IL TAGLIO DELL’IVA: Il Governatore di Bankitalia Ignazio Visco «Serve una riforma complessiva» e ricorda che a causa di evasione fiscale, illegalità e criminalità, «il carico fiscale è molto pesante per chi le tasse le paga».

 

Dr. Pietro Cusati (giurista-giornalista)

Prof. Dr. Ignazio Visco - governatore Banca d'Italia

Roma , 23 giugno 2020 .Non sappiamo come e quanto l’esperienza della pandemia finirà per modificare i nostri comportamenti, le abitudini di consumo, l’allocazione del possibile aumento del risparmio precauzionale.  Il principale problema della nostra economia è, da oltre 20 anni, quello della bassa crescita. E’ in aumento il disagio e la disuguaglianza sociale , “esagerato confrontare la pandemia con una guerra.” Il  taglio dell’Iva è una misura  costosa. Il premier Giuseppe Conte ha fatto prima l’annuncio e poi aggiusta il tiro e parla di «lieve intervento momentaneo», anche perché riconosce che la misura «costa moltissimo». Il taglio anche solo di un punto peserebbe sulle casse dello Stato oltre 4 miliardi, se dal 22 al 21%, quasi 3 miliardi dal 10 al 9%.Sulla riforma del fisco “serve una visione complessiva” e “non imposta per imposta”, ha affermato il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, intervenendo  in merito alle ipotesi di calo Iva. Visco ha sottolineato come “è una vecchia storia” ma attuale, il tema della “grande dimensione dell’evasione, dell’illegalità e della criminalità organizzata”. Questo “si trasforma in un carico fiscale molto pesante per chi le tasse le paga”. Sul lato della spesa il governatore ha ricordato come si tratti di un “livello che più o meno è quello che si attende da un paese che ha uno stato sociale come il nostro”.Quello che serve, secondo Visco, «è una riforma molto ampia del fisco» con «una visione complessiva» e «non imposta per imposta». Il Governatore di Bankitalia , invita ad allargare la prospettiva. Perché se la crisi post Covid-19 genera un clima di incertezza, «non vuole dire che non dobbiamo fare niente», piuttosto, per affrontarla, «serve un piano ben costruito», che significa non pensare «solo al breve termine», ma «capire come costruire un programma per il futuro».Una riforma «complessiva»che parte dalla semplificazione per arrivare «ad una buona burocrazia»che serve ad avere «una Pubblica amministrazione in grado di rispondere alle esigenze e una giustizia veloce». E poi c’è la battaglia contro l’evasione fiscale, «vecchia storia», lo riconosce Visco, ma resta «la grande dimensione dell’evasione, dell’illegalità e della criminalità organizzata: con il carico fiscale molto pesante su chi paga le tasse». E «un programma per il futuro» va pensato anche in funzione dei fondi europei che, sottolinea ancora Visco, «devono essere spesi bene, in infrastrutture e progetti utili», e non «persi in rivoli: il nostro Paese deve avere la capacità di spenderli». Si procede «per scenari possibili» dice il governatore, proprio a causa dell’incertezza «che non consente di fare previsioni ragionevoli», anche se conferma la previsione della «caduta del Pil attorno al 10%non soltanto in Italia». Prefigurare quali saranno i nuovi “equilibri” o la nuova “normalità” che si andranno determinando è molto difficile.  Questa elevata incertezza non deve però costituire una scusa per non agire. È, al contrario, una ragione ulteriore per rafforzare da subito l’economia e per muoversi lungo un disegno organico di riforme, che per molti aspetti è già stato tracciato. Due settimane fa, nelle Considerazioni finali che accompagnano la Relazione annuale della Banca d’Italia, Il Governatore Ignazio Visco ricordava le parole pronunciate da Keynes 80 anni fa, quando suggeriva possibili modi di affrontare, sul piano economico, le difficoltà di una grande guerra. In sostanza il pensiero di Keynes era che la migliore strategia per il breve termine è quella di mettere a punto un buon piano per il medio-lungo periodo ,lo stesso Keynes che a chi suggeriva di aspettare il naturale operare delle forze di mercato rispondeva che “nel lungo periodo saremo tutti morti”. E’ importante ,quindi, per l’economia muoversi non solo per il breve ma anche per il medio e lungo periodo con un piano ben costruito per il futuro.Davanti alla sfida posta dalla pandemia “in Italia lo Stato sociale ha tenuto” ma ora bisogna pensare a una ripartenza che passi anche dalla revisione del sistema fiscaleda affrontare con “una visione complessiva” non con un approccio “imposta per imposta”. Visco ha poi ricordato come nel nostro paese “evasione, illegalità e criminalità organizzata” finiscono con il trasformarsi “in un carico fiscale molto pesante chi le tasse le paga”.”Sembra che ci siano fondi europei che si possono utilizzare senza pagarli” ma non è vero perché “si paga tutto”: ma soprattutto “all’ Italia serve la capacità di spenderli bene, in infrastrutture e progetti utili”.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *