Il mare e la ceramica ritrovata: alla ricerca di una identità perduta !!

 

 Da Marilisa Baldi

 

SALERNO – Sabato mattina (5.11.16) alle 10.30 nell’aula magna dell’ISS “Giovanni XXIII” in via Moscati é  stata presentata l’attivitá laboratoriale “il mare e la ceramica ritrovata” con cui si intende dare nuova   vita ai pannelli ceramici dell’artista Diana Franco, figlia di Manfredi famoso architetto e pittore, già nota a Salerno e provincia dagli anni Sessanta. Tali pannelli hanno decorato per anni la facciata dello storico Istituto  Nautico, sito in origine nella zona porto di Salerno e recuperati da alcuni docenti quando ci fu l’abbattimento della scuola per lasciare il posto al  costruendo Crescent. Ritroveranno  il loro splendore, col progetto “Scuola Viva” bandito dalle regione Campania, grazie a cui sarà possibile ricostruire, sotto la supervisione dell’artista Diana Franco, le mattonelle andate perdute.

Nel 1964 l’artista Diana Franco fece questo pannello per la realizzazione di opere di decorazione su edifici pubblici. Questa opera, come ha sottolineato l’architetto Enza de Vita, fu recuperata grazie alla buona volontà dei docenti,  come il professore Antonio Scannapieco, ancora in servizio nell’istituto, che se ne fecero carico trasportando le mattonelle sfuggite miracolosamente alla demolizione,  nelle proprie auto.

Grazie alla Dirigente scolastica Daniela Novi, in collaborazione con Pandora (associazione ceramiste) e AmbientArti (associazione culturale senza fini di lucro), sará possibile rimodellare le mattonelle mancanti e ricostruire uno dei pannelli così come pensato in origine dall’artista Diana Franco. Il pannello interpreta i colori e le forme dell’arte mediterranea.

L’istituto Giovanni XXIII, che é in sé sia un tecnico che un professionale, presenta, con questo progetto, un’attenzione all’arte come forma di espressione e di appartenenza al territorio. Gli alunni delle classi seconde e terze dell’istituto saranno guidati da tutor interni e, precisamente, dal professore Donato Inverso per l’aspetto tecnico e la professoressa Miriam Gipponi (esperta ceramista) che ne curerá la parte artistica. Grande entusiasmo e voglia di iniziare degli studenti coinvolti che hanno mostrato vivo interesse e vibrante partecipazione  all’incontro,  nonostante la differente peculiaritá dell’Istituto che é un tecnico-professionale.

Significativo l’intervento di Franco Lista (pittore, architetto e saggista) che ha sottolineato l’importanza della ceramica, annoverandola fra le principali forme dell’arte espressiva.

In seguito l’attenzione é stata riservata  anche all’intervento di  Manuela Capuano, figlia di Diana Franco e anche lei artista  attiva presso un  laboratorio d’arte londinese. Sentito il ringraziamento  alla madre  per averle insegnato a vedere il mondo con altri occhi, per averle insegnato a vedere  nuove forme in tutto ciò che la circonda :mattonelle rotte, alberi, cibo …. trasformando la realtà in emozione. Ha sottolineato come in passato per sua madre sia stato difficile imporsi come artista a  causa del pregiudizio riservato alla “donna che crea”.

Infine l’artista Diana Franco  ha ringraziato commossa  la Dirigente Scolastica professoressa Daniela Novi, gli architetti e tutti gli intervenuti. É contentissima che questa ceramica rimanga a Salerno, dove è nata. Ha ricordato di quando andava la lavorare, giovane artista emergente, all’Ernestina perché non poteva permettersi di guadagnare in proprio e di come l’arte sia propria della cultura italiana e come tale degna di tutela. A conclusione dell’incontro gli alunni hanno omaggiato l’artista con un’orchidea, simbolo di eleganza, armonia e bellezza, oltre che passione per l’espressione artistica.

 

Note della redazione:

Il sopra indicato comunicato stampa, redatto a cura della prof.ssa Marilisa Baldi, si discosta notevolmente dalla solita composizione e pubblicazione dei comunicati stampa che riempiono e invadono le redazioni giornalistiche della città. Si discosta perché promana dalle sue righe un sentimento che sfocia se non proprio in rabbia almeno in triste ricordo. Il ricordo delle nostre radici, delle radici e tradizioni di intere generazioni; un ricordo che viene brutalmente e distrattamente cancellato dalle ruspe che operano nella completa ignoranza di chi le manovra e nella totale sordità di chi le predispone all’opera devastatrice. Su questo argomento, molto significativo, sollevato dalla dirigente e dai docenti dell’istituto scolastico statale “Giovanni XXIII” di Via Moscati sarà dunque necessario qualche ulteriore e mirato approfondimento; anche la stampa, quasi sempre distratta, deve partecipare attivamente al recupero di una identità perduta.

One thought on “Il mare e la ceramica ritrovata: alla ricerca di una identità perduta !!

  1. Ho molto apprezzato la nota della redazione.
    Come ho sottolineato nella mia presentazione, sono stati proprio i sentimenti di ammirazione per un’opera realizzata da una protagonista dell’arte del novecento ed il desiderio di restituirla alla memoria collettiva dei salernitani che hanno mosso gli attori di questo progetto. La Dirigente scolastica Daniela Novi ha ben compreso il valore non solo simbolico ma anche didattico della nostra proposta e ci sta supportando in maniera lodevole.
    Come ha detto il sociologo e critico d’arte napoletano Maurizio Vitiello, intervenuto alla presentazione, l’arte è il principio alto e colto delle relazioni sociali.

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