Luci d’artista: le bugie di De Luca, i conti veri e … la mancata occupazione di 30mila operai.


Aldo Bianchini

SALERNO – Ci risiamo, le ditte del napoletano hanno ricominciato a montare le cosiddette “Luci d’artista” e con il montaggio arrivano puntuali le “balle di De Luca”, oggi governatore della Campania, senza che nessuno si azzardi a fare da controcanto alle “cazzate” sparate in video e sulla carta stampata. L’unica cosa certa è che quest’anno le luci costeranno, in questa prima fase, almeno 2,4 milioni di euro; una cifra impressionante se messa in relazione all’attuale crisi economica e lavorativa cui anche la provincia di Salerno non si sottrae. De Luca da par suo ha annunciato che a Salerno arriveranno per le luci almeno 2 milioni di visitatori nell’arco dei 75 giorni della durata delle luminarie; tutti hanno pubblicato queste cifre, nessuno le ha commentate. Prima dei calcoli e dei conti è necessario premettere che Salerno è una città costruita male e gestita peggio, almeno dal punto di vista della viabilità; ma va detto che a Salerno ci sono essenzialmente due strade che corrono lungo la dorsale marittima, una verso nord e l’altra (il lungomare) verso sud e quindi per chiunque è alquanto difficile gestire la viabilità urbana. Detto questo voglio partire con la mia analisi dei costi e dei ricavi dal fatto che se verranno spesi 2,4 milioni di euro vale a dire che ogni giorno di luci costa alla comunità la bella cifra di 32mila euro. Se venissero definitivamente spente si potrebbe assicurare lavoro a ben 30mila operai per 75 giorni (valutando in 80 euro il costo paga e sociale per ogni lavoratore); cioè senza le luci Salerno potrebbe dare lavoro a 10mila operai per circa sei mesi e a 5mila lavoratori per circa un anno. Non sono in grado di riferire niente in merito alla ricaduta economica del fenomeno luci sul territorio cittadino; in mancanza di dati ufficiali posso soltanto riferire che tutti i locali pubblici da Mercatello a Teatro Verdi espongono sulle vetrine il seguente cartello “Bagno guasto” per significare che la gente invade Salerno e affolla i locali soltanto per andare in bagno; vanno però a ruba i panini, ma questo aspetto non consente una forte ricaduta economica anche perché spesso i panini vengono portati da casa. E veniamo al numero di visitatori che con una superballa De Luca ha valutato in due milioni (meno male che anno dopo anno scende di numero rispetto ai 5 milioni di qualche anno fa); ebbene se il numero dei visitatori sarà quello roboantemente annunciato ci troveremo di fronte ad un esodo quasi biblico: per 75 gg. dovrebbero arrivare a Salerno ben 26.666 visitatori al giorno; se vogliamo restringerli ai fine settimana lunghi (dal venerdì alla domenica) per un totale di 30 gg. la cifra degli arrivi in città sale di botto a 66.666 persone al giorno. Se poi allunghiamo lo sguardo ai fine settimana tradizionali di due giorni (venerdì e sabato) la folla di visitatori in città sale vertiginosamente a ben 100mila persone al giorno per i 20 giorni previsti. Non ci vuole molto, a questo punto, per capire che una città costruita male e gestita peggio come Salerno è in grado di ospitare al massimo sette-ottomila visitatori al giorno per sfiorare l’inferno caotico; figurarsi quando le cifre salgono fino ad arrivare a 100mila al giorno in una città che conta poco più di 150mila abitanti stanziali. Queste bufale, però, passano come vere nell’immaginario collettivo. De Luca può fare e dire di tutto, meglio ancora oggi che è governatore.

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