Architetti: tra arte e cultura

Da Ordine Architetti
SALERNO – Nell’ambito degli incontri dedicati al rapporto tra le arti, l’Ordine degli Architetti della Provincia di Salerno, con il patrocinio del Comune di Salerno, ha organizzato per venerdì 2 ottobre, alle ore 19:00 presso la Sala Conferenze dell’Ordine (Via Giacinto Vicinanza, 11) la presentazione del volume che Massimo Bignardi ha dedicato alle opere di arte ambientale dello scultore Angelo Casciello. Presenteranno il volume con l’autore e l’artista, gli architetti Maria Gabriella Alfano (presidente dell’Ordine), Valentina Cirillo e Carmine Spirito. Interverrà Ermanno Guerra assessore alla cultura e al turismo per un saluto dell’Amministrazione comunale.

Per Angelo Casciello, tra i maggiori interpreti dell’Arte ambientale italiana, il rapporto con lo spazio dell’architettura implica un confronto ravvicinato con l’esperienza di una progettualità collettiva, in pratica un dialogo a più voci. È quanto ricostruisce Massimo Bignardi in questo volume, evidenziando la necessità da parte dell’artista, di operare in un cantiere aperto, con manualità colte come si evince dal fitto repertorio di interventi dettagliatamente ordinato. Un tracciato che va dai progetti per Pompei va alla piazza di Puglianello della fine del decennio Novanta, al Palazzo di Giustizia di Napoli, alla scultura Il tempio delle libellule per l’ingresso all’area olimpica di Pinerolo del 2002, alla stazione di Mugnano della MetroCampania Nord-Est completata nel 2009.
In tal senso il libro documenta circa tre decenni di progetti e di interventi, evidenziando, sin alle prime pagine, la vocazione ambientale propria della scultura di Casciello, resa esplicita da un progressivo interrogare i luoghi: da Civitella d’Agliano con l’intervento del 1987 ai “corpi scultorei” progettati per il Nuovo planetario di Napoli del 1988; a Il luogo del Minotauro, per il C&A di Marsiglia, dello stesso anno; alla Cappella di S. Maria di Realvalle, del 1989, ad Africa, una grande scultura eseguita a Malindi in Kenya, per il parco dell’African Dream Village, nel 1989. Seguono in ordine di tempo: la Porta Penne, del 1992 collocata nel centro storico di Penne; Un fiore per Puglianello, il Ciclope, per il Parco del Conero, la Scena dei frutti della terra, per il Museo Enogastronomico di Solopaca, del 2005. Saranno poi le due grandi sculture, lunghe oltre dieci metri ciascuna, realizzate nel 2001 per la sala dell’Arengario nel nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli; il progetto, non realizzato, di sistemazione di piazza Augusto Imperatore a Roma ideato con lo scultore Luigi Vollaro e l’architetto Esposito; l’installazione, nel 2003, del Pettine di Poppea, all’interno del MÄ a Giffoni Sei Casali; la scultura Il solitario collocata nel 2004 nella piazza S. Menna a Vitulano, nel beneventano; le porte dell’Auditorium Parmenide della Fondazione Velia nel 2005, l’antica città di Parmenide per la quale nel 2006 progetta la grande installazione Il vento di Velia. Seguono: la fontana per Il luogo della purificazione a Santa Maria di Castellabate, del 2006, e, dell’estate del 2009, Il tempio del vento per l’Anfiteatro Fonte Mazzola di Peccioli. Più recente, del 2011, è l’ intervento che ha coinvolto l’intero storico Cine-Teatro Minerva di Boscoreale, in provincia di Napoli e, del 2014, La stanza della Pace, per la Fondazione La Verde-La Malfa, a San Giovanni La Punta.
