il Quotidiano di Salerno

direttore: Aldo Bianchini

Buon Anno 2018

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Ci sno tantissimi modi per augurare un felice anno nuovo, noi abbiamo scelto quello piu’ semplice e racchiuso in due parole: “Buon Anno”.

A tutti i nostri lettori, con la segreta speranza di averli spesso accontenati, auguriamo con sincerita’ un felice anno 2018 nel corso del quale sicuramente saranno realizzati tuti i sogni ancora in sospeso.

Ieri sera Piazza Amendola a Salerno era gremita di gente disposta a divertirsi ma anche a credere che l’anno nuovo portera’ ad ognuno di loro tutto il bene possibile. Tra l’altro non c’e’ stato il drone che l’anno scorso ando’ a cadere sul tetto del Teatro Verdi scansando fortunatamente la folla festeggiante, e questo e’ un altro buon segno.

Sicuramente ieri sera non c’erano i 50mila annunciati con grandi titoli anche dai quotidiani che dovrebbero essere piu’ cauti nell’eclatare le notizie, le cifre e i dati diramati dal Comune (e per esso dal governatore !!); lo ripeto all’infinito che in Piazza Amendola (considerate le dimensioni della piazza e gli enormi spazi occupati dal grande palco) non riescono ad entrare piu’ di qualche migliaio di persone; del resto 50mila sono troppi anche per l’intera Salerno. E non tanto come visitatori esterni che in 50mila non sono mai arrivati in citta’, ma non ci vanno neppure se a scendere in piazza fossero soltanto cittadini residenti. Salerno non ha gli spazi per contenere un simile afflusso di persone. Non solo andrebbe in tilt tutta la citta’, ma la stessa rimarrebbe ferita per  molto tempo.

Il resto e’ soltanto cronaca di uno spettacolo certamente ben fatto ma alrettanto  certamente non esaltante o unico nel suo genere.

Le prospettive e le aspettative per Salerno nell’anno 2018 sono numerose e tutte in attesa di risposte soprattutto dalla classe politica, una classe politica che tranne insensate dichiarazioni apodittiche non riesce a risolvere niente. Al suo interno c’e’ qualche tentativo di reazione all’immobilismo e di rinnovamento della missione politica nella sua interezza e non soltanto nei nominativi che pure vanno drasticamente cambiati.

Fra tre mesi Salerno ha la possibilita’ di mandare a casa tutta la deputazione parlamentare dell’intera provincia per aprire ai giovani che meritano ed hanno il diritto/dovere di impegnarsi nell’esercizio della cosa pubblica. Avra’ la forza di farlo ? Io ne dubito, ma la storia della  politica ci insegna che tutto e’ sempre possibile.

Anche il modo di fare impresa e di fare industria dovrebbe cambiare, non si puo’ continuare in eterno ad avere una classe imprenditoriale/industriale che vivacchia all’ombra della politica e degli appalti pubblici che la politica e’ ancora in grado di elargire a quelli che piu’ degli altri o meglio degli altri si piegano al potere del kaimano di turno. Ci vorrebbe una classe imprenditoriale/industriale capace di essere indipendente dalle strategie politiche, in grado anzi di dettare i tempi e le scelte progettuali e non di screditare gli avversari rei di chiedere una giusta sponsorizzazione per il loro progetto politico; e’ accaduto durante le ultime amministrative e credo accadra’ ancora.

Anche lo sport dovrebbe sganciarsi dalla politica per assumere una veste di assoluta indipendenza; a Salerno non e’ mai accaduto e chiunque investe nello sport e sui giovani lo fa soltanto se dall’altro lato ci sono dei lucrosi ritorni che la politica dovrebbe saper assicurare.

E, infine, c’e’ la gente, quella comune e quella di un certo ceto sociale; un po’ tutti dovrebbero rinunciare ai singoli e non indispensabili privilegi per fare fronte comune ad una situazione di degrado che, se non ancora molto percepibile, e’ in agguato e pronta ad esplodere in ogni settore della vita associativa quotidiana.

1 Commento

  1. Qùale uno dei tanti lettori di questo interessante e godibile quotidiano ringrazio per gli auguri e ricambio un proficuo 2018 a lei e a tutta la redazione.

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