiarate come ”case mobili”, ovvero aventi la possibilità di essere smontate in qualsiasi momento, separando le strutture dalle piazzole e liberando le zone precedentemente occupate. Le suddette unità abitative sono state realizzate secondo tale modalità per aggirare le norme che stabiliscono il rilascio di titoli per l’edificazione, dal momento che la legislazione regionale permette ai villaggi turistici di possedere un certo numero di ”case mobili”. In questo specifico caso, però, gli edifici erano tutt’altro che ”mobili”: tutti avevano uno stabile allacciamento ad impianti idrici, fognari e del gas. Inoltre, molti di essi erano annessi a strutture completamente stabili o, ancora, erano realizzati in muratura, cosa che ne rendeva impossibile lo spostamento, se non mediante demolizione. L’unica caratteristica in grado di aggirare realmente  le norme era la presenza di minuscoli dispositivi di rotazione, posti al di sotto degli edifici e logorati dal tempo, ma ancora in grado di schivare le leggi preposte alla costruzione di impianti stabili. La finanza ha sequestrato, quindi, 95 unità abitative e i 30.000 metri quadrati occupati dalle stesse, oltre che il cantiere abusivo a cui si faceva riferimento prima. Ad aggiungersi a questi reati, vi è l’occupazione illecita, da parte di alcuni stabili,  di territorio demaniale e di alcune proprietà private. L’amministratore unico della società proprietaria della struttura è stato deferito all’Autorità Giudiziaria. L’operazione è stata seguita dalla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, al fine di garantire il rispetto di un territorio così bello come Ascea, dichiarato patrimonio mondiale dell’UNESCO.

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