BCC Montepruno: una banca venuta da lontano !!

Aldo Bianchini

SANT’ARSENIO – Una banca venuta da lontano, una banca che viene da lontano e che per radicarsi sul territorio è andata e va controcorrente. Sembra essere questo il motto della BCC Monte Pruno di Roscigno e Laurino, con direzione generale a Sant’Arsenio, che è entrata in punta di piedi nel Vallo di Diano e che oggi occupa saldamente la prima posizione assoluta in fatto di “raccolta, impieghi e sostegni” tra tutte le BCC e le altre banche presenti sul territorio. Lunedì sera, 8 aprile 2013, si è tenuta l’assemblea dei dipendenti nella modernissima sala-conferenze di Sant’Arsenio (fiore all’occhiello dell’imponente struttura in vetro) per presentare alla stampa e ad un pubblico selezionato i dati numerici, significativamente in aumento sia in termini di percentuale che in termini di quantità reale, dell’escalation che la BCC ha realizzato nell’ultimo quinquennio. Una escalation davvero impressionante che statisticamente ha superato il 42% per la voce “raccolta” che ha raggiunto nel 2012 la cifra complessiva di 254milioni di euro a fronte di un “impiego” che ha sfiorato il 43% di incremento, senza trascurare l’utile di esercizio pari al 65% in più rispetto al 2011. La BCC Monte Pruno ha notevolmente  incrementato la sua azione di “sostegno” con i vari piani di investimento brillantemente attivati negli ultimi anni in favore delle famiglie, delle piccole e medie imprese, dei crediti per i nuovi nati, per l’accesso facilitato al credito, per la buona impresa, per il rilancio del mercato immobiliare, ecc. ecc. Ma la Monte Pruno segue anche con attenzione molti momenti e manifestazioni che si svolgono sul territorio impegnando numerose risorse fino al punto che giustamente la stessa banca può dire: “la BCC è il territorio, noi siamo il territorio”. Basta pensare al fatto che la BCC Monte Pruno di Roscigno e Laurino è l’unica banca italiana che ha rimborsato a tutti gli investitori della “Lehman Brothers” le azioni andate perdute dopo il disastroso fallimento di una delle banche più grandi de mondo. Ma come ha fatto la BCC Monte Pruno ad affondare le proprie radici nel territorio del Vallo di Diano e della Val d’Agri ? La risposta è semplice. Ha portato avanti, con decisione e con grande lungimiranza bancaria e manageriale, alcuni principi fondamentali: trasparenza, fiducia e speranza. Del resto questi principi erano e sono alla base della gente dell’alta Valle del Calore dove per “Pruno” si intendeva la spartizione intra e extra familiare ( … tant’ apprun’ … ) sulla “parola data e sacra” delle proprietà terriere tenendo conto delle esigenze contingenti e delle prospettive future; da lì anche il nome al Monte. Insomma non una banca ingorda ma disponibile a distribuire le sue risorse sul territorio e per il territorio. E’ proprio questo principio che ha caratterizzato la genesi e la travolgente evoluzione che la BCC ha avuto negli anni, passando rapidamente da un “risparmio fondamentalmente agricolo” ad una “raccolta doverosamente bancaria” ed all’altezza dei tempi e della modernizzazione delle operazioni. Ovviamente per una “banca venuta da lontano” non poteva esserci alternativa, o trasformava e modernizzava la sua azione o finiva nelle secche della crisi economica. Il presidente della BCC, Filippo Mordente, nella sua breve allocuzione ha parlato di una “mano superiore” che ha assistito la banca lungo tutto il suo percorso di crescita; beato lui che ci crede !! Io la penso in maniera sostanzialmente diversa e ritengo, invece, che al di là della mano superiore ci sia stata anche, se non soprattutto, “una mano umana” che raccogliendo il messaggio e il testimone di chi già aveva impresso alla banca un salto di qualità (il compianto Michele Albanese) ha radicalmente trasformato l’originale “banca di paese” in una efficientissima struttura economico-finanziaria in grado di competere anche con strutture molto più grandi. Al compianto Michele Albanese va dato, comunque, un altro grande merito: aver scelto l’uomo giusto per il posto giusto nella persona dell’omonimo nipote Michele Albanese, attuale direttore generale della BCC Monte Pruno di Roscigno e Laurino, un uomo che sa miscelare freddezza manageriale a sinceri tratti umani, che per una sorta di strano destino avrà lo stesso compito del capostipite, quello di scegliere il suo delfino che dovrà assicurare alla banca serenità e prosperità futura. La squadra intorno al direttore generale è compatta, coesa ed altamente professionale e per questo il compito sarà ancora più arduo. A conclusione del suo articolato e puntuale intervento Michele Albanese, con le lacrime agli occhi, ha detto: “Ci sono momenti in cui uno si lascia prendere dall’entusiasmo e dalla commozione, ed io mi entusiasmo e mi commuovo; tutto ciò Signori è la Monte Pruno”. Perfettamente d’accordo con il direttore generale che è solito accogliere i clienti con una stretta di mano; ed ai tempi di oggi è come che la banca appartiene davvero agli utenti.

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