il Quotidiano di Salerno

direttore: Aldo Bianchini

Coronavirus: i consigli di Giuseppe Colucci di Sala Consilina

 

 

La redazione

 

dr. Giuseppe Colucci

SALERNO – Riceviamo e volentieri pubblichiamo una sorta di decalogo di consigli per l’uso contro il Coronavirus; ringraziamo, ovviamente, per la collaborazione offerta dal dr. Giuseppe Colucci, commercialista e già sindaco di Sala Consilina, uno dei paesi “zona rossa” della provincia di Salerno:

 

 

Copio ed incollo il post di un mio caro amico medico di Napoli:

“Forse a non tutti è chiaro come funzionano le cose, per lo meno qui da noi. I positivi al covid con poca o scarsa sintomatologia sono solo quei pochi privilegiati che hanno fatto il tampone e appartengono alle categorie di politico o calciatore. Tutti gli altri comuni mortali (compresi i medici) se presentano sintomi di sospetta infezione da coronavirus vieni messo in quarantena cautelativa. Ora, se hai un buon sistema immunitario, te la sbrighi da solo. Guarisci, ma non hai comunque la certezza di aver contratto il virus, poiché il tampone non l’hai mai fatto. Se sfortunatamente le tue condizioni peggiorano è possibile che dopo più di una settimana vieni ricoverato, quando le tue condizioni sono ormai critiche, pronto per essere intubato”.

Orbene nel Vallo di Diano, con oltre 120 casi certi e 14 decessi, stiamo vivendo una situazione paradossale:

  1. 1. E’ difficile testare in tempo utile la condizione di positività, nonostante l’impegno dei medici, paramedici, delle strutture sanitarie e delle forze dell’ordine impiegate, per cui il rischio del contagio è sempre presente e le persone contagiate non possono essere curate prima che si aggravino;
  2. 2. da un lato Ie ordinanze del Presidente della Regione Campania, con le quali Sala Consilina, Caggiano, Polla, Atena Lucana e Auletta sono stati dichiarati “zona rossa” in quarantena, hanno ridotto il rischio del contagio;
  3. 3. dall’altro le ordinanze hanno comportato una esclusione sociale nonché economica di tali comuni, tanto che alcuni Sindaci di comuni limitrofi hanno vietato gli spostamenti dei propri cittadini anche per recarsi al lavoro, ed altri hanno vietato addirittura la consegna delle merci;
  4. 4. anche se le ordinanze regionali hanno prodotto un effetto positivo, non hanno l’efficacia delle misure previste dalle leggi nazionali, che prevedono misure straordinarie a favore dei “comuni rossi” individuati dal D.P.C.M. dell’11 marzo 2020.

 

Ci troviamo ad affrontare una crisi senza precedenti, quasi una “tempesta perfetta”, Coronavirus e Recessione:

  1. 1. Emergenza sanitaria nel Vallo di Diano, che attualmente conta oltre 120 contagi, di cui 69 a Sala Consilina, 14 decessi, di cui 9 a Sala Consilina.
  2. 2. Emergenza economica per le aziende che, per molte di esse, non vi saranno le condizioni per la continuità dell’attività.
  3. 3. L’attuale recessione economica può divenire ancor peggio depressione, cioè la crisi diviene strutturale, dalla quale ci vorranno anni per uscirne.
  4. 4. Emergenza economica per i Comuni, che dovranno affrontare la difficoltà nell’erogazione dei servizi con la carenza di risorse, determinata dal mancato incasso dei tributi locali.
  5. 5. Difficoltà economiche per tanti cittadini, senza lavoro o che hanno perso il lavoro, in attesa della cassa integrazione oppure degli aiuti del Comune oppure dei familiari o amici.

 

Alla fine dell’emergenza sanitaria, speriamo presto, la ripresa economica sarà molto lenta e rischiamo di trovarci di fronte a problemi insormontabili:

a) unico ospedale di Polla al collasso con grandi difficoltà a gestire la normale attività “in tempo di pace” e nessun altro presidio sanitario a supporto, anche in considerazione che l’emergenza sanitaria non finirà a breve;

b) molte aziende non saranno in condizione di riaprire l’attività, per cui bisogna pensare alla ricostruzione più che alla ripresa economica;

c) aumento della disoccupazione e dello stato di indigenza di molti cittadini.

