CONSORZIO di BONIFICA: i sindaci frenano Beniamino con la “legge del quattro” !!

 

 

Aldo Bianchini

 

VALLO di DIANO – Il primo round è fallito, la classe politica valdianese ha fatto letteralmente saltare il “tavolo tecnico” ispirato da Beniamino Curcio (presidente del Consorzio di Bonifica Integrale del Vallo di Diano e Tanagro) e finalizzato allo studio di tutte le problematiche legate al fiume Calore-Tanagro con l’intento di ricercare, proporre ed attuare le possibili soluzioni; un tavolo che non dovrebbe dividere ma al contrario unire e cementare tutti i sindaci del comprensorio per mettere insieme le forze e le risorse necessarie.

Quelli delle esondazioni, degli allagamenti, della manutenzione ordinaria e straordinaria, del controllo della vegetazione spondale e degli interventi puntuali di ripristino e di somma urgenza non sono uno scherzo intorno ai quali ci si può trastullare più di tanto per cercare di fare “politica spocchiosa e indecorosa” sulla pelle della gente; perché se è vero come è vero (meno male !!) che non accade quasi mai niente di grave, va sempre a finire che all’improvviso arriva la tragedia perfetta e tutti a gridare contro i responsabili che sono sempre gli altri.

Ma è necessario andare con ordine per capire meglio il fallimento del primo round del “tavolo tecnico per il fiume Calore-Tanagro”; il presidente del Consorzio in data 13 febbraio 2019, per dare corpo e sostanza ai proclami annunciati subito dopo la sua elezione a presidente ha scritto a tutti gli organismi interessati; dal governatore e dal vice governatore della Regione, all’assessore regionale Corrado Matera, al Prefetto di Salerno, all’autorità di distretto idrografico dell’appennino meridionale, alla direzione generale per l’ambiente della regione, al dipartimento delle politiche territoriali della regione, al genio civile di Salerno, alla provincia di Salerno, al Parco Nazionale, alla riserva naturale foce sele tanagro, alla comunità montana del Vallo ed ai sindaci dei seguenti comuni: Sala Consilina, Padula, Montesano SM, Casalbuono, Buonabitacolo, Sanza, Sassano, Monte San Giacomo, Teggiano, San Rufo, San Pietro al Tanagro, Sant’Arsenio, Polla e Atena Lucana.

Gli inviti a partecipare alla costruzione del “tavolo tecnico” non sono stati diramati a casaccio ma hanno raggiunto tutti i personaggi e le istituzioni che, comunque, potrebbero essere chiamati a rispondere per la parte della loro responsabilità in caso di disastro ambientale.

In tutto ben 26 inviti mirati che hanno prodotto un risultato assolutamente indecoroso non solo per il tema trattato ma per il rispetto che si deve e che la politica deve alle esigenze di sicurezza di tutti quelli, e sono tanti, che si sentono minacciati dalla pericolosità del fiume Calore-Tanagro che ogni anno invia segnali ben precisi di abbassamento dei livelli di attenzione che tale corso d’acqua merita; il risultato si è tradotto nella presenza di quattro sindaci soltanto su quattordici invitati (Raffaele Accetta, Tommaso Pellegrino, Luigi Vertucci e Giuseppe Rinaldi) con l’aggiunta dell’assessore alla cultura del Comune di Sala Consilina (comune che in passato ha registrato molti danni per le esondazioni) arch. Gelsomina Lombardi che era lì “anche” (e sottolineo anche) perché alla conferenza dei sindaci erano stati invitati alcuni studenti del Liceo Pisacane di Padula che hanno dovuto prendere atto dell’ennesima figura da quattro soldi di molti amministratori; assessore Lombardi che se da un lato aveva tutte le carte in regola per parlare dell’argomento in quanto architetto, dall’altro appare poco opportuno che rappresentasse il sindaco di Sala Consilina, città capofila del comprensorio, che non poteva e non doveva mancare. Anzi il buon Francesco Cavallone avrebbe fatto una figurona se all’incontro (in considerazione dell’importanza degli argomenti da trattare) si fosse presentato “anche” con l’assessore alla cultura nonché architetto. Purtroppo così non è stato; è vero che il sindaco di Sala Consilina è alle prese con problemi elettorali interni al PD, ma la cosa non giustifica affatto la sua assenza.

Dunque un round fallito, come dicevo; e pensare  che il presidente della C.M. e sindaco di Monte S.Giacomo, Raffaele Accetta, aveva avuto l’ottima idea di abbinare la conferenza alla presenza degli studenti del Liceo Pisacane per trasferire anche ai giovani il messaggio di “partecipazione culturale” ad eventi (gestione amministrativa e problemi di sicurezza) che riguardano tutti i cittadini valdianesi; e il presidente Accetta farebbe ancora meglio ad invitare, alla prossima riunione, una rappresentanza di tutte le scuole superiori del Vallo di Diano per dare decisamente più senso al “tavolo tecnico” tenacemente voluto da Beniamino Curcio che, senza dubbio non molla e si accinge a scrivere in queste ore a tutti i sindaci per l’adozione, almeno, di una delibera di “sostegno e condivisione” dell’iniziativa promossa dal Consorzio prima ancora che da se stesso. Insomma, come dire che Curcio non ci sta a farsi mettere la museruola da nessuno, da uomo libero sente che è il momento di schiacciare il piede sull’acceleratore.

Soltanto ipotesi e belle promesse ?, non è dato di sapere quali considerazioni hanno espresso i ragazzi sull’ennesima debacle della politica valdianese che non smette di smentire se stessa anche di fronte ai giovani che dovranno rappresentare le classi dirigenti del futuro. Insomma, alla fine, se nel salone della Comunità Montana, venerdì pomeriggio 1 marzo 2019, non ci fossero stati gli studenti del Pisacane con alcuni docenti, i quattro sindaci, l’assessore di Sala Consilina, l’ingegnere Emilio Brunetti della deputazione amministrativa del Consorzio e il presidente Beniamino Curcio, i presenti se la sarebbero suonata e cantata da soli. Come sempre, come tante volte, purtroppo, è accaduto nel Vallo di Diano con una classe politica ormai alla frutta.

Cosa dire in chiusura; che al di là dell’amaro in bocca questa situazione di “degrado politico” fa emergere almeno una considerazione di fondo: nel Vallo di Diano appena qualcuno si distingue per l’azione politica e amministrativo/istituzionale tutti gli altri (o quasi !!) gli danno addosso dando vita ad una gara destabilizzatrice; guai ad emergere ed a proporre soluzioni per il territorio. Ed a Beniamino Curcio sta accadendo, pari pari, la stessa cosa; c’è da sperare soltanto che non molli e vada avanti per la sua strada.

Un sindaco del Vallo di Diano mi ha suggerito di scrivere che “purtroppo sulle cose serie svolazzano tutti, quando poi accadono i disastri si va alla ricerca dei capri espiatori che a quel punto non servono a niente”.

Sembra che nel Vallo di Diano la mania dei tavoli tecnici sia stata subito sostituita dalla “legge del quattro”; per il tavolo tecnico sulla sanità quattro sindaci e per quello sul Tanagro altri quattro, con la considerazione di fondo che un solo sindaco ha partecipato ad entrambi i tavoli, Raffaele Accetta, e questo la dice tutta nel senso che se per Accetta è un fatto positivo, per tutti gli altri è assolutamente negativo.

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