Le lavagne multimediali LIM e la Didattica.

Da Salvatore Ganci

GENOVA – Ritirato (ahimè) dall’insegnamento attivo da dieci anni, sono terribilmente rimasto indietro non tanto nelle problematiche legate alla Didattica (particolarmente della Fisica) ma dalle “tecnologie didattiche” di cui sento sovente parlare. Il processo di “digitalizzazione” delle Scuole può essere fatto partire, almeno convenzionalmente,  con l’ultimo Governo Fanfani (se non ricordo male) con Franca Falcucci nel Ministero che si chiamava allora della “Pubblica Istruzione”. Tutte le “sperimentazioni” (che “crearono” quasi in senso biblico opportunità di lavoro) furono, come noto, abolite sotto il Ministero di Mariastella Gelmini ma le tecnologie didattiche sono rimaste, sono rinnovate periodicamente, e non c’è scuola che non abbia il conclamato “un computer in ogni aula”. Ma c’è di più … Oltre al “computer in ogni aula”, oltre a sofisticati “software” di simulazione di esperimenti di Fisica, oltre alla connessione in Rete permanente sono recentemente entrati in classe i “tablets” e le LIM (acronimo che sta per Lavagna Interattiva Multimediale). La pubblicità delle LIM è propinata da una dama dalla voce suadente e quasi intrigante che cerca di nascondere il fatto che la superficie visiva è inferiore a quella di una classica lavagna a gesso (quelle lunghe 4 metri abbondanti,  che contengono un intero problema di Matematica grafico incluso cominciando da sinistra in alto e finendo a destra in basso). Potete vederla su http://www.youtube.com/watch?v=FOHcKSiSBx0

Notate che questa splendida novità è commercializzata da una casa editrice che in Matematica e in Fisica ha dei testi (molto adottati) che occorre proprio esaminare con interesse. Ad esempio per fare vedere, toccare con mano e spiegare ad uno studente come NON va svolto un problema di Fisica… Ne vorremmo riportare un esempio dal primo volume, ma in un problema di Fisica si “educa” lo studente a risolvere prima il problema formalmente e solo al termine di inserire i valori numerici (dimensionati, beninteso). Trovare un testo di Fisica dove si risolve accostando numeri (adimensionati) a simboli (tempo, tempo al quadrato) è diseducativo, e sbagliato. Se poi il docente “segue alla lettera” il libro si creano situazioni di imbarazzo notevoli…

Ma torniamo alla LIM e immaginiamo di volere tracciare una circonferenza e una corda, quindi il diametro per potere spiegare e dimostrare “Il teorema della corda”. Se il software di cui dispone la LIM consente il disegno in meno del mezzo minuto che si impiega con un compasso e una riga a tracciare il tutto su una normale lavagna usando il gesso, occorre concordare che lo strumento è interessante… Sicuramente meno “veloce” del mio foglio di acetato con la circonferenza, la corda e il diametro già tracciati, unitamente all’enunciato del teorema. La decenza vuole che la dimostrazione sia fatta in tempo reale dal Docente il cui compito è “convincere” e non esporre “dogmi”. Eppure l’ammaliante presentatrice insiste sul superamento dei limiti di una lavagna normale. Ora immaginate questa interrogazione di un povero studente (perso nella mia memoria…) davanti a una LIM e davanti a una lavagna normale. Davanti alla lavagna normale (quella con i suoi limiti)…

Prof. “tracci una circonferenza di raggio r”

Studente: (ignorando il compasso di legno a sua disposizione) con il gesso traccia una “O” di Giotto neppure tanto male e ci mette anche il centro che chiama “C”…

Prof. “bene. Ora tracci la corda AB…”

Studente: traccia accuratamente il diametro…

Prof. “Ma, ***, tra tutte le possibili corde proprio il diametro mi va a tracciare?…”.

Studente: “oh, … ma non si preoccupi prof, …ora  le sposto il centro…” …

 

 

 

 

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