Fonderie Pisano: la battaglia di Buccino e lo scontro tra Parisi e De Luca … e Picarone dov’è ?

Aldo Bianchini

 

BUCCINO – Leggo da Il Mattino di sabato 12 maggio 2018: “Fonderie, Buccino sfida l’Asi – Stop al bando per l’impianto – il Comune non si ferma – la gara è ormai inutile”. Dopo il titolo e l’occhiello, è utile rileggere insieme l’attacco dell’articolo molto ben fatto ed altrettanto esplicativo della giornalista Margherita Siani: “Il Comune di Buccino chiede l’annullamento del bando pubblico emanato sulla propria area industriale dal consorzio Asi. Chiede di annullare la messa a bando dei lotti ricadenti nell’area buccinese e in uno di questi è pervenuta la richiesta da parte delle Fonderie Pisano di insediarsi, quello della Metalli e Derivati, il lotto più ampio di tutti. La formale richiesta è stata avanzata con una nota formale inviata al Consorzio industriale per effetto della variante al Puc, che trasforma l’area in agro alimentare. Indipendentemente dalla presenza della richiesta dei Pisano, tuttavia, il bando non potrebbe essere concretizzato perché non vi è la previsione di insediamento della tipologia di impresa prescelta. Si rischia così di far saltare completamente anche la stessa apertura delle buste in cui sono contenute le proposte tecniche ed amministrative dei Pisano sul progetto di delocalizzazione delle fonderie”.

Insomma tutto e niente; la questione che la politica regionale aveva astutamente cercato di far ricadere sulle determinazioni locali rimbalza pesantemente sull’Asi che altro non è se non una promanazione della “longa manu” della politica regionale e specificamente del governatore Vincenzo De Luca che grazie o a causa alla oggettiva abilità del sindaco di Buccino, Nicola Parisi, si ritrova tra le mani una patata bollentissima che il figlio Piero con il suo intervento sulle Fonderie Pisano non si è accorto di aver complicato di più  quando ha incautamente sostenuto che senza l’assenso delle popolazioni locali non ci può essere  insediamento.

E il piatto è servito; e nella fattispecie non si tratta di un piatto pieno di frittura di pesci ma di problemi non facilmente gestibili se non addirittura indigeribili.

A meno di pensare che la politica regionale sia stata così abile di consigliare da un lato i Pisano di inoltrare domanda per l’insediamento di Buccino e dall’altro di suggerire a Parisi di farsi spalleggiare prima da tutti (Comuni viciniori, Parco, Associazioni, ecc.) per poi passare alla fase di contrasto con il passaggio in autotutela della variazione del PUC e chiedere all’ASI l’annullamento della gara per l’assegnazione dei lotti, sul terreno resta l’unico vero problema di questa lunga e complessa vicenda che non mette in condizioni nessuno di conoscere (tranne la magistratura) le reali e progettate intenzioni dei responsabili delle fonderie per la delocalizzazione prima e per la costruzione di uno stabilimento modernissimo ed altamente tecnologizzato e sicuro per tutti, sia per l’ambiente che per le persone, semmai ci fosse qualche rischio per entrambi. Ne sapremo qualcosa di più forse a dicembre quando il riesame dovrà pronunciarsi sul ricorso della Procura contro la decisione del Tar di riaprire lo stabilimento. Come dire che tutti devono continuare a parlare a vuoto senza sapere cosa è realmente contenuto nelle carte delle fonderie che nessuno sembra voler leggere accuratamente.

Sul piano squisitamente politico-locale la battaglia quasi personale del sindaco di Buccino non fa una grinza, ha tutto il diritto di occuparsi delle cose inerenti la sua comunità; ne avrebbe forse anche il dovere se riuscisse anche lui a conoscere tutte le linee di pensiero scientifico in materia e, soprattutto, il contenuto delle carte che per il momento è noto soltanto ai magistrati ed anche ai difensori dell’associazione Salute e Vita che porta avanti una guerra di parole da alcuni anni.

La patata bollente, dicevo, adesso ritorna tutta per intero nelle mani non dell’Asi (custode e gestore del sito industriale buccinese) che non comanda niente ma direttamente del governatore De Luca che sarà costretto, grazie anche alle chiacchiere del figlio deputato, ad uscire allo scoperto; e non ci saranno più scuse che tengono. E questo sicuramente De Luca non lo voleva ma Parisi gliela rispedita calda calda. Sarà scontro ?, chissà.

Ma il problema è anche un altro, ed è forse il vero problema. Da un lato il sindaco di Buccino si impegna contro le Fonderie come un paladino della legalità ambientale e dall’ altro dimentica e tace sul fatto che probabilmente nel sito industriale in cui non vorrebbe far entrare un’industria “pulita” potrebbe esserci addirittura la presenza di scorie radioattive interrate (come da denuncia di Gregorio Fiscina) da accertare e l’attività ad alto tasso di inquinamento come l’allevamento di suini già accertata e visibile, per non parlare della pericolosa lavorazione del percolato. Insomma se si è ambientalisti lo si è fino in fondo, o no.

E Picarone ? Da un po’ vado dicendo che Picarone, figlio di un ex dipendente delle Fonderie Pisano, potrebbe chiarire definitivamente la questione della salute dei lavoratori e conseguentemente dei cittadini. Ma questo lo vedremo nel prossimo articolo.

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