Il ‘’Maestrone’’ Francesco Guccini, l’artigiano delle note, cantautore, attore e scrittore di successo. Festeggia il 14 giugno il suo ottantesimo compleanno

 

 

Dr. Pietro Cusati

(giurista-giornalista)

 

Francesco Guccini "Il maestrone"

Modena, 13 giugno 2020 – In quarant’anni di carriera oltre cinquecento concerti dal vivo, Francesco Guccini ,nato a Modena il 14 giugno 1940, cantautore  e con una vocazione di cantastorie,attore,scrittore di successo.  Fra i più rappresentativi e popolari cantautori italiani, ha composto brani che sono espressione di impegno sociale oltre che artistico,il suo debutto ufficiale risale al 1967 con LP Folk beat n.1 , una carriera quarantennale ha pubblicato oltre venti album di canzoni,si è ritirato dalla scena musicale e scrive libri  da decenni. Sporadicamente anche attore, autore di colonne sonore e di fumetti ed è autore di canzoni per altri interpreti. È  uno degli esponenti di spicco della scuola dei cantautori italiani, i testi dei suoi brani vengono spesso assimilati a componimenti poetici.

Ha fatto l’insegnante per una vita ma anche  il cronista alla Gazzetta di Modena e il pubblicitario, nel mondo della musica  è entrato con atteggiamento riluttante prima come autore, per Caterina Caselli e soprattutto per i gruppi Beat, Equipe 84 e Nomadi, che hanno portato al successo “Auschwitz”, “Per fare un uomo”, “Dio è morto”, “Noi non ci saremo”.Sono tante le sue canzoni che sono diventate degli inni collettivi: “La locomotiva”, “Piccola città”, “Il vecchio e il bambino”, “Vedi cara”, “Incontro”, “Autogrill”, “Canzone per un amica”, “Cirano”, “L’avvelenata” e tante altre ancora .Come scrittore ha pubblicato ventiquattro volumi ,con ‘’Tralummescuro’’ è finalista del premio Campiello,otto libri scritti a quattro mani con Loriano Macchiavelli. Guccini dice di sentirsi un umile artigiano e con la sua musica è riuscito a coinvolgere più generazioni,con i suoi versi affronta temi che fanno riflettere come  in ‘’Addio’’,canzoni esistenziali mai politiche. ‘’Quattro stracci’’,brano del 1996,’’ognuno invecchi come gli pare, ma non raccontare a me che cos’è la libertà’’. Autore  soprattutto di romanzi e nel 1992 ha vinto il Premio Montale . Il salto artistico avvenne  nel  1972 con Radici che contiene alcune delle sue canzoni più conosciute,la locomotiva, canzone tratta da una vicenda reale, in cui Guccini affronta il tema dell’uguaglianza, della giustizia sociale e della libertà, ricalcando lo stile di autori di musica anarchica di fine Ottocento.  Francesco Guccini ha  festeggiato con una settimana di anticipo, il suo ottantesimo compleanno che cade il 14 giugno. In barba a ogni scaramanzia. Con un evento social online  si è collegato in diretta dalla sua casa di Pavana ed hanno partecipato Luciano Ligabue e il Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini ,il Sindaco di Modena,Gian Carlo Muzzarelli. Il primo cittadino modenese ha sottolineato : “Porto un saluto non solo mio, ma di tutta la nostra comunità. La canzone è emozione e tu hai fatto emozionare tanti, tutti noi per lunghissimo tempo. Per questo ti ringraziamo. La vita è più vera, a parer mio, se accompagnata dalle emozioni”. La diretta Facebook è proseguita con il dialogo tra Guccini, Antonio Franchini ,direttore editoriale di Giunti, casa editrice del libro in uscita di Guccini e Alberto Bertoni,  poeta modenese. Il presidente della Regione Emilia -Romagna Stefano Bonaccini : “Sono un po’ emozionato  la storia di Francesco Guccini e Luciano Ligabue, il loro contributo alla musica italiana sono memorabili. Sono simbolo di una terra dalle radici e dai valori forti, importanti e mai banali. Io sono cresciuto con le loro canzoni”.

 

 

 

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