Di questa attenta ricostruzione rendono conto significative testimonianze di personalità del dibattito storico critico, quali Carlo Chenis, Enrico Crispolti, Gillo Dorfles, Claudio Spadoni e Vincenzo Trione.
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ANGELO CASCIELLO scultore e pittore italiano nasce nel 1957 a Scafati, ove vive e lavora. Il suo esordio nel mondo dell’arte risale al 1977. Nel 1979 tiene una mostra personale da Lucio Amelio a Napoli. Ha operato in Francia e Spagna negli anni Ottanta.
Ha partecipato alla Biennale di Venezia negli anni 1986, 2006 e 2011, all’XI Quadriennale di Roma nel 1986, nel 1987 partecipa all’esposizione Tendenze dell’Arte Italiana negli anni’90, alla Galleria d’Arte Moderna di Zagabria, alla Biennale del Sud, all’Accademia di Belle Arti di Napoli e alla XXVI Biennale di Gravure a Ljubliana. Nel 1988 viene invitato alle mostre: Ucronos, 29 artistes européen a Metz, Musée d’Art et d’histoire Cave Sanit, Metz; Ucronia, 13 artisti italiani, Kunstverein, Ludwishafen am Rheim Ev; Trasport, Ville Charité, Marseille. Nel 1989 partecipa alla mostra Saturno al Museo Pablo Gargallo di Saragozza. Nel 1995 partecipa alla Biennale Internazionale del Bronzetto Piccola Scultura, Palazzo della Ragione, Padova, nel 1998 all’XI Biennale Internazionale di Scultura Città di Carrara a Carrara, nel 2005 all’esposizione La Scultura Italiana del XX secolo, Fondazione A. Pomodoro, Milano. È stato invitato a vari premi tra questi, al Premio Michetti a Francavilla a Mare (CH) negli anni 1979,1986,2010; al Premio Marche di Ancona negli anni 1990,1996,1999; al Premio Temoli a Temoli negli anni 1985, 1991; al Premio Suzzara a Suzzara (MN) negli anni 1992,1993,1999. Ha partecipato dal 1988 al 2010 a nove edizioni della Biennale d’Arte Sacra, presso Il Museo Stauros d’Arte Sacra Contemporanea, Isola del Gran Sasso ( TE).
I suoi lavori sono stati esposti in mostre tenute in Belgio, Cina, Francia, Germania, Italia, Iugoslavia, Kenja, Spagna, Svezia, Svizzera, U. S. A. . Ha tenuto mostre antologiche all’Istituto Francese Grenoble di Napoli nel 1987; a San Pietro in Atrio in occasione di Contemporanea Como3 a Como nel 1997, al Museo Stauros d’Arte Sacra Contemporanea di Isola del Gran Sasso / Teramo nel 2001; al Palazzo Galeotti di Macerata nel 2002; al Castel dell’Ovo di Napoli nel 2003; negli Appartamenti Storici nella Reggia di Caserta nel 2007, al FRAC. Fondo Regionale d’Arte Contemporanea, Baronissi (SA) nel 2010, al Museo Arcos / Museo d’Arte Contemporanea Sannio di Benevento, nel 2013 .

MASSIMO BIGNARDI è professore di “Storia dell’arte contemporanea”, di “Arte ambientale e architettura del paesaggio” e direttore della Scuola di Specializzazione in Beni storico artistici dell’Università di Siena. Dal 2003 dirige il Frac-Baronissi (Museo-Fondo Regionale d’Arte Contemporanea) e dal 2012 la rivista GeaArt, periodico di cultura, arti visive, spettacolo e nuove tecnologie creative.
Nell’ambito della sua attività di progettista di interventi e di studioso di arte ambientale ha pubblicato, oltre a numerosi saggi, i volumi: Architetture delle fornaci, (Napoli 1999), Praticare la città. Arte ambientale, prospettive della ricerca e metodologia d’intervento, (Napoli 2013). Inoltre ha collaborato alla curatela di: Marco Pellizzola. Il Giardino del Gigante, (Milano 2006); Cantiere Gibellina. Una ricerca sul campo, (Roma 2008); Mauro Staccioli. Volterra. Luoghi d’esperienza, (Bologna 2009); SUD.Mimmo Paladino. alla Festa dei Gigli Nola 2014, (Nola 2015).

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