CRISI: governo in sella … tutto risolto o sarà catastrofe ?

 

Aldo Bianchini

 

Giuseppe Conte al Quirinale per l'accettazione dell'incarico di Presidente del Consiglio dei Ministri

SALERNO – Nei giorni cruciali della crisi politica del governo del Paese il mio amico M.I. mi ha inviato una sua considerazione sullo stato del degrado politico in un Paese che avrebbe bisogno di ben altro per risorgere dalle sue stesse ceneri.

Aldo, vedo i TG e penso. Che schifo! Tutto ruota sulle poltrone (“Fico va bene, Conte no!” PD, e così via), e non sulla sostanza dei veri problemi: (v. i 20 punti dei 5⭐, poi diventati 28), tanto per fare un esempio. È che questo nostro popolo (quello non coinvolto, deluso e lavoratore) è troppo buono (o fesso). Altrimenti dovrebbe scavare non le fosse, ma fare ecatombe di certa parte abbondante della classe politica ciarlatana ed arrivista, snob ed arrogante, strafottente e disinvolta nel nascondere tra le sue scarne maglie un’ignoranza ed una improvvisazione dilaganti del dire e del pensare (che in realtà è puro e solo menefreghismo dilettantistico dei problemi del popolo a dir loro da loro stessi ‘rappresentato’) e così benevolmente ostentate. Tanto per fare scena; alla Razzi, per esemplificare. 350 posti di parlamentare da eliminare sono molti? Forse, o forse no. Il ‘povero’ Razzi (l’unico in fondo, ad esporsi veramente) insegna! Sui 20 punti programmatici grillini bisogna confrontarsi. Non per filo proselitismo stellato, ma per i contenuti politico-economici oggettivamente sostanziali e ambiti, ambiti perché sostanziali, se non STELLARI, in un Paese divorato da centri di potere innominabili e contrari al benessere veramente sociale e popolare”.

Dopo questa attenta riflessione del mio amico, che raccoglie probabilmente lo sfogo di decine di milioni di italiani, ci sarebbe veramente ben poco da aggiungere. Invece come spesso accade c’è sempre qualcosa d’altro da aggiungere soprattutto per il modo con cui i grandi media hanno accolto la notizia dell’accordo di governo e il modo con cui la stanno diffondendo, quasi in maniera subdola e remissiva di fronte alla sinistra ritornata inaspettatamente al potere.

Per non dare adito a fraintendimenti preciso, per l’ennesima volta, che io sono da sempre socialista e che ho sempre votato a sinistra; ma non ho mai dato per scontato che tutte le ragioni, tutte le cose buone, tutta la cultura, fossero depositate soltanto a sinistra. Insomma ho sempre cercato di ragionare, di dialogare con tutti per capirne di più.

In quest’ottica mi viene spontaneo dare perfettamente ragione a Matteo Salvini quando dichiara che sarebbe successa la fine del mondo se Trump avesse fatto su Salvini la stessa affermazione fatta invece su Conte.

Il presidente Giuseppe Conte con ilo presidente Usa Donald Trump

E come dare torto alla gente comune che segue i maggiori TG del Paese che sembrano, improvvisamente, allineati (compreso il TG/5) sul fatto che come d’incanto ed all’improvviso tutto sembra risolto.

Finanche Mario Monti inneggia a Paolo Gentiloni come commissario europeo ed alla stessa Europa che, secondo lui, avrebbe già accolto sotto la sua protezione il nostro Paese.

Insomma sta accadendo qualcosa di veramente storico per non dire epocale; siamo in presenza di un consenso mediatico senza precedenti, un consenso che neppure Matteo Renzi seppe ottenere con la sua rivoluzionaria rottamazione e la conseguente ascesa al governo nazionale.

E’ il consenso che la sinistra, di riffa o di raffa, riesce sempre a coagulare intorno alle sue molteplici forme di azione politica e/o di governo; di certo nelle loro fila c’è gente molto più esperta e navigata rispetto ad una classe politica di destra che realmente non è mai stata al potere negli ultimi 80 anni e che quando, per brevi periodi, c’è stata non è mai riuscita a raccogliere intorno a se la filiera di potere che partendo dalla Presidenza della Repubblica arriva fino ai consigli comunali più piccoli e sperduti. La destra quando è stata chiamata al potere ha sempre dovuto lottare contro l’establishment che altro non è se non la concentrazione del potere economico con quello politico; una somma di poteri che determinano conseguenze politiche-giudiziarie-legislative ed amministrative anche senza avere necessariamente la maggioranza parlamentare del Paese.

E non c’è stato niente da fare neppure quando la sinistra ha dato esemplarmente prova di incapacità governativa, difatti nonostante le paurose debacle la sinistra ha trovato sempre le stampelle giuste nell’establishment che l’ha sorretta nei momenti più difficili della sua storia.

Del resto nessuno può pensare di andare contro il potere economico senza conseguenze drammatiche e devastanti; il potere economico ha spostato anche gli equilibri mondiali, figurarsi cosa è in grado di fare contro una destra poco manovriera, debole ed anche insipiente.

La cosa più incredibilmente strana è l’atteggiamento di Trump che dopo aver subito dall’establishment del suo Paese tutto e il contrario di tutto si sta stranamente comportando proprio come i suoi avversari, plaudendo, a sorpresa, la riproposizione di Giuseppe Conte come primo ministro del nostro Paese. Cosa mai accaduta prima.

Non c’è una testata giornalistica che non dia addosso a Salvini tacciandolo addirittura di incapacità politica per aver commesso errori imperdonabili nella strategia per la conquista del potere.

Ma se davvero Salvini ha sbagliato, dove sta l’errore ?

Sta semplicemente nel fatto che la destra di oggi, quella di Salvini per intenderci, ha troppo frontalmente sfidato l’establishment nazionale, europeo e mondiale senza avere la forza necessaria per farlo; e quando si è reso conto, perché si è reso conto, che stava forse per affogare definitivamente (anche in seguito alla posizione assunta dai suoi alleati storici europei, dall’ungherese Viktor Orbàn alla francese Marine Le Pen) ha preferito mollare per salvare il salvabile e sperare di contare nuovamente sul consenso degli elettori (quando si voterà !) per ritornare a galla. Anche perché ci sarà sempre qualche nave carica di migranti in giro per il Mediterraneo.

Luigi Di Maio - Matteo Salvini - Giuseppe Conte

E poi c’è un altro grande pregio della sinistra; quello di far passare per tentativo autoritario la richiesta di elezioni da parte della destra  e di far apparire normalissimo il fatto di negare le elezioni da parte della sinistra, con la scusa della democrazia parlamentare (in Inghilterra siamo alla terza elezione in quattro anni) che non promana la tanto vituperata “puzza di regime”.

Oggi il Parlamento italiano voterà la fiducia al “governo Conte bis”; c’è solo da sperare che innanzitutto sia almeno una dimostrazione di democrazia corretta; per la risoluzione dei problemi è meglio non parlare ed attendere tempi migliori.

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