 

Fortunatamente assistiamo ad una gara di sostegno e donazioni da parte di aziende, cittadini, associazioni ed alle singole richieste di riapertura dell’ospedale di Sant’Arsenio da parte di associazioni, cittadini, del Sindaco di Sant’Arsenio, del Presidente del Parco.

Tante richieste e iniziative isolate sono pregevoli, ma non hanno la forza di indurre la Regione ed il Governo a sentire le nostre ragioni.

Per avere ascolto è necessario la decisione unitaria di tutti i Sindaci del Vallo di Diano, massima espressione del governo locale, che non può essere disattesa dalla Regione e dal Governo.

 

Con tutto il rispetto dei Sindaci, e nella consapevolezza delle difficoltà della situazione che stanno gestendo, in quanto sono impegnati nel lavoro quotidiano e pressati dalle “richieste legittime dei cittadini bisognosi”, a mio modesto parere bisogna attivare un tavolo di crisi permanente, mediante riunioni in videoconferenza, con decisioni unanimi ed immediate, per far arrivare la voce unitaria del territorio al Presidente della Regione Campania ed al Presidente del Consiglio dei Ministri, in merito a:

  1. 1. Riapertura dell’ospedale di Sant’Arsenio, quale Centro-Covid19 e potenziamento dell’ospedale di Polla, con dotazione delle attrezzature necessarie e di ulteriore personale medico e paramedico, sia proveniente dalla Regione Campania (piano assunzione di 7.600 tra medici e infermieri) sia utilizzando i medici volontari di altre nazioni (Albania, Cina, Cuba, ecc.). La riapertura dell’Ospedale di Sant’’Arsenio, oltre a prevenire e curare tutti gli affetti da coronavirus, rimarrà una struttura aperta e funzionante sul territorio, che sarà necessaria anche dopo la fine dell’emergenza.
  2. 2. Inserimento dei Comuni del Vallo di Diano in quarantena in apposito D.P.C.M. emanato dal Governo, con il quale vengano previste le stesse misure dei “Comuni rossi” del Nord: strutture sanitarie, personale medico e paramedico, contributi diretti ai cittadini, agevolazioni finanziarie, tributarie e contributive per le aziende.
  3. 3. Inclusione del Vallo di Diano nella Z.E.S. (Zona Economica Speciale), che prevede agevolazioni finanziarie, tributarie e semplificazioni amministrative per le aziende utili per la ripresa economica.
  4. 4. Accelerazione dell’utilizzo delle risorse destinate alla “APQ Strategia Nazionale delle Aree Interne Vallo di Diano”, che ha una dotazione finanziaria di € 17.703.369,00 e può essere utilizzata anche per il necessario sostegno alle imprese, sia nella fase attuale sia nella fase successiva della ”ripresa”.

 

In questa fase ognuno deve fare la sua parte, Enti Pubblici, Enti Privati, Aziende, Imprenditori, Professionisti, Associazioni, Organi di stampa ed informazione, Ordini professionali (in primis l’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili al quale sono iscritto), con azioni mirate, ma soprattutto coordinate a raggiungere lo stesso obiettivo, cioè la salute di tutti.

 

Viste le attuali difficoltà logistiche, può essere utile organizzare una video conferenza del tavolo di crisi tra tutti i Sindaci, usando appositi programmi, tipo ZOOM (scaricabile da Internet ed utilizzato anche dalle scuole primarie per la didattica a distanza).

In tal modo i Sindaci potranno far pervenire alla Regione ed al Governo le istanze del territorio con la forza dell’unità, potranno infondere maggior serenità ai cittadini e, nello stesso tempo, potranno coinvolgere tutti, dando un segnale concreto di appartenenza alla tanto acclamata “Città Vallo”.

 

Mi permetto di suggerire agli organi di stampa di organizzare le videoconferenze (anche a tema) che, vantando validi Professionisti dell’Informazione, potranno farlo in brevissimo tempo, agevolando il compito ai Sindaci, che non potranno altro che gradire tale iniziativa.

Buona Vita a tutti

Giuseppe Colucci

1 Commento

  1. credo che siano da condividere le linee-guida,8 ben articolate da Peppino. I sindaci e gli altri soggetti coinvolti le facciano proprie senza indugiare, perché eventi negativi e massimamente dannosi incombono.Spesso ho partecipato a riunioni dei sindaci delle zone costiere a Sapri e Palinuro per problemi comuni e vi assicuro che alla fine trovano una intesa nonostante la diversa appartenenza partitica

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